Tra le attrattive proposte ci sono «Kiev con il suo fascino, Bucha ed Irpin forti ed invincibili, Kamianets e Podilsky, il tour nella Odessa del crimine, il private tour a Mezhyhirya nella residenza dell’ex presidente Viktor Yanokovych»
Ad alcuni sembrerà una provocazione, ad altri il gesto disperato di un Paese vessato da ormai da 5 mesi di guerra. Fatto sta che l’Ucraina ha deciso di reagire alla crisi economica che l’attanaglia puntando su uno dei settori più penalizzati dal conflitto in corso: il turismo.
Così, facendo di necessità virtù, dal turismo di vicinanza., ora Kiev punta ad attrarre viaggiatori estremi che desiderano andare sul campo e visitare le città e i luoghi colpiti dalle bombe.
“C’è un crescente interesse verso il nostro Paese in guerra – spiega Mikhailo Nepran, primo vice presidente della Camera di commercio nazionale – da parte di visitatori noti ed anche comuni cittadini di paesi esteri. Sperimentare la fuga in un rifugio in seguito ad un allarme anti aereo, come accaduto durante la visita di Angelina Jolie, stuzzica la fantasia di tanti a cui piacciono questi viaggi a rischio”.
Così Visit Ukraine, la più grande piattaforma turistica del Paese, un paio di giorni fa ha lanciato i suoi pacchetti on line: “Lo abbiamo fatto – spiega Anton Taranenko, ceo della piattaforma – perché da circa due mesi siamo visitati da oltre 1milione e 300mila persone al mese di ogni parte del mondo. Solo a giugno, la nostra piattaforma è stata raggiunta tra gli altri da oltre 70mila tedeschi, quasi 25mila italiani. oltre 30mila americani e 23 mila inglesi. Abbiamo capito che l’Ucraina incuriosisce e ha un forte potenziale di attrazione turistica”. Un viaggio non comune perché: “Visitare l’Ucraina oggi – continua Taranenko – non significa solo scoprire bellissime città, ma anche seguire le orme dei combattenti, vedere come i centri abitati si stanno riprendendo dagli orrori, guardare negli occhi la gente la cui vita non sarà più quella di prima”.
Alcuni dei pacchetti proposti dal sito hanno nomi che a dir poco cozzanno con l’Ucraina raccontata tutti i giorni dai media mondiali. Ma affianco all’itinerario ‘Relax’ a Liviv, o al Family tour nei Carpazi, spicca il pacchetto chiamato “Brave cities” ossia “città coraggiose” che prevede un giro a Kiev con il suo fascino, un passaggio anche a Bucha ed Irpin forti ed invincibili, Kamianets e Podilsky, il tour nell’ Odessa del crimine, il private tour a Mezhyhirya nella residenza dell’ex presidente Viktor Yanokovych. “Abbiamo in elenco 10 città. Tour in territori come quello di Kherson, Chernihiv, Mariupol e Nikolaiv si comprano adesso, per l’anno prossimo”, conclude Taranenko.
Ma non solo il portale online sta puntando su questo tipo di utenti. Anche alcune agenzie di viaggio stanno studiando una strategia per tamponare le perdite quasi totali di clienti dovute alla guerra. “Abbiamo già un network di hotel disponibili nella zona di Cernihiv, area molto colpita – afferma Oksana Sokotshaia, titolare di Okmi tour – Ad oggi il poco turismo che resta è concentrato su mamme e bambini che mandano i figli nel centro o nell’ovest dell’Ucraina, dove le strutture di ricezione alberghiera sono aperte. Abbiamo subito un crollo del 99%: se prima avevamo 200-300 turisti al mese, adesso si parla di 5-10 richieste mensili”.
Un settore quello del turismo messo in ginocchio dalla guerra. “Ad oggi – spiega Mariana Oleksiv, capo dell’Agenzia statale per il turismo dell’Ucraina – sappiamo che nei primi quattro mesi del 2022 nel budget statale è stato versato un 18% di tasse in meno provenienti dal comparto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E questa è solo la punta dell’iceberg, perché di solito la stagione turistica in Ucraina inizia a giugno e dura fino all’ottobre. Il periodo delle maggiori perdite economiche arriva adesso”.
“Stiamo pianificando – precisa Oleksiv – in quali luoghi creare i memorial e i percorsi di cordoglio, dove raccogliere i mezzi militari distrutti lasciati dai rashisti. Per noi è importante creare già adesso questi percorsi affinché gli ucraini e gli stranieri, che nel frattempo visiteranno l’Ucraina anche per ragioni di lavoro, possano capire cosa è accaduto e possano raccontare in seguito la nostra lotta e vittoria ai propri figli e nipoti”. proposito”.