Il ministro Dermer, volato negli Usa, nei giorni scorsi è stato segretamente a Mosca per rappresentare gli sforzi di Israele per uno stop dei combattimenti
Asoli cinque giorni dall’elezione del nuovo presidente americano, la macchina diplomatica internazionale sembra avere accelerato per arrivare a una tregua in Libano. Israele, secondo il sempre ben informato Channel 12, sta considerando molto seriamente la possibilità di un cessate il fuoco – forse limitato nel tempo – con l’organizzazione sciita filoiraniana Hezbollah. Sabato sera il ministro più vicino al premier, Ron Dermer, si è imbarcato per gli Stati Uniti dove si prevede che incontrerà il presidente eletto Donald Trump e i consiglieri, nel primo colloquio di un alto funzionario di Gerusalemme con i membri della nuova amministrazione.
Sul tavolo a Washington, dicono i commentatori, ci saranno le guerre a Gaza e in Libano, le tensioni tra Israele e Iran e uno degli argomenti che maggiormente stanno a cuore agli Usa: l’ampliamento degli Accordi di Abramo per promuovere la normalizzazione tra Israele e i Paesi arabi. Netanyahu ha fatto sapere che dal giorno delle elezioni americane ha già parlato tre volte con Trump: «Siamo d’accordo sulla minaccia iraniana in tutte le sue componenti e sul pericolo che essa rappresenta».
Intanto, Dermer è stato segretamente a Mosca per rappresentare gli sforzi di Israele per uno stop dei combattimenti. La Russia infatti è un attore importante in Siria, dove risiedono diverse frange di Hezbollah, che tra l’altro controllano l’arrivo di armi provenienti dall’Iran. I colloqui a quanto sembra stanno andando avanti da più tempo, tenuto conto che una delegazione russa ha visitato Israele il 24 ottobre.
Ma i raid dell’Idf in Libano continuano, non solo nel sud ma anche a nord della capitale. In Siria un altro attacco ha ucciso Salim Ayash, alto comandante militare di Hezbollah già condannato dalla Corte dell’Aja per l’omicidio del primo ministro libanese Rafik al Hariri nel 2005.
14:46 – Lufthansa estende sospensione voli per Tel Aviv fino al 25 novembre
Lufthansa ha comunicato di aver esteso la sospensione dei voli per Tel Aviv fino al 25 novembre, poichè Israele è in guerra a Gaza e in Libano. “Le compagnie aeree del gruppo Lufthansa Austrian Airlines, Brussels Airlines, Lufthansa e Swiss hanno deciso di estendere la sospensione dei voli per Tel Aviv fino al 25 novembre 2024 incluso”, ha affermato la compagnia in una nota aggiungendo che i voli Eurowings per Tel Aviv sono sospesi fino al 30 novembre.
14:39 – Borrell: condanno attacco a Jabalia. Si parla di pulizia etnica
“Condanno fermamente l’ultimo attacco israeliano a Jabalia, nella Striscia di Gaza, con molte vittime civili. Le parole ‘pulizia etnica’ sono sempre piu’ usate per descrivere cio’ che sta accadendo nel nord di Gaza. La realta’ quotidiana degli spostamenti forzati viola il diritto internazionale. L’uso della fame come arma di guerra e’ anche contro il diritto umanitario internazionale”. Lo scrive su X l’alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell. “Stando all’allarme Ipc dell’Onu, c’e’ una forte probabilita’ che la carestia si diffonda nel nord di Gaza. Questa catastrofe umana deve essere evitata. Israele, in quanto potenza occupante, ha l’obbligo di agire facendo entrare gli aiuti. Ed e’ compito della comunita’ internazionale e dei principali alleati di Israele prendere misure urgenti per porre fine alle sofferenze dei palestinesi e liberare gli ostaggi. Come sottolineato nella relazione dell’Ipc, e’ necessario che tutte le parti agiscano entro giorni e non settimane”, aggiunge.
14:22 – Il premier del Libano chiede il cessate il fuoco immediato
Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha chiesto oggi un cessate il fuoco immediato lungo il confine tra Libano e Israele, affermando che la guerra ha avuto effetti devastanti sulla piccola nazione. Mikati ha chiesto l’attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite che ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah nell’estate del 2006 e il dispiegamento di truppe libanesi lungo il confine con Israele in coordinamento con le forze di pace delle Nazioni Unite. “Nessuno Stato può assumersi il peso di questa enorme distruzione”, ha detto Mikati, aggiungendo che Beirut sta per istituire un fondo che sarà finanziato da Stati amici per il processo di ricostruzione. Il fondo sarà sotto la supervisione internazionale e sarà soggetto a controlli internazionali.
13:35 – Israele, si dimette il direttore generale del ministero della Difesa
Il direttore generale del Ministero della Difesa israeliano Eyal Zamir ha presentato le proprie dimissioni. Dopo aver incontrato il nuovo ministro della Difesa Israel Katz questa mattina per un primo incontro di lavoro ha chiesto di lasciare il suo incarico appena possibile. “Su richiesta del ministro della Difesa, e’ stato concordato che in questo momento il direttore generale continuera’ a ricoprire la sua posizione”, afferma il ministero. Zamir era stato nominato dall’ex ministro della Difesa Yoav Gallant l’anno scorso. Gallant e’ stato licenziato in modo controverso la scorsa settimana dal primo ministro Benjamin Netanyahu. (
13:22 – Il principe ereditario Riad chiede una tregua per Gaza e Libano
Il sovrano de facto dell’Arabia Saudita ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano in occasione del vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica. Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha detto che la comunita’ internazionale deve “fermare immediatamente le azioni israeliane contro i nostri fratelli in Palestina e in Libano”, condannando la campagna di Israele a Gaza come “genocidio”.
12:57 – Hezbollah, ‘nessuna proposta ufficiale di cessate il fuoco. Abbiamo armi e rifornimenti per combattere una lunga guerra’
Il portavoce di Hezbollah, Mohammed Afif, ha affermato di non aver ricevuto alcuna proposta ufficiale di cessate il fuoco e che il gruppo ha armi e rifornimenti sufficienti per combattere una lunga guerra con Israele. Lo riporta il Times of Israel. Afif sostiene che le forze israeliane non sono riuscite a mantenere il territorio dopo sei settimane dall’inizio dell’invasione via terra, sottolineando quello che ha definito il fallito tentativo israeliano della scorsa settimana di entrare nella città meridionale di Khiam: “Finché non si riesce a controllare le aree sul terreno, non si raggiungeranno i propri obiettivi politici”, ha affermato. Israele, riferisce ancora il Times, afferma di non avere intenzione di occupare i villaggi libanesi per lunghi periodi o di spingersi più in profondità nel Libano.
12:35 – Unicef, oltre 200 bimbi uccisi in Libano per gli attacchi di Israele
L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) afferma che la guerra tra Israele e Hezbollah ha ucciso più di 200 bambini in Libano. Di questi, sette bambini sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano nel nord del Libano ieri. L’Unicef ha aggiunto che proteggere i bambini dai danni della guerra è un obbligo legale e ha chiesto un cessate il fuoco. Il ministero della Sanità libanese afferma che almeno 3.189 persone sono state uccise e oltre 14.000 ferite in Libano in più di un anno di conflitto tra Israele e il gruppo militante Hezbollah. Circa 1,2 milioni di persone sono state sfollate.
12:27 – Media: “l’attacco di Israele sulla Siria ha colpito un convoglio di aiuti”
L’aviazione israeliana ha attaccato un convoglio di aiuti e ha provocato la chiusura della principale autostrada nord-sud della Siria, l’autostrada M5 che collega la capitale Damasco con la città settentrionale di Aleppo. Lo riferiscono i media statali siriani. L’attacco aereo è avvenuto a Shamsin, a circa 20 chilometri dal confine con il Libano. La tv di Stato ha riportato che la gente si riunisce spesso lì dopo essere fuggita dalla guerra in Libano.
12:06 – Saar: “la creazione dello Stato palestinese ora non è realistica”
Volere creare uno Stato palestinese non è “oggi” un progetto “realistico”: lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar durante una conferenza stampa a Gerusalemme. Interrogato sulla prospettiva di un rilancio dei cosiddetti accordi di Abraham con l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e la possibilità di estendere la normalizzazione tra Israele e diversi paesi arabi all’Arabia Saudita in cambio della creazione di uno Stato palestinese, il capo della diplomazia israeliana ha risposto così: “In una sola parola? No”. Precisando poi la sua valutazione della situazione, Saar ha dichiarato che “uno stato palestinese sarà uno stato di Hamas. Non penso che questa posizione sia realistica oggi, e dobbiamo essere realistici”.
11:52 – Hezbollah: ”l’Idf non ha occupato nemmeno un villaggio in Libano”
Hezbollah afferma che l’esercito israeliano non è riuscito a occupare nemmeno un villaggio in Libano da quando ha lanciato la sua operazione terrestre a settembre. “Dopo 45 giorni di sanguinosi combattimenti, il nemico non è ancora riuscito a occupare un solo villaggio libanese”, ha affermato il portavoce di Hezbollah Mohammad Afif. Lo riporta Al Jazeera. “Diciamo ai nemici che non vincerete la guerra con gli attacchi aerei”, ha aggiunto, “le nostre forze in prima linea hanno equipaggiamento sufficiente per una lunga guerra”. Afif ha assicurato che le affermazioni di Israele circa un calo significativo delle scorte di missili di Hezbollah sono “solo bugie” e ha sottolineato che i rapporti del gruppo con l’esercito libanese “resteranno forti” e che le manifestazioni contro Israele in tutto il mondo indicano che “Israele è isolato”.
10:26 – Iran: “Trump ponga fine al genocidio a Gaza”
L’Iran afferma che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, deve “fermare il continuo genocidio” nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, citato dai media iraniani.
10:02 – Baerbock: “sugli aiuti umanitari Israele non mantiene le promesse”
“Mai negli ultimi 12 mesi sono arrivati così pochi aiuti alla Striscia di Gaza come adesso. Il diritto di Israele all’autodifesa è limitato dal diritto internazionale umanitario. Questo include il fatto che l’accesso umanitario deve essere garantito in ogni momento e non deve mai diventare un mezzo di guerra. Più volte sono state fatte promesse che non sono state mantenute”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. “In seguito alle nostre forti pressioni e all’ordine della Corte internazionale di giustizia, il governo israeliano ha voluto ‘inondare Gaza di aiuti umanitar’. Ed è questo che deve avvenire, senza scuse. È su questo che deve misurarsi il governo israeliano, nonostante tutte le difficili valutazioni e i dilemmi”, ha detto ancora Baerbock, che ha chiesto “l’apertura di tutti i valichi di frontiera verso Gaza per gli aiuti umanitari”.
10:01 – Idf: ampliata la zona umanitaria nel sud di Gaza
L’Idf afferma di aver ampliato la “zona umanitaria” designata nel sud di Gaza, dove attualmente risiede la stragrande maggioranza della popolazione palestinese nella Striscia. Questa zona – spiega il Times of Israel – è quella in cui vengono indirizzati la maggior parte degli aiuti umanitari e dove sono stati istituiti diversi ospedali da campo. Le dimensioni della zona sono cambiate più volte, nel contesto dell’evoluzione delle operazioni dell’Idf contro Hamas.
09:42 – Gli Houthi rivendicano un attacco contro il centro di Israele
Gli Houthi dello Yemen, che da anni l’Iran è accusato di sostenere, rivendicano un attacco contro il centro di Israele. Secondo il portavoce Yahya Saree, gli Houthi “hanno condotto un’operazione con la base militare di Nahal Sorek (a sudest di Haifa) nel mirino”. Il portavoce ha parlato di “un lancio preciso e di un incendio nei pressi del sito preso di mira”
09:01 – Yair Netanyahu accusa: “Shin Bet vuole rovesciare il governo”
Yair Netanyahu, uno dei figli del primo ministro israeliano, ha accusato con una serie di post su X lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, di aver tentato di rovesciare il governo. Il riferimento è alle indagini in corso presso l’ufficio di Netanyahu in merito a fughe di notizie di documenti di intelligence classificati e alle secondo cui i verbali delle riunioni risalenti all’inizio della guerra sarebbero stati manipolati. “Abbiamo avuto un colpo di Stato contro la scelta democratica del popolo da parte dei procuratori, dei media e dei tribunali”, ha detto riferendosi alle accuse di corruzione per cui il Netanyahu è sotto processo. “Ma non abbiamo ancora avuto un colpo di Stato contro la scelta democratica del popolo da parte dello Shin Bet e dell’esercito”, ha aggiunto parlando di “Repubblica delle banane come il Sud America negli anni ’60”.
08:22 – Missili dallo Yemen e droni dall’Iraq, Idf respinge gli attacchi
Un missile balistico lanciato contro Israele dallo Yemen e’ stato intercettato dalle difese aeree ed e’ caduto fuori dallo spazio aereo israeliano. Frammenti di un missile intercettore sono pero’ cadute a Beit Shemesh, innescando un piccolo incendio una ventina di chilometri a sud-ovest di Gerusalemme. Inoltre, la “Resistenza islamica in Iraq”, una coalizione di gruppi armati filo-iraniani, ha rivendicato quattro attacchi con droni, effettuati questa mattina contro “obiettivi essenziali” nel nord e nel sud di Israele. Da parte sua, l’esercito israeliano ha dichiarato di essere “riuscito a intercettare quattro droni che si avvicinavano a Israele da est” nella notte tra domenica e lunedi’. “Due di loro sono stati intercettati prima di entrare in territorio israeliano”, si legge in un comunicato militare.
08:18 – Raid israeliano sul campo profughi di Nuseirat, ci sono vittime
Quattro palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un bombardamento israeliano del campo di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riporta l’agenzia Wafa. Altri quattro civili – fra cui un bambino – erano rimasti feriti domenica in due bombardamenti sul campo profughi di Nuseirat e sul quartiere di Sheikh Radwan nella Striscia di Gaza.
08:07 – Iran, uccisi nel sud-est 5 membri ala paramilitare delle Guardie
“Cinque membri del Basij (l’ala paramilitare delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ndr) sono stati uccisi da terroristi armati che hanno aperto il fuoco contro una torre di guardia di confine nel distretto di Sirkan, a Saravan, nella provincia sud-orientale del Sistan e Baluchistan”: lo hanno dichiarato ieri le Guardie rivoluzionarie in un comunicato. Un membro delle Guardie che era stato ferito durante un altro attacco a Rask venerdì scorso, è deceduto, hanno aggiunto. L’Iran ha iniziato due settimane fa un’operazione contro il gruppo separatista baluci e sunnita di Jaish al-Adl (‘Esercito della giustizia’), che ha sede nel vicino Pakistan, dopo che il gruppo ha attaccato una stazione di polizia a Taftan, uccidendo 10 agenti. Finora, nel corso dell’operazione, sono stati uccisi 15 membri del gruppo e altri 33 sono stati arrestati.
08:03 – Idf, abbattuti quattro droni dall’Iraq
L’Idf ha dichiarato di aver abbattuto durante la notte quattro droni lanciati verso Israele “da est”, il termine in codice per indicare l’Iraq. Secondo quanto affermato dall’esercito, due droni sono stati intercettati prima di entrare nello spazio aereo israeliano. Lo riporta il Times of Israel. La Resistenza islamica in Iraq, sostenuta dall’Iran, si è assunta la responsabilità del lancio dei droni.
07:14 – Gerusalemme, incendio causato da schegge di missili
I vigili del fuoco israeliani stanno cercando di domare un incendio a ovest di Gerusalemme, causato, secondo il servizio, da frammenti di missili. “Contemporaneamente alle operazioni di spegnimento, i vigili del fuoco stanno eseguendo ulteriori controlli nella zona, per escludere altri incendi e danni”, ha dichiarato in una nota il servizio antincendio della regione di Gerusalemme.