Video delle soldatesse israeliane legate e insultate, Hamas: «Manipolato». Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono la Palestina. L’ira di Netanyahu: «È una ricompensa per il terrorismo»
Il riconoscimento dello Stato di Palestina dal 28 maggio, con l’Autorità nazionale palestinese che ha esultato per un risultato considerato «storico» dall’Olp, mentre Israele si è infuriato richiamando gli ambasciatori dai tre Paesi europei. La decisione era nell’aria, anticipata dalle tre capitali nelle settimane scorse pur senza una data precisa, senza dubbio accelerata dalla guerra a Gaza. Sono nove ora gli Stati Ue che riconoscono lo Stato palestinese (la Norvegia non fa parte dell’Unione), mentre a livello globale lo fanno il 70% circa dei membri Onu (142 su 193), tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Israele, diffuso il video delle soldatesse rapite da Hamas: “Vi schiacceremo”
Il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz, ha mostrato il video, diffuso dalle famiglie degli ostaggi, delle 5 soldatesse rapite da Hamas il 7 ottobre e portate a Gaza sotto la minaccia delle armi. «L’intenzione di diversi Paesi europei di riconoscere uno Stato palestinese – ha denunciato Netanyahu – è una ricompensa per il terrorismo». Poi ha ricordato che «l’80% dei palestinesi in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr) sostiene il terribile massacro del 7 ottobre. A questo male – ha aggiunto – non bisogna dare un Paese. Questo sarà uno Stato terrorista, tenterà di ripetere continuamente il massacro del 7 ottobre».
«Il presidente Biden – ha affermato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca – è un sostenitore della soluzione a 2 Stati e lo è stato per tutta la sua carriera» ma «crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato tramite trattative dirette fra le parti e non tramite un riconoscimento unilaterale».
Usa in trattative con Ue per la gestione del valico di Rafah
L’amministrazione Biden è in trattative con un’organizzazione dell’Unione europea per aiutare potenzialmente ad aprire e prendere il controllo del valico di frontiera di Rafah a Gaza, dopo l’offensiva israeliana. Lo riporta Politico citando due fonti tra cui un alto funzionario dell’amministrazione Usa. Stando a quanto riferito dalla testata, funzionari statunitensi hanno lavorato per settimane dietro le quinte, mediando colloqui tra Israele ed Egitto, per raggiungere un accordo che metterebbe un’organizzazione europea come responsabile del valico di Rafah e migliorerebbe significativamente il flusso di aiuti nell’enclave. Il valico di Rafah è stato chiuso il 7 maggio. mrc/ntl.
12:16 – Wafa: morto palestinese ferito in scontri ieri da Israele. Il bilancio è di 12 uccisi. Idf conclude operazione antiterrorismo
La Wafa – che ha citato fonti mediche locali – ha riferito che morto in ospedale uno dei palestinesi feriti ieri in scontri armati con l’esercito israeliano a Jenin, nel nord della Cisgiordania. L’agenzia ha identificato l’uomo in Mustafa Jabareen (31 anni). Il bilancio complessivo degli scontri è quindi salito – secondo la stessa fonte – a 12 morti palestinesi. L’Idf ha fatto sapere questa mattina di aver completato “l’operazione antiterrorismo” a Jenin duranta 40 ore e di aver lasciato il luogo.
10:25 – Hezbollah conferma morte suo membro dopo raid Israele
Hezbollah ha confermato la morte di un suo membro in seguito a un attacco effettuato da droni israeliani su un veicolo a Kfar Dajjal, nel Libano meridionale, vicino a Nabatieh. L’uomo riportano i media di Beirut si chiamava Muhammad Nasser.
09:36 – Israele: continuano le operazioni militari nelle aree Rafah e a Jabalya
L’Idf continua ad allargare le sue operazioni “in aree specifiche” a Rafah, nel sud di Gaza, e a Jabalya, nel nord dell’enclave palestinese. Per quanto riguarda la città più a sud della Striscia, il portavoce militare ha fatto sapere che le attività “basate su fonti di intelligence” si concentrano soprattutto contro “obiettivi terroristici” nelle aree di ‘Brazil’ e ‘Shaboura’ con “ogni sforzo per prevenire danni ai civili”. Scoperti ed eliminati “una serie di imbocchi di lancio e postazioni di lancio di razzi, così come numerosi terroristi in combattimenti ravvicinati”. Tra questi anche “3 che avevano lanciato colpi di mortaio alle truppe”. A Jabalya – secondo la stessa fonte – “sono stati colpiti numerosi obiettivi di Hamas” e trovate “armi e altro equipaggiamento militare”.
08:51 – Media: truppe Israele si ritirano da Jenin, 12 morti
Le forze israeliane si sono ritirate da Jenin dopo un’operazione durato oltre 40 ore nella citta’ della Cisgiordania settentrionale. Lo riportano i media palestinesi, sostenendo che 12 persone sono state uccise. Non c’e’ alcuna conferma da parte dell’esercito israeliano di un ritiro da Jenin.
07:50 – Gabinetto Israele: i negoziatori proseguano i colloqui
L’ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che il Gabinetto di guerra – la cui riunione è terminata la notte – ha dato mandato ai negoziatori israeliani di proseguire i colloqui per una tregua a Gaza e una accordo per il rilascio degli ostaggi. Secondo fonti al corrente della riunione, il mandato affidato ha “un maggiore grado di manovra” rispetto ai precedenti. Fonti egiziane – citate dai media arabi – hanno fatto sapere che il Cairo sta prendendo contatti “con tutte le parti attive”.
07:20 – Hamas: video delle soldatesse rapite è stato manipolato. Sono state trattate secondo l’etica della nostra resistenza
Il video che mostra cinque soldatesse israeliane rapite da Hamas il 7 ottobre “è stato manipolato e l’autenticità di ciò che contiene non può essere confermata”. A sostenerlo è Hamas che in una dichiarazione rilanciata da Al Jazeera ha affermato che “le donne soldato sono state trattate secondo l’etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti dei soldati in questa unità”. Secondo il gruppo, la clip fa parte della promozione di Israele di “narrazioni falsificate”. Nel video, una delle frasi ripetute dai miliziani alle donne è “cani, vi schiacceremo tutti” e ancora “siete belle sioniste”.
07:06 – Raid di Israele sul centro di gaza: almeno 16 morti
L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 16 persone tra cui 10 bambini sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito il quartiere centrale Daraj della città di Gaza.