22 Novembre 2024
auto elettrica

L’indicazione è arrivata nell’atteso discorso del primo ministro conservatore sulla revisione degli impegni sul clima

Marcia indietro sugli impegni ambientali. Il premier britannico Rishi Sunak ha annunciato oggi che il divieto di vendere auto nuove a benzina o diesel sarà rinviato di cinque anni, dal previsto 2030 al 2035.
Questa è solo una di una serie di misure che allentano o ritardano gli obiettivi “verdi” del Governo. In un discorso alla nazione da Downing Street, Sunak ha anche rinviato a oltranza l’introduzione dell’obbligo di sostituire le caldaie a gas inquinanti con pompe di calore perché sono ancora «troppo costose per la famiglia media britannica».
La lista continua: i proprietari di casa non avranno l’obbligo di fare lavori di isolamento termico, non verranno imposte nuove tasse sui biglietti aerei per scoraggiare la gente dal volare, non verranno introdotte regole più severe sulla raccolta differenziata di rifiuti, non verrà tassata la carne per ridurre i consumi aumentando gli acquisti di alimenti “sani” come frutta e verdura.

Approccio pragmatico
«Serve un approccio diverso che sia pragmatico, proporzionato e realistico», ha detto il premier, dichiarando di voler proteggere «le famiglie britanniche da costi inaccettabili».
L’impegno a raggiungere emissioni zero entro il 2050 resta invariato, ha assicurato Sunak, ma deve essere fatto in «un modo migliore e più giusto». Il Regno Unito mantiene l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni del 68% entro il 2030 ed è l’unica economia avanzata ad essersi posta un obiettivo di ridurle del 77% entro il 2035.
Il premier ha sottolineato che è stato possibile prendere le decisioni annunciate oggi proprio perché negli ultimi anni il Regno Unito ha fatto più progressi verso net zero di qualsiasi altro Paese del G7, dato che ha ridotto le emissioni nocive del 48%, più della Germania (-41%) e della Francia (-23%).
«Grazie ai progressi fatti, raggiungere i nostri obiettivi per il 2030 e il 2035 non deve avvenire a spese dei cittadini britannici che continuano a gestire l’aumento del costo della vita, soprattutto dato che la quota britannica delle emissioni globali è meno dell’1%», ha precisato Sunak.

Transizione più graduale
Secondo il premier il rinvio del divieto di vendere auto a benzina o diesel «è in linea con le regole in Francia e in Germania» – l’Unione europea ha fissato il 20135 come data per lo stop ai motori a combustione – e «facilitare la transizione alle auto elettriche ci darà più tempo per prepararci». Gli automobilisti potranno anche continuare ad acquistare auto usate a benzina o diesel senza limiti di tempo. Molte case automobilistiche hanno investito nella produzione di auto elettriche proprio in vista della scadenza del 2030. «Il nostro business richiede tre cose dal Governo: ambizione, impegno e coerenza. Rinviare la scadenza del 2030 mina tutte e tre», ha dichiarato Lisa Brankin, presidente di Ford Uk.
L’annuncio del Governo è stato criticato non solo dall’opposizione, dalle associazioni ambientaliste e da molte imprese, ma anche da un ex premier conservatore. «Le imprese devono avere certezze sui nostri impegni su net zero -, ha dichiarato oggi Boris Johnson -. Il nostro Paese è leader nel combattere il cambiamento climatico e nel creare nuove tecnologie verdi. Non possiamo vacillare adesso o rinunciare a essere ambiziosi per il Paese».
La mossa di Sunak è stata interpretata in chiave elettorale: in vista del voto l’anno prossimo il premier vuole prendere le distanze dalla posizione più ambientalista del partito laburista all’opposizione e convincere gli elettori che temono i costi aggiuntivi della corsa alla sostenibilità.

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