16 Settembre 2024

Secondo l’esercito israeliano, ieri circa 50mila palestinesi sono passati da nord a sud e si prevede che l’iniziativa sarà ripetuta anche oggi

Israele non molla la presa sui tunnel di Hamas e continua la caccia ai leader della fazione jihadista. Ieri è stata la volta di Mohsen Abu Zina, capo della produzione di armi di Hamas, un ruolo importante nella gerarchia militare dell’organizzazione. Era «un esperto nello sviluppo di armi strategiche e dei razzi utilizzati dai terroristi», ha fatto sapere il portavoce militare annunciandone la morte. In pratica l’arsenale militare che la fazione ha accumulato negli anni, compresi i missili anti tank usati contro le truppe israeliane.
Dall’avvio delle operazioni sono stati oltre 130 gli imbocchi di tunnel distrutti dall’esercito dentro l’enclave palestinese. In molti di questi casi i soldati – ha spiegato il portavoce militare – hanno trovato accanto agli imbocchi strutture con batterie d’auto che si ritiene fossero collegate al sistema di filtraggio dell’aria. A fare la parte del leone in questa minuziosa ricognizione sono i reparti dei genieri combattenti incaricati di identificare gli ingressi di una rete sotterranea che si estende per circa 500 chilometri.

Così le forze israeliane hanno distrutto 130 tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza
A martellare i miliziani di Hamas, oltre ai raid aerei, ci sono anche i battaglioni di artiglieria che colpiscono dal bordo della Striscia, su indicazioni delle truppe sul campo. Uno di questi bombardamenti ha distrutto la moschea Khaled Ben al-Walid, uno dei simboli della città di Khan Yunes, a sud di Gaza. L’edificio si trovava in un campo profughi ma al momento dell’attacco era vuoto. Israele ha poi accusato ancora una volta Hamas di sfruttare «le ambulanze, gli ospedali, le cliniche, le moschee e le scuole a fini terroristici». Inoltre, secondo l’Idf, i miliziani «usano le ambulanze per trasferire armi e operativi dentro la Striscia», così come strutture civili e i civili stessi «come scudi umani».
La pressione dell’esercito si intensifica sempre di più a Gaza City, dove le truppe sono arrivate a poca distanza dall’ospedale Shifa, anche se per ora l’ingresso dei soldati non c’è stato. Sotto e dentro quell’ospedale, ha più volte sostenuto Israele, si nasconde il comando centrale di Hamas, che lì avrebbe stipato quasi 500mila litri di carburante. A dare la misura della pressione dell’esercito basti citare le dimensioni dello schieramento: per la prima volta dalla guerra in Libano del 1982 un’intera divisione di riservisti sta operando nel nord di Gaza, dove controlla l’area di Beit Hanoun. Intanto la situazione della popolazione dell’enclave palestinese si fa ogni giorno più drammatica e l’Idf ha di nuovo aperto un corridoio umanitario lungo la strada Sallah a-Din, che taglia verticalmente la Striscia.
Secondo l’esercito, ieri circa 50mila palestinesi sono passati da nord a sud e si prevede che l’iniziativa sarà ripetuta anche oggi. Se il fronte di Gaza resta il principale, quello in Cisgiordania sta diventando incandescente e rischia di sfociare in un altro conflitto aperto. Lo stesso premier Benyamin Netanyahu ha visto i leader degli insediamenti ebraici nei Territori occupati, convocati d’urgenza. «Questo incontro – ha detto – rientra nella visita odierna del Gabinetto di guerra nel comando della regione militare centrale alla luce degli avvertimenti dei responsabili alla sicurezza per la grave escalation in atto nella Giudea-Samaria» (Cisgiordania, ndr). Lo stesso capo degli affari umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha denunciato che «la situazione sta diventando sempre più grave in Cisgiordania. Dal 7 ottobre 158 palestinesi sono stati uccisi, compresi 45 bambini». Nella Striscia ormai al collasso, dove Hamas sembra stia perdendo il controllo della parte nord, il numero dei morti (il ministero della Sanità locale non fa distinzione tra civili e miliziani) è arrivato a 10.569, di cui 4.324 minori e 2.823 donne.

07:26 – Israele: distrutti 130 ingressi ai tunnel di Hamas nella Striscia
Dall’inizio della guerra, le Forze di difesa israeliani hanno distrutto 130 ingressi ai tunnel scavati da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo hanno fatto sapere questa mattina le stesse IDF sui social network, precisando che “i depositi di acqua e ossigeno scoperti all’interno dei tunnel mostrano che Hamas si preparava a prolungati periodi da trascorrere sottoterra”.

07:21 – Altri 2 soldati israeliani uccisi, sale a 34 il bilancio totale da inizio guerra
E’ salito a 34 il numero dei soldati israeliani uccisi dall’inizio delle operazioni dentro la Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui in combattimento nella parte centrale di Gaza è morto il geniere Eliahou Benjamin Elmakayes (29 anni), di Gerusalemme.

07:06 – Le sirene di allarme suonano nelle città al confine con Gaza
Le sirene di allarme per il lancio di razzi sono tornate a suonare dopo una pausa notturna di circa 11 ore nelle città di confine di Gaza, Kissufim e Nahal Oz. Lo riporta Tines of Israel. Le comunità sono state in gran parte evacuate in seguito al 7 ottobre. Non ci sono notizie immediate di feriti o danni.

07:05 – Israele ha ucciso nella notte due palestinesi in Cisgiordania, uno a Hebron, uno a Betlemme
Il Ministero della Sanità palestinese afferma che stanotte due persone sono state uccise a colpi d’arma da fuoco dall’esercito israeliano in Cisgiordania. Secondo la fonte il 50enne Muhammad Thawabta è stato ucciso vicino alla città di Betlemme, mentre il 30enne Anas Abu Atwan a Dura a sud di Hebron.

07:04 – Il bilancio dei soldati israeliani uccisi sale a 32
L’esercito israeliano ha identificato oggi un altro militare ucciso nella guerra contro Hamas: è il 29enne Eliahou Elmakayes, la cui morte porta a 32 il numero di soldati deceduti nel conflitto. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno detto che Elmakayes è stato ucciso durante i combattimenti di ieri, mentre altri tre militari sono rimasti gravemente feriti.

07:03 – L’Onu: crimini di guerra commessi sia da Hamas che da Israele
L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha affermato che sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra da quando è scoppiato il conflitto il mese scorso. “Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi”, ha affermato Türk citato dai media internazionali. “Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l’evacuazione forzata illegale dei civili”, ha aggiunto l’alto commissario Onu.

00:50 – Gaza: Hamas, 8 morti in bombardamento su ospedale Nasse
Il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas afferma che otto persone sono morte in un bombardamento che ha colpito domenica scorsa il complesso medico Nasser nella Striscia di Gaza. Secondo la stessa fonte, alcune delle vittime erano ricoverate in un reparto pediatrico. Immagini fornite dal dicastero e pubblicate dai media internazionali mostrano buchi nei muri di edifici e attrezzature distrutte o ricoperte di polvere.

00:05 – Medioriente: Usa, bene divieto Germania ad attività a sostegno di Hamas
Gli Stati Uniti «accolgono con favore» la decisione della Germania di vietare le attività a sostegno di Hamas, in base alla volontà dell’Ue di «limitare e criminalizzare completamente il sostegno al gruppo terroristico». Lo afferma in una nota il dipartimento di Stato, sottolineando che, «come il mondo ha potuto constatare il 7 ottobre, Hamas è una pericolosa organizzazione terroristica, impegnata in azioni barbare e che ha aggravato e perpetuato la sofferenza del popolo palestinese in ogni fase di questa crisi».

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