19 Settembre 2024

ESTERI
Fonte: La Stampa

Parte la corsa dell’ex First Lady per la Casa Bianca. E Jeb Bush diffonde un video


Ora è ufficiale: Hillary Clinton correrà per la Casa Bianca nel 2016. Cercherà di diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti.
Dopo l’annuncio, sarà subito “sulla strada”, a cominciare dal delicato stato dell’Iowa, per incontrare gli elettori “uno ad uno”. La macchina è in moto. E i repubblicani sono già all’attacco.
L’ex First Lady vuole diventare il 45esimo presidente degli Stati Uniti.
«Sono pronta anche io a fare qualcosa: correrò per la presidenza- dice nel video in cui annuncia la propria candidatura -. Gli americani si sono battuti per uscire da duri tempi economici, ma il tetto è ancora fermo a favore di chi si trova in alto. Ogni giorno gli americani hanno bisogno di un campione, e io voglio essere quel campione». Lo slogan della sua campagna sarà proprio incentrato sull’America e sugli americani, con la classe media e le famiglie in cima alle priorità, insieme ai temi delle opportunità, dei diritti delle donne e delle minoranze, suoi cavalli di battaglia da sempre.

IL SOSTEGNO DI OBAMA

La prima sfida per Hillary è in casa democratica. Nomi certi non ne emergono ancora, anche se l’anima più liberale del partito spera ancora nella senatrice del Massachussets Elizabeth Warren che però ha più volte ripetuto che non intende candidarsi. Per ora si sa che l’ex governatore del Maryland, Martin O’Malley, si è fatto vedere spesso nello stato chiave dell’Iowa e ha detto che Hillary non è imbattibile. Intanto la Clinton incassa il sostegno di Barack Obama: «Hillary sarebbe un presidente eccellente», dice il presidente, secondo cui «è stata un segretario di Stato eccezionale».

JEB BUSH SCALDA I MOTORI

L’avversario repubblicano di Hillary potrebbe essere Jeb Bush. Il figlio del 41° presidente degli Stati Uniti George Herbert Walker Bush e fratello minore del 43° George W. Bush non ha ancora ufficializzato la sua candidatura per la corsa alla Casa Bianca ma assume un tono già “presidenziale” in un video diffuso oggi via web. Bush guarda dritto nella telecamera e esorta a voltare pagina rispetto ai sette anni di amministrazione democratica. L’attacco è diretto con precisione al binomio Obama-Clinton: «Dobbiamo fare meglio della loro politica estera che ha danneggiato il rapporto con i nostri alleati e galvanizzato i nostri nemici. Meglio delle loro politiche che fanno crescere il nostro debito e impediscono la vera crescita economica e la prosperità». E continua, in quello che appare come un vero e proprio messaggio elettorale: «Credo che saranno le idee conservatrici a rinnovare l’America, a far crescere la nostra economia, a rendere il nostro grande Paese ancora più forte. So che possiamo fare meglio e, insieme, lo faremo».
REPUBBLICANI SUBITO ALL’ATTACCO
Confermate le indiscrezioni sull’annuncio imminente di Hillary, il Republican National Committee ha subito fatto sentire la sua voce con uno spot che punta il dito contro la quasi candidata democratica cavalcando i temi classici per cui Hillary desta i maggiori sospetti (e non solo tra i repubblicani): l’atteggiamento di segretezza che le viene imputato, i presunti scheletri nell’armadio che si porta dietro da una vita dedicata alla politica vissuta nelle maggiori stanze del potere, letteralmente. È un video di 30 secondi, #StopHillary, in cui si vede la silhouette della prossima candidata che cammina nel buio “inseguita” da voci dei presunti “fantasmi” cche secondo i repubblicani minano la sua campagna per la presidenza.

GLI ALTRI
La ex first lady, con la prospettiva del suo annuncio, ha rubato la scena anche alla convention annuale della National Rifle Association, la lobby pro-armi riunita a Nashville, dove hanno sfilato uno per uno i repubblicani del momento, dai candidati già dichiarati come Ted Cruz ai probabili ed altamente probabili, come Marco Rubio da cui si aspetta un annuncio già lunedì, il suo ex mentore (e favorito nella corsa) Jeb Bush o il governatore del Wisconsin Scott Walker, fino a Rick Santorum. Ognuno di loro, prendendo la parola, ha dedicato un «pensiero» a Hillary, tra ironia e vere e proprie stoccate. La battaglia è aperta, dunque. Ma Hillary non dovrà guardarsi solo dagli antagonisti sul fronte repubblicano. La corsa è anche interna al partito democratico e, sebbene non siano emersi ancora contendenti certi (qualcuno lo spiega con la figura “troppo ingombrante” con cui competere), non manca chi preferirebbe una competizione più vera.

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