POLITICA
Fonte: La StampaIl leader M5S vuole a tutti i costi la puntata in prima serata ma per l’Agcom ci sarebbero problemi di par condicio
L’ultima volta insieme è stata nel 1983. Bruno Vespa e Beppe Grillo padroni di casa nella serata elettorale di Rai Uno. Analisi politica affidata al giornalista, le battute al comico. Trentuno anni dopo ripetono, ma con ruoli diversi. Vespa padrone di casa di Porta a Porta, Beppe Grillo intervistato come leader del M5S.
Allora, nel 1983, la notte portò la notizia del tracollo della Dc con Grillo che chiedeva a Vespa se poteva togliere dal muro la foto di Ciriaco De Mita. Battute non mancheranno neanche questa volta, c’è da giurarci, e i ritratti di leader politici che Grillo vorrebbe staccare dai muri oggi sono parecchi.
Sempre che la serata di Porta a Porta si faccia. Si sta ancora trattando. Casaleggio e Grillo hanno detto «ni», capiscono che, vista l’indecisione degli italiani, passare dal salotto di Vespa sia necessario, ma chiedono garanzie e condizioni. Prima fra tutte che l’intervista si faccia in prima serata. E qui scatta il primo problema, una questione di par condicio che l’Agcom, autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sta cercando di risolvere.
«Il mio sogno» diceva il responsabile della comunicazione del M5S alla Camera Nicola Biondo, «è quello di far sedere Beppe nel salotto di Bruno Vespa». E quel giorno è vicino, a metà maggio.
Nei primi giorni della prossima settimana si saprà anche il giorno preciso e le garanzie per gli altri leader. Vespa ancora non si sbilancia: «Stiamo studiando dei meccanismi che consentano a tutti i partiti di essere presenti in campagna elettorale nelle misure più adeguate. Compreso Grillo».
Ed è ovvio che se Grillo otterrà la prima serata, gli altri seguiranno a ruota. Il team dei Cinque stelle e quello di Vespa stanno trattando l’incontro, come fosse quello di Teano. Anche se non è chiaro chi è Garibaldi e cosa stia consegnando a chi.
Sarà un’intervista chiusa, one to one? O invece la forma classica del salotto aperto ad altri giornalisti? E in questo caso ci sarà solo un collegamento o invece Grillo si accomoderà sulle poltroncine del salotto tv più famoso d’Italia?
Quel che è certo è che il comico-politico si è arreso al potere della tv. Vuole vincere e non può saltare il passaggio nelle case degli italiani. Già aveva ceduto con Mentana, ma adesso con Vespa la resa è totale visto che solo un anno fa Grillo premiò Vespa con il microfono di legno, riconoscimento per il conduttore televisivo più fazioso e amico della casta.
Ma era un anno fa. E le simpatie giornalistiche di Grillo cambiano rapidamente. Venerdì il leader del M5S ha inserito nella sua rubrica «Il giornalista del giorno» Michele Santoro, con cui aveva un certo feeling, reo di aver fatto parlare nella puntata di Servizio Pubblico Mirko Lami, operaio della Lucchini nonché uomo del Pd. Fatto che, a giudizio del Movimento, Santoro avrebbe «tenuto nascosto ai telespettatori».
E adesso l’Agcom dirà cosa è possibile per l’intervento di Grillo su Rai Uno. Prima o seconda serata? A decidere proprio l’authority che secondo il leader e fondatore del Movimento Cinque Stelle è uno spreco di soldi pubblici, una copertura per il controllo dei media da parte dei partiti.
Nel suo blog Grillo come al solito non ha usato eufemismi «L’Agcom è nata per (non rotolatevi dalle risate) assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nelle comunicazioni. Chi elegge il consiglio di cinque membri dell’Agcom? I partiti, nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari».