Spari sulla missione Unifil, la rabbia del ministro Crosetto. Convocato l’ambasciatore di Gerusalemme
L’esercito israeliano ha attaccato “deliberatamente” le basi delle forze di pace delle Nazioni Unite (UNIFIL) in Libano, ferendo due caschi blu indonesiani e danneggiando le basi italiane 1-31 e 1-32A. L’attacco, avvenuto nonostante i ripetuti avvertimenti di Hezbollah e l’ordine ai militari UNIFIL di rimanere nelle basi, ha suscitato l’immediata condanna dell’Italia, che schiera il contingente più numeroso con circa 1.200 soldati.
La premier Giorgia Meloni ha definito l’attacco “inammissibile” e il ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato l’ambasciatore designato di Israele per esprimere l’indignazione del governo italiano. Crosetto ha sottolineato che «né l’ONU né l’Italia prendono ordini da Israele», che continua a intimare ai caschi blu di ritirarsi.
Secondo la ricostruzione dell’Unifil, un carro armato israeliano Merkava ha sparato contro una torre di osservazione presso il quartier generale di Naqura, ferendo i due caschi blu indonesiani. Successivamente, l’esercito israeliano ha colpito la base italiana 1-31 dopo averla sorvolata ripetutamente con un drone, danneggiando l’ingresso del bunker dove si erano rifugiati i soldati italiani. L’attacco ha causato danni ai veicoli, ai sistemi di comunicazione e alle telecamere di monitoraggio. Infine, Israele ha sparato anche contro la base 1-32A, danneggiando l’illuminazione e una stazione di trasmissione.
Fonti della sicurezza ipotizzano che l’attacco di Israele all’UNIFIL miri a “costringerla a ritirarsi” per eliminare “testimoni scomodi” in vista di “pianificazioni future” in Libano. L’ambasciatore israeliano all’ONU, Danny Danon, ha “raccomandato” ai peacekeeper di spostarsi più a nord, un invito che suona come una minaccia dopo l’attacco.
L’Unifil ha respinto l’invito e si è detta determinata a resistere, restando nelle basi per svolgere il proprio dovere finché l’ONU e la Difesa lo consentiranno. I protocolli Onu prevedono la possibilità di sospendere la missione per motivi di sicurezza, ma la decisione spetta alle Nazioni Unite.
Nel frattempo, i combattimenti tra Israele e Hezbollah continuano nel sud del Libano, con entrambe le parti che rivendicano successi militari. Il bilancio delle vittime dall’inizio dei combattimenti è salito a 2.169 morti e oltre 10.000 feriti.
Israele: abbattuto un drone su Ashkelon
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano stamattina di aver abbattuto un drone che aveva sorvolato Israele, dopo che nella notte gli allarmi antiaerei erano risuonati ad Ashkelon e in altre città non lontane dal confine con il Nord della Striscia di Gaza.
Erdogan attacca Israele: “Fa genocidio a Gaza, il suo comportamento è vergogna dell’umanità”
Nuovo, duro attacco a Israele di Recep Tayyip Erdogan. Al suo arrivo a Tirana, prima tappa di un tour nei Balcani che lo porterà anche in Serbia, il presidente turco – in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro albanese Edi Rama – ha ribadito che le azioni di Israele a Gaza costituiscano un “genocidio” e rappresentano una “vergogna dell’umanità”. “La comunità internazionale – ha aggiunto -. deve fare del suo meglio per garantire urgentemente un cessate il fuoco permanente ed esercitare la pressione necessaria su Israele”.
Israele: ucciso comandante del gruppo militare palestinese Jihad islamica in un campo profughi nella Cisgiordania occupata
L’Esercito israeliano afferma di aver ucciso il comandante del gruppo militante palestinese Jihad islamica nel campo profughi di Nur Shams nella Cisgiordania occupata. Mohammad Abdullah sarebbe stato ‘eliminato’ nel raid aereo israeliano sul campo di Tulkarem.
Funzionari Usa ad Axios: “Biden e Netanyahu più vicini su attacco Israele contro Iran. Ci muoviamo nella giusta direzione”
Joe Biden e Benjamin Netanyahu si sarebbero avvicinati a un’intesa sulla portata della rappresaglia di Israele contro l’Iran durante la loro telefonata di mercoledì. Lo riferisce Axios, citando funzionari statunitensi e israeliani. L’amministrazione americana, secondo le fonti, accetterebbe che Israele lanci presto un grande attacco contro l’Iran, ma teme che l’operazione sia eccessivamente aggressiva e possa inasprire la guerra nella regione. Tuttavia, secondo un funzionario americano “ci stiamo muovendo nella giusta direzione”.
Indonesia, Israele si è posto al di sopra del diritto internazionale
L’ambasciatore indonesiano alle Nazioni Unite, Hari Prabowo, si unisce alla condanna internazionale di Israele per l’incidente in cui due soldati indonesiani della missione Unifil sono rimasti feriti dal fuoco dei carri armati israeliani. Lo riporta il Times of Israel. L’incidente “dimostra chiaramente come Israele si sia posizionato al di sopra del diritto internazionale, al di sopra dell’impunità e al di sopra dei nostri valori di pace condivisi”, afferma Hari Prabowo. Un portavoce dell’Unifil ha affermato che i due, che non hanno riportato ferite gravi, provengono dall’Indonesia, uno dei principali contributori di truppe all’Unifil.