Auto investe due pedoni a Gerusalemme: “Attacco terroristico”. Razzi dall’Iraq alla Siria contro la base Usa anti-Isis
La Pasqua ebraica non fermerà l’azione di Israele.”Nei prossimi giorni aumenteremo la pressione militare e politica su Hamas perché questo è l’unico modo per liberare i nostri ostaggi e ottenere la vittoria”, annuncia Netanyahu che respinge con forza l’ipotesi di sanzioni degli Usa, per “violazioni dei diritti umani” in Cisgiordania, al Battaglione Idf ‘Netzach Yehuda’. E se è calma relativa con l’Iran, continuano a mietere vittime i raid su Gaza e le operazioni militari in Cisgiordania
15:48 – Il 62% degli israeliani chiede dimissioni leadership per 7 ottobre
Il 62% degli israeliani – sia ebrei Che arabi – ritiene che sia giunto il momento per i responsabili dei fallimenti che hanno consentito gli attacchi del 7 ottobre da parte di hamas in israele di rassegnare le dimissioni: è quanto rivela un nuovo sondaggio condotto dall`israel democracy institute.
L’indagine è stata condotta tra il 14 e il 17 aprile e ha raccolto le risposte di 514 uomini e donne intervistati in ebraico e 98 interpellati in arabo.
15:22 – Telefonata Macron al-Sisi: la regione rischia di scivolare “in uno stato di instabilità diffusa”
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ed il suo omologo egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, hanno discusso degli sviluppi in Medio Oriente e messo in guardia dal pericolo che la regione scivoli “in uno stato di instabilità diffusa” alla luce delle recenti tensioni tra Iran e Israele. Lo riporta una nota diffusa su Facebook dalla presidenza egiziana, secondo cui i due leader hanno anche parlato degli sviluppi nella Striscia di Gaza e dei negoziati mirati a raggiungere un cessate il fuoco “immediato e sostenibile”, “lo scambio di detenuti” e l’ingresso degli aiuti umanitari nell’enclave.
15:17 – Sirene d’allarme a Kiryat Shmona: abbattuto un drone
È stato abbattuto il drone che poco fa aveva fatto scattare le sirene d’allarme a Kiryat Shmona e in alcune zone nei dintorni come Metulla e Tel Hai, nel nord di Israele.
Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), precisando in una nota che è stato abbattuto “un sospetto obiettivo aereo” che era entrato nello spazio aereo israeliano dal Libano. Secondo le Idf, le sirene hanno continuato a risuonare per i rischi causati dalla caduta dei frammenti del drone.
14:46 – Autorità Gaza: invasione Rafah distruggerebbe quel che resta della sanità
Il ministero della Sanità di Gaza ha avvertito che un’invasione israeliana di Rafah, nel sud della Striscia, significherebbe l’eliminazione di “quel poco che rimane del sistema sanitario e la privazione per la popolazione di qualsiasi servizio sanitario”.
In un comunicato si legge anche che la minacciata offensiva di terra esporrebbe “i residenti al rischio di morte”. Circa 1,5 milioni di persone sono attualmente stipate nell’area, la stragrande maggioranza delle quali è stata ordinata lì dall’esercito israeliano durante la sua guerra di sei mesi contro l’enclave costiera che ha ucciso più di 34.000 persone, per lo più bambini e donne.
14:14 – Commissione indipendente Onu, da Israele no prove legami Unrwa-Hamas
Israele non è stato al momento in grado di fornire prove a sostegno delle sue affermazioni secondo le quali i dipendenti dell’agenzia Unrwa dell’Onu a Gaza avrebbero legami con organizzazioni terroristiche. Lo sostiene il quotidiano Guardian, che ha citato i risultati di una commissione indipendente, guidato dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, che ha condotto una indagine sulle accuse presentate da Israele all’indomani dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno. Il rapporto Colonna, scrive il Guardian, commissionato dall’Onu, ha rivelato che l’agenzia ha fornito a Israele l’elenco dei suoi dipendenti e che “il governo israeliano non ha informato l’Unrwa di alcuna preoccupazione relativa al personale sulla base di questi elenchi dal 2011”.
14:04 – Arrestato in Cisgiordania sospettato morte colono 14enne
In Cisgiordania, è stato arrestato un giovane palestinese 21enne, accusato dell’uccisione nei giorni scorsi di un colono giovanissimo, il 14enne Benjamin Achimeir. Lo hanno reso noto lo Shin Bet, la polizia e l’esercito in una dichiarazione congiunta. Il giovane arrestato si chiama Ahmed Dawabsha, ha 21 anni, è originario nella città di Duma, ed è stato arrestato durante la notte.
13:28 – Blinken parla con Gantz e Gallant, no estensione conflitto
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto conversazioni con il ministro israeliano membro del gabinetto di guerra Benny Gantz e con il ministro della Difesa Yoav Gallant. Come ha riferito il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, il capo della diplomazia Usa “ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele e ha discusso le misure per aumentare gli aiuti umanitari salvavita ai civili palestinesi a Gaza, la necessità di un cessate il fuoco immediato che garantisca il rilascio degli ostaggi e ulteriori misure per ridurre al minimo i danni ai civili”. Blinken e Gantz “hanno anche discusso degli sforzi per garantire che il conflitto a Gaza non si estenda”.
13:03 – Teheran, la nostra difesa non contempla le armi atomiche
Il ministero degli Esteri iraniano ha ridimensionato la minaccia nucleare sventolata dai Guardiani della rivoluzione e ha assicurato che le armi atomiche non trovano posto nella sua dottrina di difesa. I Pasdaran avevano avvertito che Teheran potrebbe cambiare la sua politica a questo riguardo di fronte alle minacce israeliane, ma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kananì ha detto in una conferenza stampa a Teheran che “le armi nucleari non hanno posto nella dottrina di difesa dell’Iran”.
Il diplomatico ha affermato che la dottrina nucleare dell’Iran “è abbastanza chiara” e che “considera l’uso pacifico dell’energia nucleare come un diritto inalienabile” del suo Paese. “Continueremo la nostra attività nucleare per scopi pacifici e queste attività continueranno nel quadro dell’Aiea delle salvaguardie e del Trattato di non proliferazione”, ha assicurato Kananì.
13:00 – Attacco a Gerusalemme, arrestati due sospettati
La polizia israeliana ha arrestato i due palestinesi sospettati per l’attacco stamane a Gerusalemme nel quale sono rimasti lievemente feriti tre pedoni. I due, dopo aver investito i passanti con l’auto a Techelet Mordechai Street, sono scesi dalla macchina con una mitraglietta rudimentale e hanno tentato di aprire il fuoco ma non ha funzionato e sono scappati. I due si sono nascosti in un negozio nelle vicinanze dove sono stati trovati dagli agenti.
Le forze armate israeliane hanno perquisito la casa a Hebron dove vivono i due sospettati e stanno interrogando persone nella zona.
12:48 – Lapid a Netanyahu, segui esempio Haliva e dimettiti
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a dimettersi, seguendo l’esempio del capo dell’intelligence militare delle forze armate, Aharon Haliva, che ha annunciato l’addio all’incarico per i fallimenti legati all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.
Il leader di Yesh Atid ha lodato Haliva per la sua decisione “giustificata e rispettata”, e ha sostenuto che “il primo ministro Netanyahu avrebbe dovuto fare lo stesso”. Il capo di governo non si è mai assunto alcuna responsabilità per i fatti del 7 ottobre, rinviando a una commissione d’inchiesta dopo la fine della guerra l’incarico di valutare l’accaduto e indicare i responsabili.
12:28 – Autorità Gaza: 34.151 palestinesi uccisi a Gaza da 7 ottobre
Almeno 34.151 palestinesi sono stati uccisi e altri 77.084 sono rimasti feriti dall’inizio dell’offensiva militare israeliana contro Hamas a Gaza. Lo riporta il ministero della Salute della Striscia controllato da Hamas.
12:28 – Nyt, piano Israele prevedeva attacco più ampio a Iran
Il piano originale della rappresaglia israeliana contro l’Iran prevedeva un contrattacco molto più ampio contro obiettivi militari, compreso vicino a Teheran. Lo ha riferito il New York Times, citando tre funzionari israeliani. Alla fine lo Stato ebraico ha optato per una risposta meno potente alla luce dell’intensa pressione diplomatica per evitare un’ulteriore escalation regionale.
Inoltre, ha riportato il quotidiano americano, lo Stato ebraico aveva inizialmente programmato il raid per la sera del 15 aprile, ma lo ha rinviato all’ultimo minuto per paura che Hezbollah potesse “aumentare in modo significativo l’intensità dei suoi attacchi nel nord” del Paese.
11:24 – Capo intelligence Israele: “Non all’altezza del compito, porto con me quel giorno nero”
“L’intelligence sotto il mio comando non è stata all’altezza del compito assegnato” e dal 7 ottobre “porto con me quel giorno nero” e “il dolore della guerra”. E’ quanto si legge nella lettera di dimissioni scritta dal capo dell’intelligence di Israele Aharon Haliva, che dopo 38 anni di servizio ha deciso di rinunciare all’incarico assumendosi la responsabilità dei fallimenti che hanno permesso l’attacco di Hamas contro il sud di Israele.
11:16 – 210 i corpi in fossa comune ospedale Nasser a Khan Younes
Sono 210 i corpi ritrovati a Gaza da venerdì in un’area di sepoltura temporanea all’interno dell’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia, che era stata costruita mentre la struttura il mese scorso era sotto assedio da parte delle forze israeliane. Lo riferisce la protezione civile palestinese, spiegando che durante l’assedio la gente non era in grado di seppellire i morti in un cimitero e ha scavato tombe nel cortile dell’ospedale. Secondo quanto riferito dal dipartimento di protezione civile, alcuni dei corpi sono di persone uccise durante l’assedio dell’ospedale, mentre altre sono state uccise in un’irruzione delle forze israeliane nella struttura sempre il mese scorso. Dopo il ritiro dell’esercito da Khan Younis all’inizio di aprile, i residenti sono tornati sul posto alla ricerca dei corpi dei loro cari con l’obiettivo di seppellirli altrove in tombe definitive.
10:21 – ‘Flotilla’ aiuti Gaza ferma a Istanbul, atteso ‘ok’ Turchia
Tre navi cariche di aiuti umanitari, frutto di una mobilitazione internazionale, attendono solo il via libera delle autorità turche per salpare dal porto turco di Tuzla, a Istanbul, dirette verso Gaza, con l’obiettivo di alleviare la crisi umanitaria che affligge la popolazione civile della Striscia. Una missione umanitaria, il cui scopo è rompere l’isolamento di Gaza imposto da Israele e riportare l’attenzione sulle difficilissime condizioni in cui versano i civili.
09:54 – Capo intelligence militare Israele si dimette
Aharon Haliva, il generale al comando della direzione dell’intelligence militare israeliana il 7 ottobre, si è dimesso per il fallimento dell’esercito nel prevenire l’attacco nel sud di Israele compiuto da Hamas quel giorno. Lo riportano i media israeliani. Haliva aveva già indicato che si sarebbe dimesso una volta conclusa la guerra, e sembra destinato a rimanere nel ruolo fino alla nomina di un sostituto. Il quotidiano Ynet ha pubblicato un’immagine della sua lettera di dimissioni. Il generale aveva già descritto gli eventi del 7 ottobre come “un fallimento dell’intelligence militare”.
09:13 – Borrell: grande pacchetto sanzioni contro l’Iran ma serve unanimità
Sul tavolo del Consiglio Esteri e Difesa oggi a Lussemburgo c’è “un grande pacchetto di sanzioni contro l’Iran. Spero che tutti gli Stati membri concordino, perché serve l’unanimità”. Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine della riunione dei ministri nella capitale del Granducato.
08:54 – Borrell, attacchi in Cisgiordania aumentano, più sanzioni
“La situazione a Gaza continua ad essere la solita, gli attacchi in Cisgiordania invece aumentano e dobbiamo guardare a maggiore sanzioni verso i coloni violenti”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep arrivando al consiglio ‘jumbo’.
“A Rafah c’è oltre un milione di persone e sarebbe massacrata da un’operazione militare, chiedo nuovamente a Israele di non attaccare”, ha aggiunto.
08:53 – Belgio, confronto su misure restrittive per Pasdaran
“Parleremo della possibilità di avere basi giuridiche per condannare il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie” in Iran. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Lussemburgo. Prima di avere unità tra i ministri, “dobbiamo rafforzare le basi giuridiche, serve che un tribunale affronti questa questione e qui abbiamo bisogno di una decisione giuridica”, ha aggiunto. “Considereremo nuove sanzioni contro l’Iran in quanto fornitore e produttore dei droni che ritroviamo nel teatro di guerra in Ucraina. Ma penso che si debbano estendere le sanzioni contro i coloni violenti: dobbiamo essere equilibrati, non possiamo subire l’accusa di doppio standard”, ha proseguito.
08:36 – Israele preme sugli Stati Uniti per bloccare le sanzioni contro il battaglione dell’Idf
Domenica il governo israeliano ha invitato l’amministrazione Biden, in pubblico e in privato, a riconsiderare la sua prevista decisione di sanzionare il battaglione “Netzah Yehuda” delle forze di difesa israeliane per violazioni dei diritti umani nella Cisgiordania occupata.
08:12 – Auto investe pedoni a Gerusalemme, polizia: “attacco terroristico”
La polizia ha confermato che lo speronamento di questa mattina a Gerusalemme “è un attacco terroristico”. I due aggressori coinvolti nell’attacco sono fuggiti a piedi. Sul posto sono intervenuti numerosi agenti, che hanno ritrovato un mitragliatore lasciato a terra dai due sospetti terroristi in fuga.
Due persone sono state investite e sono rimaste ferite leggermente ferite.
07:34 – Auto investe pedoni a Gerusalemme, trovata arma nella vettura dopo fuga aggressori
Un’auto ha investito due pedoni in due luoghi diversi di Gerusalemme, lasciandoli lievemente feriti. Lo riportano i media israeliani parlando di “sospetto attacco terroristico” e spiegando che l’autista e l’altra persona che era in auto con lui sono fuggiti. La polizia ha riferito che accanto all’auto è stata trovata un’arma. Gli agenti stanno perlustrando la zona in cerca dei sospetti.
05:13 – Blinken sente Gantz e Gallant: il conflitto non si estenda
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato ieri con i ministri israeliani Benny Gantz del Gabinetto di guerra e Yoav Gallant della Difesa. Lo rende noto il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, in un comunicato pubblicato sul sito web del ministero Usa. Blinken “ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti e gli sforzi per la sicurezza di Israele e ha discusso le misure per aumentare gli aiuti umanitari salvavita ai civili palestinesi” nella Striscia di “Gaza, la necessità di un cessate il fuoco immediato che assicuri il rilascio degli ostaggi e ulteriori misure per ridurre al minimo i danni ai civili”, afferma la nota aggiungendo che con Gantz e Gallant “hanno anche parlato degli sforzi per garantire che il conflitto non si estenda” e della “importanza delle misure per allentare le tensioni nella regione”.
05:02 – Attacco alla base Usa, la minaccia di Kataib Hezbollah: “E’ solo l’inizio”
L’attacco alla base militare Usa in Siria di ieri sera “è solo l’inizio”: lo ha fatto sapere la formazione sciita filoiraniana in Iraq, Kataib Hezbollah, in quella che appare come una rivendicazione di quanto accaduto. Lo riporta il quotidiano israeliano Times of Israel. La ripresa degli attacchi contro le forze statunitensi in Siria e Iraq sarebbe da ricollegare al mancato ritiro delle truppe americane dall’Iraq che il primo ministro di Baghdad Al Sudani non ha ottenuto in occasione di una recente visita a Washington.
02:13 – Libano: drone Israele abbattuto da missile, Hezbollah rivendica
Un drone delle Forze di difesa israeliane (Idf) che operava nei cieli del Libano è stato colpito da un missile terra-aria, riferisce l’esercito di Israele citato dai media locali. Le Idf aggiungono che stanno indagando sull’incidente e che loro aerei da combattimento hanno attaccato il sito di lancio del missile dopo che il drone è stato abbattuto. L’azione è stata rivendicata dai miliziani di Hezbollah, che in un comunicato citato dall’emittente araba Al Jazeera hanno affermato di aver abbattuto un drone israeliano che era in missione di combattimento nel sud del Libano, sopra la zona di Al Aishiyeh.
00:31 – Razzi dal nord dell’Iraq sulla base anti-Isis in Siria
Almeno 5 razzi sono stati lanciati dal nord dell’Iraq verso una base della coalizione internazionale anti-Isis nella vicina Siria: lo hanno annunciato le forze di sicurezza irachene che hanno trovato il veicolo utilizzato per effettuare i lanci. Una “vasta operazione di ricerca e ispezione” è stata lanciata nella provincia di Ninive per trovare gli autori della sparatoria, hanno detto in una nota le forze di sicurezza irachene. Si tratta del primo grande attacco contro le truppe della coalizione guidata da Washington, dopo diverse settimane di calma: quest’inverno, le fazioni armate filo-iraniane hanno effettuato decine di attacchi missilistici e droni contro i soldati americani in Medio Oriente.