16 Settembre 2024

Allarme razzi da Gaza a ridosso della Striscia. Israele: colpite postazioni di Hezbollah in Libano. Netanyahu: “È il momento della guerra”

Almeno 50 persone sono morte e molte altre rimaste feriti nei raid notturni di Israele sulla Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi. Sirene d’allarme al confine. «Ora è tempo di guerra: Israele non cesserà il fuoco, gli ostaggi vanno rilasciati senza condizioni», afferma Netanyahu. I terroristi di «Hamas sono i nazisti dei giorni moderni: vogliono solo la soluzione finale, l’eliminazione degli ebrei», afferma l’ambasciatore israeliano all’Onu. L’allarme di quello palestinese: «Gaza è l’inferno in terra».
Continua l’azione combinata terra-mare-aria dell’esercito israeliano teso ad accerchiare Gaza City. Gli attacchi in questi ultimi giorni sono aumentati in modo esponenziale, arrivando a colpire oltre 650 obiettivi a Gaza: depositi di armi, postazioni di lancio di missili anti tank (anche vicino l’università di Al-Azhar), nascondigli sotterranei e basi di addestramento di Hamas. L’esercito è avanzato, dalla testa di ponte nel nord della Striscia, con truppe e tank fino alla periferia di Gaza City. Una progressione di uomini e mezzi che si sono spinti, secondo fonti locali, fino alla parte orientale del rione Sajaya, ad un passo dalla capitale dell’enclave palestinese. E che hanno colpito, prima di ripiegare, Sallah-a-din, l’arteria principale che taglia l’intera Striscia. Un lento e inesorabile logoramento delle posizioni di Hamas, come spiegato dal portavoce militare Daniel Hagari: «Abbiamo esteso la nostra attività all’interno di Gaza, aumentando le forze coinvolte». Una manovra che Netanyahu ha descritto come «la terza fase della guerra», con l’esercito che «avanza in maniera misurata ma potente». Perché, ha insistito Netanyahu, «l’operazione di terra» è l’unica carta per riportare a casa gli ostaggi.
Una convinzione rafforzata dalla liberazione, da parte dell’esercito e dello Shin Bet, della soldatessa Ori Magidish, una dei 239 ostaggi, rapita lo scorso 7 ottobre nel kibbutz di Nahal Oz, dov’era di vedetta.
La polizia ha invece annunciato di aver identificato i corpi di 1.135 israeliani uccisi: 823 civili e 312 soldati. Tra loro anche l’israeliana con passaporto tedesco Shani Louk, 22 anni, rapita nel rave di Reim e massacrata come dimostrano alcuni video. Nella Striscia la situazione è al collasso e di certo gli aiuti umanitari che riescono a filtrare con il contagocce non bastano. Ieri sono entrati 40 camion dal valico di Rafah ma la Casa Bianca ha annunciato che l’obiettivo è farne transitare almeno cento al giorno. I morti (le autorità di Hamas non distinguono tra civili e combattenti) sono arrivati a 8.306, di cui 3.457 “minori”. I feriti sono oltre 21.000.

07:55 – Hamas: scontri truppe Israele a Nord e Sud di Gaza
Hamas ha reso noto che i suoi uomini all’alba hanno sparato con mitragliatrici e missili anticarro contro le forze israeliane nel nord e nel sud di Gaza. Le Brigate di Ezzedine al-Qassam, il braccio armato del movimento islamista, hanno reso noto di aver lanciato missili anticarro contro le forze israeliane mentre le truppe stavano «invadendo l’asse meridionale di Gaza»; e poi hanno preso di mira con missili anche due carri armati e bulldozer israeliani nel nord-ovest dell’enclave.

07:54 – Israele: eliminato un altro capo di Hamas, assalì il kibbutz Erez
L’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno eliminato il comandante del battaglione Beit Lahia di Hamas, nel nord della Striscia di Gaza. Nasim Abu Ajina, che guidò l’assalto del 7 ottobre scorso al kibbutz di Erez e al Moshav Netiv HaAsara è stato ucciso in un raid aereo ieri sera, dopo essere stato localizzato grazie a informazioni fornite dai servizi di Amman e dallo Shin Bet. Lo ha riferito il portavoce dell’Idf, ammiraglio Daniel Hagari su X, aggiungendo che l’eliminazione di Nasim Abu Ajina “costituisce un danno significativo” per Hamas.

07:46 – Israele: “Colpiti 300 obiettivi, ovunque nella Striscia”
Le truppe israeliane hanno attaccato circa 300 obiettivi nelle ultime ore nella Striscia di Gaza: lo ha reso noto il portavoce militare, Jonathan Conricus, secondo cui l’esercito israeliano sta «colpendo in tutte le parti» dell’enclave. Nel frattempo Hamas ha rivendicato il bombardamento delle forze di fanteria israeliane vicino a Kerem Shalom, nel sud della Striscia di Gaza.

07:37 – Israele: numerosi scontri contro i terroristi Hamas a Gaza. Portavoce: “Uccisi numerosi terroristi nelle operazioni terra”
Sono stati «numerosi i combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi» nelle operazioni in corso dell’esercito israeliano all’interno di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che contro i soldati sono stati tirati sia missili anti tank sia fuoco di mitragliatrice. «I soldati – ha aggiunto – hanno ucciso i terroristi e guidato le forze aeree in attacchi in tempo reale su obiettivi e infrastrutture del terrore».

07:35 – Committee to Protect Journalists: 31 reporter uccisi (di cui 26 palestinesi, 4 israeliani)
Sono 31 i giornalisti rimasti uccisi nella guerra tra Israele e Hamas: i dati sono del Committee to Protect Journalists. Ventisei di questi giornalisti erano palestinesi, quattro erano israeliani e uno libanese, riferisce il gruppo a tutela dei diritti umani che ha sede a New York.

07:24 – Israele a Onu, Hamas sono nazisti dei giorni moderni. Vogliono soluzione finale, l’eliminazione degli ebrei.
NEW YORK, 30 OTT – I terroristi di «Hamas sono i nazisti dei giorni moderni. L’unica soluzione che Hamas vuole è la soluzione finale, l’eliminazione degli ebrei». Lo ha detto quando era notte in Italia l’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. «La brutalità dei selvaggi nazisti di Hamas non è l’unica similitudine con i nazisti» durante la seconda guerra mondiale, «Hamas vuole sterminare gli ebrei come i nazisti: come per la salita al potere del nazismo, il mondo tace». L’ambasciatore israeliano all’Onu ha poi chiesto: «Perchè i bisogni umanitari di Gaza sono l’unica questione su cui vi concentrate? Dov’è la voce di questo Consiglio?». Sottolineando che «i nazisti di Hamas hanno passato gli ultimi 16 anni a governare Gaza» e «chiedere un cessate il fuoco vuol dire legare le mani di Israele e permettere ad Hamas di continuare a governare Gaza».

07:12 – Militanti Hamas: attacchi contro tank e bulldozer israeliani nel nord-ovest di Gaza
Israele ha ampliato le operazioni di terra a Gaza. Le brigate al-Qassam, il braccio armato del movimento Hamas al potere a Gaza, hanno detto che i militanti si sono scontrati questa mattina presto con le forze israeliane «che hanno invaso l’asse meridionale di Gaza». I militanti hanno riferito di attacchi contro carri armati e bulldozer israeliani anche nel nord-ovest di Gaza. Né la Reuters né il Guardian sono stati in grado di confermare le notizie sugli scontri. L’esercito israeliano non ha rilasciato commenti.

07:07 – Israele: colpite postazioni di Hezbollah in Libano
L’IDF (Israel Defense Forces) hanno colpito nella notte postazioni di Hezbollah nel sud del Libano in risposta al lancio di missili verso il nord di Israele. Lo annunciano fonti dell’esercito.

07:02 – Allarme razzi da Gaza in zone Israele a ridosso Striscia
Le sirene di allarme per i razzi da Gaza stanno risuonando nelle comunità israeliane attorno alla Striscia. Lo ha fatto sapere l’esercito, secondo cui nelle ore passate gli allarmi sono stati numerosi costringendo la popolazione a correre nei rifugi.

06:42 – Pentagono, nuova fornitura di armi a Israele. “Non poniamo alcun limite al modo in cui Israele usa le armi”
Il Pentagono continua a fornire armi a Israele quasi quotidianamente, ha detto ieri sera ai giornalisti la vice addetta stampa del Dipartimento della Difesa americano Sabrina Singh. Nonostante il numero crescente di vittime civili «non stiamo ponendo alcun limite al modo in cui Israele usa le armi», ha detto la Singh. «Spetta davvero solo alle forze di difesa israeliane usarle e decidere come condurranno le loro operazioni». Singh non ha risposto alla domanda se ci fossero preoccupazioni all’interno del Pentagono riguardo al modo in cui vengono usate le armi, ma ha detto che il segretario Lloyd Austin ha regolarmente sottolineato la necessità per Israele di seguire le leggi dei conflitti armati ed evitare il più possibile vittime civili.

06:30 – Gaza: Blinken, con premier Qatar discusso necessità altri aiuti
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato di aver discusso con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, della “necessità di aumentare l’assistenza umanitaria per Gaza”. In un post sul suo account X, Blinken ha aggiunto che gli Stati Uniti “apprezzano il lavoro del Qatar per garantire l’uscita del nostro popolo da Gaza e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas”.

03:02 – Media: raid Israele a Khan Younis vicino ospedale
L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce di bombardamenti israeliani a Khan Younis, nel sud di Gaza, vicino all’ospedale. Altri raid sarebbero in corso anche a Beit Hanoun e Beit Lahia, così come nel nord-ovest della città di Gaza. “Stiamo verificando le notizie – dicono inoltre fonti palestinesi ad Aljazeera – secondo cui almeno sette persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite in seguito all’attacco israeliano nel quartiere di al-Zaytoun, situato nel nord della Striscia di Gaza.

01:06 – Esercito Israele annuncia attacchi contro Hezbollah in Libano
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato attacchi aerei in Libano contro il movimento sciita Hezbollah, alleato di Hamas. «Aerei da combattimento hanno recentemente attaccato le infrastrutture dell’organizzazione terroristica Hezbollah sul territorio del Libano», ha detto l’esercito su X (ex Twitter). «Tra le infrastrutture attaccate, armi, postazioni e siti utilizzati dall’organizzazione sono stati distrutti», ha aggiunto l’esercito. L’aumento della tensione al confine israelo-libanese fa temere un’estensione regionale della guerra tra Israele e Hamas. Hezbollah ha annunciato lunedì la morte di uno dei suoi combattenti, portando a 47 il numero dei suoi membri uccisi dal 7 ottobre.

00:52 – L’ambasciatore di Israele all’Onu si appunta stella gialla sul petto
L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan ha appuntato una stella gialla sul petto durante una riunione del Consiglio di sicurezza, assicurando che l’avrebbe indossata «con orgoglio» finché il Consiglio non condannerà «le atrocità» di Hamas. «Alcuni di voi non hanno imparato nulla in questi ultimi 80 anni. Alcuni di voi hanno dimenticato il motivo per cui è stata creata questa organizzazione (l’ONU, ndr)», ha detto l’ambasciatore, denunciando il «silenzio» del Consiglio di Sicurezza sugli attacchi senza precedenti da parte di il movimento islamico palestinese del 7 ottobre. Il Consiglio, profondamente diviso, non ha adottato alcuna risoluzione sulla guerra tra Israele e Hamas.

00:40 – Esercito israeliano, “Infiltrato ucciso al confine con la Striscia”
L’esercito israeliano afferma che le sue truppe hanno ucciso un individuo sospettato di entrare illegalmente nel territorio dello Stato ebraico dalla Striscia di Gaza. Secondo un comunicato delle Forze di difesa israeliane (Idf) citato dai media locali, l’esercito ha individuato il sospetto e fatto fuoco contro di lui vicino all’insediamento di Re’im, a circa 5 chilometri dal confine con la Striscia. Nelle vicinanze del kibbutz di Re’im il 7 ottobre si stava svolgendo il festival musicale preso d’assalto dai miliziani di Hamas.

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