16 Settembre 2024

L’anno del doppio premio: dopo lo scandalo molestie assegnati i riconoscimenti per gli anni 2018 e 2019. Il premio all’autrice polacca e allo scrittore austriaco

La scrittrice polacca Olga Tokarczuk e l’austriaco Peter Handke: sono loro, contro ogni previsione della vigilia, i vincitori del premio Nobel per la Letteratura, rispettivamente per il 2018 e il 2019. Nell’anno del doppio Nobel sono due insospettabili a vincere il riconoscimento massimo per la loro opera letteraria.
In particolare, Olga Tokarczuk è stata premiata – questa la motivazione – per la sua “immaginazione narrativa che con enciclopedica passione rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita” ma anche per aver costruito i suoi romanzi “con una tensione tra aspetti culturali opposti: natura versus cultura, ragione versus follia, uomini versus donne”. Mentre a Peter Handke il Nobel è stato assegnato “per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”.Nata a Sulechów, nella Polonia occidentale, il 29 gennaio del 1962, Olga Tokarczuk ha studiato psicologia a Varsavia. Scrittrice e poetessa tra le più note in patria, è stata tradotta in trenta paesi. Con il romanzo I vagabondi, pubblicato in Italia da Bompiani, si è aggiudicata il Man Booker International Prize 2018 ed è stata finalista al National Book Award, conquistando la consacrazione internazionale. Autrice di diverse raccolte di poesie e vari romanzi, tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (Nottetempo) e Nella quiete del tempo, con il quale ha vinto uno dei più prestigiosi riconoscimenti polacchi, il Premio della Fondazione Koscielski.Invece Peter Handke, che ha ricevuto il Nobel per il 2019, è noto per vari e provocatori successi teatrali (Insulti al pubblico, 1966; Kaspar, 1968) e per alcuni romanzi (Breve lettera del lungo addio, 1972; Infelicità senza desideri, 1972, dedicato alla prematura morte della madre; La donna mancina, 1976), che lo hanno reso uno dei più importanti autori contemporanei.
Nato a Griffen, in Carinzia, il 6 dicembre 1942, Handke vive oggi a Chaville, nei pressi di Parigi. Oltre ai tanti romanzi, saggi e testi teatrali (la maggior parte tradotti anche in Italia sin dagli anni Settanta), Handke ha firmato la sceneggiatura di alcuni film con il regista Wim Wenders, tra cui spicca Il cielo sopra Berlino (1987). Tra i vari riconoscimenti sinora ricevuti, Peter Handke nel 2009 è stato insignito anche del Premio Franz Kafka.
Eppure nel 2014 proprio Handke, in occasione dell’assegnazione del Nobel per la letteratura al francese Patrick Modiano, dopo aver dispensato grandi complimenti al collega, si espresse con parole molto dure nei confronti del Nobel e propose anzi di abolirlo. “Modiano è davvero un autore notevole con un’opera unica”, affermò, aggiungendo che il riconoscimento, con la sua “falsa canonizzazione” della letteratura, non porta nulla di buono: “Il Premio Nobel andrebbe finalmente abolito”, disse, perché porta “un momento di attenzione, nelle pagine dei giornali”, ma per la lettura non porta nulla.
Handke aveva ammesso che l’essere stato inserito nella rosa dei candidati al Nobel non lo aveva lasciato indifferente: “Certo che ti prende, ti infastidisce, e allora ti infastidisci con te stesso perché ci pensi: è una cosa così indegna e al contempo si diventa per un po’ se stessi indegni”.
La scrittrice polacca ha appreso la notizia della vittoria del Nobel mentre guidava in Germania dove è in impegnata in un ciclo di conferenze. Peter Handke è stato invece raggiunto dalla notizia nella sua casa: entrambi i vincitori sono attesi alla cerimonia di premiazione del 10 dicembre a Stoccolma.
La decisione di assegnare due Nobel in un solo anno (unico precedente nel 1950) è arrivata dopo lo scandalo per molestie che nel 2018 colpì il marito di una giurata dell’Accademia di Svezia, il fotografo e regista Jean Claude Arnault. Il riconoscimento perciò lo scorso anno fu sospeso e rimandato
a quest’anno.

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