Gfonte: La Stampa
Lo slogan della manifestazione in piazza del Popolo è: «Ripartire dalle 100 vertenze da risolvere per l’industria e il lavoro!»
I metalmeccanici scendono in piazza, i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm si ritroveranno giovedì mattina a Roma in piazza del Popolo per chiedere al governo di intervenire sulle tante crisi aziendali che rischiano di lasciare a casa «centinaia di migliaia di lavoratori». Una manifestazione che, peraltro, avviene proprio mentre riprende un difficile confronto con le imprese per il rinnovo del contratto nazionale. «La situazione era già complicata prima della brusca interruzione per il Covid 19 – diceva all’Adn Kronos il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi. «Facevamo già allora i conti con una recessione di fatto. Ora torniamo a rincontrarci in una situazione drammaticamente nuova e con questa dobbiamo fare i conti».
Una «situazione drammatica» che i sindacati hanno ovviamente ben chiara e sulla quale, appunto, chiedono il coinvolgimento del governo. Il dialogo con Federmeccanica è ripartito, Francesca Re David (Fiom-Cgil) riconosce alle imprese la volontà di «rinnovare il contratto, cosa che fino a qualche settimana fa non era scontata», ma ora i sindacati chiedono atti concreti perché «è ovvio che senza aumenti evidenti sui minimi salariali non c’è spazio» per un accordo, avverte la Re David.
Il coinvolgimento del governo diventa decisivo, perché solo un chiaro impegno a immettere risorse nel sistema può aiutare sindacati e imprese a trovare un’intesa. «Ripartire dalle 100 vertenze da risolvere per l’industria e il lavoro!» è lo slogan della manifestazione. In piazza ci saranno i tre segretari dei metalmeccanici, cioè appunto la Re David, Marco Bentivogli (Fim-Cisl) e Rocco Palombella (Uilm-Uil) insieme ai rappresentanti di cento aziende in crisi. Una manifestazione “a numero chiuso”, in qualche modo, per rispettare le regole anti-Coronavirus.
Di fatto, spiega la Re David, «sarà una grande assemblea in piazza, seduti e distanziati». E Palombella aggiunge: «Rispetteremo le distanze, ma il messaggio al Governo e a Federmeccanica è importante: basta con i rituali». Soprattutto, spiega Bentivogli «in due anni non è stato risolto nessuno dei 144 tavoli di crisi aperti al Mise. Si fa finta di non sapere che il crollo del Pil atteso non è paragonabile al 2008 rischia di essere quello del 1944». Eppure «tra i 55 miliardi del DL Rilancio ci sono zero euro per l’automotive. Ripartire significa altro da quello che stiamo vedendo. Ci aspetta un autunno terribile». I metalmeccanici, insomma, chiedono che il governo garantisca soldi: «Si utilizzino le risorse nazionali ed europee per realizzare un reale “green new deal” investendo nei settori strategici dell’industria dalla siderurgia alla mobilità, dall’automotive all’elettrodomestico».