Il leader del Cremlino: “Le nostre truppe migliorano le posizioni ogni giorno”. Nato: “Non è troppo tardi perché Kiev prevalga”
Presto incontro Zelensky- Biden. Il presidente ucraino annulla la visita a Madrid. Cremlino: “Nessuno armamento occidentale salverà Kiev”. Dopo i massicci attacchi dell’esercito russo, la situazione nella regione di Kharkiv è sempre più difficile, al punto che il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha deciso di ritirare le truppe da alcune zone. Putin avverte: “Aperto ai negoziati, ma tengano conto dei nostri interessi”. Intanto, dopo la visita a sorpresa a Kiev del segretario di Stato americano Blinken, gli Usa lanciano l’allarme: “Preoccupati per la situazione” e il presidente Bidenlavora per inviare missili Patriot in Ucraina.
15:31 – Kiev, bombe su Vovchanska: ferito responsabile della città
I russi hanno attaccato il villaggio di Vovchansk con bombe a grappolo, ferendo Tamaz Hambarashvili, capo dell’amministrazione militare della città di Vovchansk. Lo riferisce RBC-Ucraina riportando le parole del capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv, Oleg Synegubov, su Telegram .
15:03 – Russia e Cina: “Continueremo a rafforzare i legami militari
Russia e Cina s’impegnano a rafforzare i legami militari. In base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping, diffusa allo stato solo dal Cremlino, “Mosca e Pechino continueranno a rafforzare la fiducia e la cooperazione nella sfera militare e ad espandere la portata delle esercitazioni e dell’addestramento militare”. I due Paesi sono pronti a tenere regolarmente pattugliamenti navali e aerei congiunti, a rafforzare il coordinamento e la cooperazione a livello bilaterale e multilaterale, e ad aumentare il potenziale e il livello delle risposte congiunte alle sfide e alle minacce.
14:32 – Orbán: “Processo verso la pace interrotto dall’attacco a Fico”
Il processo verso la pace iniziato con il cambio di governo slovacco “è stato ora interrotto e colpito dall’attentato al primo ministro slovacco da parte di un attivista di sinistra”. Lo ha dichiarato il premier Viktor Orbán, secondo quanto riferito in un tweet dal suo portavoce, Zoltan Kovacs.
Il primo ministro ha definito “critici” i mesi persi per l’assenza di Robert Fico a causa dell’attentato. “Continuiamo a sperare nella sua guarigione, ma ora dobbiamo lottare da soli per la pace”, ha aggiunto. Orbán ha quindi sottolineato l’importanza delle prossime elezioni europee. “Ora dobbiamo combattere con uno sforzo doppio, da soli. È fondamentale porre fine alla violenza e votare per la pace il 9 giugno!” ha dichiarato.
13:47 – Media: “Turchia pit-stop di Putin per vendere carburante all’Ue”
Una “redditizia” scappatoia nelle sanzioni dell’Unione europea contro l’export di petrolio e prodotti petroliferi raffinati russi permette a Mosca di generare miliardi di euro attraverso la vendita all’Ue del suo carburante debitamente “camuffato” utilizzando la Turchia come “pit stop strategico”: lo scrive Politico, che cita il Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (Crea), il Centro per lo studio della democrazia (Csd) e un rapporto indipendente dello stesso quotidiano statunitense.
Mosca, secondo il giornale, ha incassato fino 3 miliardi di euro da soli tre porti nei 12 mesi successivi alla messa al bando dei carburanti russi da parte dell’Ue nel febbraio 2023. E questo proprio grazie alla scappatoia, che consente alla Turchia di rietichettare il petrolio russo e spedirlo nei Paesi dell’Unione europea.
“La Turchia è emersa come una tappa strategica per i prodotti combustibili russi dirottati verso l’Ue”, ha affermato Martin Vladimirov, analista energetico senior del Csd. Politico cita un episodio del maggio scorso, quando una petroliera è arrivata nel terminal di Toros Ceyhan in Turchia, è stata caricata con 150mila barili di gasolio ed è ripartita per un viaggio di tre giorni verso la raffineria Motor Oil Hellas, nel sud della Grecia. “Apparentemente il carburante era turco – scrive il giornale -. Atene insiste di non accettare carichi con etichetta russa, in conformità con un divieto dell’Ue. Ma nuove ricerche e rapporti mostrano che probabilmente la spedizione era proprio questo: petrolio russo camuffato con nuovi contrassegni”. “Ed è tutto legale. Lo schema è possibile grazie a una deroga alle sanzioni di Bruxelles che consente l’ingresso nell’Uu di carburanti “miscelati” se etichettati come non russi”, prosegue il quotidiano, secondo cui questa pratica fa parte di una tendenza molto più ampia. “L’escamotage illustra i modi creativi con cui la Russia aggira le sanzioni dell’Ue per proteggere il suo commercio di combustibili fossili, che costituisce quasi la metà del bilancio del Cremlino e offre un’ancora di salvezza vitale per la sua campagna militare” in Ucraina.
12:51 – Ue: verso divieto di fondi russi a partiti, Ong e media
L’Unione europea lavora per vietare ai partiti politici, ai media e alle Ong europei di ricevere fondi russi, nell’ambito di una nuova tornata di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. L’accordo formale è atteso per i prossimi giorni, anche se la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, l’ha già dato per concluso in un tweet. Manca ancora un’intesa – sempre nell’ambito del 14esimo pacchetto di sanzioni – sulla possibilità di limitare le ricariche e i trasferimenti di Gnl russo nei porti europei.
12:28 – Lavrov: “Il piano di pace della Cina è il più realistico”
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito il piano di pace per l’Ucraina proposto dalla Cina “il più realistico”. “Il presidente ha delineato il nostro atteggiamento positivo nei confronti dell’iniziativa cinese. L’iniziativa” cinese “è la più realistica perché sottolinea la necessità di affrontare le cause profonde ed eliminarle. Tutto il resto è speculazione”, ha affermato il capo della diplomazia di Mosca in un’intervista al giornale filogovernativo Izvestia ripresa dalla Tass. “Non abbiamo mai detto ai nostri compagni cinesi: ‘Aggiustiamo qualcosa nella vostra iniziativa’. Proponiamo di avviare un dialogo basato sulla parte fondamentale dell’iniziativa cinese, che è quella di affrontare le cause profonde”, ha affermato Lavrov.
12:06 – Zelensky a Kharkiv: “Situazione difficile ma sotto controllo”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo gabinetto militare si sono recati a Kharkiv, mentre è in corso una dura offensiva delle truppe russe nella regione nord-orientale. La situazione è “estremamente difficile” ma “sotto controllo”, ha affermato il leader di Kiev. Stamane l’esercito ucraino ha sostenuto di aver fermato “l’avanzata” russa in alcune zone della regione di Kharkiv.
11:44 – Cina e Russia: “Evitare un’ulteriore escalation in Ucraina”
Cina e Russia hanno concordato di ritenere necessario prevenire “un’ulteriore escalation” del conflitto in Ucraina: lo si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dopo il bilaterale tenuto a Pechino tra i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin.
11:12 – Mosca: “La conferenza di pace in Svizzera non sarà più efficace con la Cina”
Un’eventuale partecipazione della Cina alla conferenza di pace sull’Ucraina in programma in Svizzera dal 15 al 16 giugno potrebbe “solo nobilitare” l’evento, “ma non lo renderebbe più efficace”: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in un’intervista al giornale filogovernativo Izvestia ripresa dall’agenzia Interfax. “È assolutamente inutile discutere senza la Russia di questioni di sicurezza che ci riguardano. Molto probabilmente, si tratterà di mera scolastica, senza la prospettiva di ottenere almeno qualche risultato tangibile”, ha affermato Peskov.
10:29 – Capo Duma: “Armi più potenti se Kiev ci attacca con armi Usa”
L’uso da parte di Kiev di armi fornite dagli Usa e da Paesi europei per colpire città russe porterà a risposte con l'”uso di armi più potenti per la protezione dei cittadini russi”. Lo ha detto il presidente Vyacheslav Volodin, presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento, citato dalla Tass.
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron e, ieri, il segretario di Stato americano Antony Blinken, hanno detto che se lo ritiene l’Ucraina può impiegare i missili a lungo raggio forniti da Washington e Londra anche per colpire in profondità il territorio russo.
10:18 – Nato: “Non è troppo tardi perché Kiev prevalga”
“Non è troppo tardi perché l’Ucraina prevalga. La libertà dell’Ucraina non può, non deve e non morirà. E, alleati, se doveste scegliere tra raggiungere gli obiettivi di capacità della Nato o sostenere l’Ucraina, dovreste sostenere l’Ucraina. Le scorte possono e saranno ricostituite. Le vite perdute sono perse per sempre”. Lo ha dichiarato il presidente del Comitato militare della Nato,Rob Bauer, all’inizio della riunione del Comitato militare dell’Alleanza.
10:13 – Xi e Putin: “Il conflitto in Ucraina richiede una soluzione politica”
Cina e Russia concordano sul fatto che il conflitto in Ucraina richieda una “soluzione politica”. Lo ha detto giovedì il presidente cinese Xi Jinping dopo l’incontro con il suo omologo russo Vladimir Putin a Pechino. “Entrambe le parti concordano sul fatto che la strada da seguire è una soluzione politica alla crisi in Ucraina”, ha detto Xi, comparso davanti alla stampa insieme a Putin.
09:05 – Kiev, abbiamo fermato l’avanzata su Kharkiv
L’esercito ucraino afferma di aver fermato “l’avanzata” russa in alcune zone della regione di Kharkiv, dove Mosca ha lanciato un attacco a sorpresa il 10 maggio, occupando nuovi territori.
“La situazione nel settore di Kharkiv rimane complicata e si sta sviluppando in modo dinamico. Le nostre forze di difesa sono riuscite a stabilizzare parzialmente la situazione, l’avanzata del nemico in alcune aree e località è stata fermata, ma sta ancora cercando di creare le condizioni per ulteriori avanzamenti”, ha affermato. Lo ha riferito in televisione il portavoce delle forze ucraine nella regione, Nazar Voloshin.
08:19 – La Russia ha lanciato un veicolo spaziale di ricerca per un’arma nucleare antisatellitare due anni fa, dicono i funzionari statunitensi
La Russia ha lanciato un satellite nello spazio nel febbraio 2022 progettato per testare i componenti di una potenziale arma antisatellite che trasporterebbe un ordigno nucleare, hanno detto funzionari statunitensi. Il satellite lanciato non trasporta un’arma nucleare. Ma i funzionari statunitensi affermano che è collegato al proseguimento del programma antisatellite nucleare russo che ha rappresentato una crescente preoccupazione per l’amministrazione Biden, il Congresso e gli esperti esterni al governo negli ultimi mesi.
L’arma, se dispiegata, darebbe a Mosca la capacità di distruggere centinaia di satelliti nell’orbita terrestre bassa con un’esplosione nucleare. Il satellite in questione, noto come Cosmos-2553, è stato lanciato il 5 febbraio 2022 e sta ancora viaggiando attorno alla Terra in un’orbita insolita.
06:43 – Putin: le relazioni Russia-Cina sono “fattore stabilità” nel mondo
Il presidente Vladimir Putin ha detto all’omologo Xi Jinping che i legami Cina-Russia sono “fattori di stabilità” per il mondo. Lo ha detto durante i colloqui che si sono svolti a Pechino, nel Palazzo del Popolo, sede del governo, secondo quanto riferiscono le tv russe.
“Le relazioni tra Russia e Cina non sono opportunistiche e non sono dirette contro qualcuno”, ha detto Putin. “La nostra cooperazione nelle questioni internazionali è uno dei fattori stabilizzanti nell’arena internazionale”.
06:32 – Xi Jinping: Cina e Russia “difenderanno giustizia nel mondo”
Il presidente cinese Xi Jinping ha detto al suo omologo russo Vladimir Putin, arrivato a Pechino per la sua prima visita all’estero del suo quinto mandato, che la Cina e la Russia “preserveranno la giustizia nel mondo”. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri poco dopo l’inizio dell’incontro tra i due leader.
“Nonostante alcuni alti e bassi, le nostre relazioni si sono rafforzate e hanno superato la prova del mutevole panorama internazionale. Diamo il buon esempio alle altre potenze in termini di rispetto e apertura. Lo sviluppo dei nostri legami favorisce la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e nel mondo”, ha detto Xi durante l’incontro che si è svolto a porte chiuse. “Continueremo a consolidare la nostra amicizia e a sostenere la giustizia nel mondo”.
05:40 – Putin in Piazza Tienanmen, calorosa stretta di mano con Xi
Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato in Piazza Tienanmen a Pechino in vista della cerimonia di benvenuto, primo evento della sua visita di stato in Cina di due giorni. Il leader del Cremlino è stato accolto dal presidente Xi Jinping con il quale ha scambiato una calorosa stretta di mano, in base alle immagini trasmesse in diretta dal network statale Cctv.
La cerimonia, che sta per avere inizio, è stata preparata fuori dalla porta est della Grande sala del popolo dove andrà in scena una parata militare in scala ridotta, quella riservata dalla parte cinese agli ospiti illustri.
00:39 – Ucraina: pressing su Usa per colpire in territorio russo
L’Ucraina sta operando un nuovo pressing sugli Usa per convincere l’amministrazione Biden a revocare il divieto di utilizzare armi di fabbricazione americana per colpire in territorio russo: lo scrive Politico, sostenendo che un gruppo di deputati della Verkhovna Rada in questi giorni è a Washington. “Il problema principale in questo momento è la politica della Casa Bianca di limitare la nostra capacità” di colpire obiettivi militari all’interno della Russia, ha detto David Arakhamia, presidente del partito al governo Servo del Popolo a Washington ieri.
Secondo la pubblicazione, gli ucraini stanno cercando di ottenere il sostegno del Congresso degli Stati Uniti per fare pressione sulla Casa Bianca. Ma l’amministrazione del presidente Joe Biden non intende ancora cambiare la sua posizione.
“Forniamo assistenza per la difesa, non per operazioni offensive sul territorio della Federazione Russa”, ha detto un anonimo funzionario statunitense.
00:30 – Cina-Russia: Putin giunto a Pechino, in visita di Stato
Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Pechino. Si tratta della prima visita all’estero del capo dello Stato russo dopo la sua rielezione e il suo insediamento, la seconda in Cina in meno di un anno. Putin incontrerà l’omologo Xi Jinping, che ha appena compiuto un viaggio in Europa, dove il leader cinese ha nuovamente affrontato le pressioni dell’Occidente per convincere il capo del Cremlino a porre fine alla sua offensiva in Ucraina.