20 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

Il governatore di Bankitalia: la crisi è stata peggiore di quella degli Anni 30 e il nostro Paese cresce la metà degli altri in Europa

Le conseguenze della doppia recessione sono state più gravi di quelle della crisi degli Anni Trenta. «Agli attuali ritmi di crescita il Pil tornerebbe sui livelli del 2007 nella prima metà del prossimo decennio». Lo ha detto il governatore Ignazio Visco ricordando che «in Italia l’espansione dell’economia, ancorché debole, si protrae da oltre due anni», tuttavia restiamo indietro rispetto ai nostri partner in Europa. L’aumento del Pil nella zona euro «dovrebbe essere prossimo, quest’anno, al 2%, circa il doppio del nostro Paese». Molto è stato fatto per recuperare, ma molto altro resta da fare: «L’esigenza di superare la crisi ha sollecitato, sollecita ancora, uno sforzo eccezionale».
Ci sono delle evidenti debolezze. Il debito pubblico e i crediti deteriorati «riducono i margini di manovra dello Stato e degli intermediari finanziari; entrambi rendono vulnerabili l’economia italiana alle turbolenze sui mercati e possono amplificare gli effetti delle fluttuazioni cicliche». Visco sottolinea che «l’elevato debito pubblico è un fattore di vulnerabilità grave, condiziona la vita economica del Paese».

Pressione sull’Europa
La Commissione Ue «deve decidere in fretta se andare avanti o meno sulla costituzione o meno di una bad bank europea» perché «l’incertezza rallenta le transazioni in corso e scoraggia quelle che potrebbero realizzarsi nei prossimi mesi». La Banca d’Italia «è ancora convinta che questa sia una misura utile, a condizione che il prezzo di trasferimento degli attivi non sia distante dal loro valore economico», che la decisione sia volontaria e che le caratteristiche dei piani di ristrutturazione delle banche siano ben definite ex ante».
«Non possiamo correre il rischio – ha detto ancora Visco – di intaccare la fiducia nelle banche e nel risparmio da esse custodito a causa di norme europee che hanno segnato una brusca cesura».Il Governatore ammonisce che «nell’applicazione delle nuove regole occorre evitare di compromettere la stabilità finanziaria», e «nel «rispetto dei principi alla base del nuovo ordinamento europeo, gli interventi devono «preservare il valore dell’attività bancaria».

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