Fonte: Sole 24Ore
Audizione del ministro dell’Economia sulla nota di aggiornamento al Def: nel 2021 tasse giù con cuneo, modulo Irpef da 2022.Sfida contenere virus, evita ricadute negative. Scostamento da 24 miliardi, coerente con Ue
La riforma fiscale sarà messa in campo in un orizzonte «triennale attraverso una legge delega che si raccorda alla riforma strettamente connessa che intendiamo adottare già a partire dal 2021» cioè l’assegno unico per i figli. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef). «Stiamo approfondendo in raccordo con il percorso parlamentare della legge delega le modalità e i tempi per l’assegno unico universale».
Nel 2021 tasse giù con cuneo, modulo Irpef da 2022
«Le tasse – ha messo in evidenza – non aumenteranno ma si ridurranno l’anno prossimo, ci sarà a regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell’Irpef attraverso l’estensione annuale della della riduzione del cuneo fiscale che quest’anno è partita a luglio, e ci sarà la fiscalità di vantaggio per il Sud per tutto l’anno. Già questi due elementi – ha continuato Gualtieri – determineranno una riduzione» delle tasse. Anche la riforma fiscale, ha aggiunto, «punta a una riduzione fiscale che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell’Irpef vogliamo che sia operativo dal 1 gennaio 2022».
Sfida contenere virus, evitare ricadute negative
La Nadef, ha ossservato Gualtieri, indica «uno scenario prudente, con la stima di una contrazione del Pil del 9% nel 2020: la vera sfida da affrontare perché le stime possano essere sorpassate consiste nel contenimento del virus. Riteniamo che le misure di monitoraggio e di contrasto dell’epidemia unite all’attenzione e alla cautela da parte di tutti noi e la capacità di dispiegare una rete di protezione economico sociale come quella finora messa in campo consentiranno di limitare ricadute negative sull’attività economica».
Con riforme possibile aumento Pil oltre +2%
Il ministro ha sottolineato che le riforme strutturali possono avere un impatto di maggiore crescita del Pil «a fine periodo, nel 2026, di oltre 2 punti percentuali, per prudenza non abbiamo incluso questo effetto nelle nostre stime».
6,9 miliardi entrate in più rispetto a stime
Gualtieri ha precisato che la nuova stima di deficit 2020 prevista nella Nadef è «migliore di quella desumibile dal Def» anche grazie a un andamento delle entrate «migliore del previsto» per «circa 6,9 miliardi». Il ministro ha ringraziato non solo chi ha pagato nonostante le sospensioni ma anche «la quota di contribuenti che ha scelto di continuare ad effettuare versamenti in base al metodo “storico” anziché a quello “previsionale”, che ha attenuato la contrazione delle entrate prevista in precedenza».
Valutiamo proroga moratoria crediti, dialogo con Ue
«Stiamo riflettendo e valutando un ulteriore prolungamento della moratoria sui crediti che scade attualmente il 31 gennaio – ha aggiunto Gualtieri – e valutando con la Commissione europea cosa del temporary framework verrà prorogato il prossimo anno. E all’interno di questo, valuteremo anche le proposte del presidente Pesco sul Codice della crisi d’impresa».
Scostamento da 24 miliardi, coerente con Ue
Il responsabile dell’Economia ha messo in evidenza che «la richiesta di scostamento è coerente con la conferma da parte della commissione della general escape clause anche per il 2021 che consente agli stati membri di perseguire politiche di sostegno mirate e temporanee preservando la sostenibilità di bilancio a medio termine. Il maggiore spazio di bilancio – ha continuato Gualtieri – servirà a realizzare le misure aggiuntive di sostegno all’economia e di rilancio della crescita economica. L’insieme delle misure contenute nella legge di bilancio determinerà nel 2021 un’espansione fiscale valutabile in 1,3 punti percentuali di Pil, circa 24 miliardi di euro, che porteranno l’obiettivo di deficit al 7%. Tale espansione si andrà riducendo nel 2022 per consentire una graduale riduzione del deficit. Questi effetti sarà poi rafforzato dall’azione del Pnrr che avrà un impatto crescente e positivo sul Pil per tutto il triennio».
Nuova spending per fondi a scuola e ricerca
«Il quadro programmatico – ha detto il ministro – prevede inoltre, dal lato della spesa, l’avvio di un’attività di revisione e riqualificazione della spesa corrente che, impostata su una prospettiva di medio periodo, consentirà di dare maggiore spazio a componenti della spesa quali l’istruzione e la ricerca. Dal lato delle entrate – ha aggiunto – il gettito addizionale derivante dalla maggiore crescita attesa sarà accompagnato da politiche di contrasto alle frodi e all’evasione e, in generale, di miglioramento della compliance. È intenzione del Governo rendere queste attività maggiormente trasparenti e tangibili, come già avvenuto con la misura di riduzione del cuneo fiscale recentemente introdotta, che in buona misura è stata finanziata con i proventi della lotta all’evasione».
Recovery fund: 80% sussidi impegnati in 2021-23
«Gli interventi del PNRR – ha chiarito Gualtieri – permetteranno di rafforzare la ricerca, la formazione, la digitalizzazione e la riconversione dell’economia in chiave di sostenibilità ambientale. Particolare attenzione sarà dedicata alla coesione territoriale, che sarà rinsaldata attraverso la fiscalità di vantaggio, gli investimenti infrastrutturali e, più in generale, il rafforzamento di fattori abilitanti per la crescita. Un asset decisivo sarà quello dell’equità di genere». Il ministro dell’Economia ha messo in evidenza che «il quadro programmatico per il 2021-2023 ipotizza l’utilizzo di quasi l’80 per cento delle sovvenzioni complessivamente previste dallo Strumento europeo per la ripresa e la resilienza (RRF). Ciò significa utilizzare in pieno la prima fase della RRF (70 per cento del totale da impegnare entro il 2022) e cominciare a spender una parte della seconda fase già nel 2023». «A seguito delle decisioni adottate dal Consiglio Ecofin della scorsa settimana – ha aggiunto -, un anticipo del 10% del totale delle risorse complessivamente assegnate dai programmi di sostegno europeo sarà disponibile già nel 2021. Inoltre, si è assunto un parziale ricorso ai prestiti della RRF in deficit. La restante parte della RRF e delle altre componenti del NGEU – ha detto Gualtieri – verrà utilizzata nel periodo 2024-2026”. In più “per consentire di avviare rapidamente la realizzazione dei programmi di investimento e di utilizzare appieno le risorse del Programma europeo, saranno anticipati alle Amministrazioni gli stanziamenti necessari, a tal fine appositamente iscritti in bilancio».
Bankitalia: attenzione ai tempi di attuazione dei progetti
Gualtieri è intervenuto in audizione il giorno dopo Bankitalia. L’istituto di Via nazionale ha messo in evidenza in quella circostanza che l’entità dell’effetto macroeconomico delle misure programmate dipenderà, oltre che dalle risorse mobilitate e dalla ripartizione fra le voci del bilancio, anche dai tempi di attuazione dei progetti e dalla loro efficacia nel sostenere il potenziale di crescita.