22 Novembre 2024
POLITICA
Fonte: La Stampa
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Di Maio: «Un privilegio vergognoso». Guerini: «Non è il perno della riforma. I malumori della minoranza? L’assemblea confermerà il testo»

I vertici del Pd serrano le fila sulle riforme. Sabato era stata la ministra Maria Elena Boschi, fedelissima renziana, a spiegare che il confronto con le minoranze ci sarà, ma che non si ricomincerà tutto da capo ora che il M5S ha deciso di volere prendere parte al dibattito, dopo mesi in cui aveva detto di non volere avere a che fare con Pdi o Forza Italia. E che il voto finale potrebbe arrivare entro la fine di luglio. Oggi tocca al vicesegretario del Pd, Lorenzo Guarini, tagliare corto sulla road map e rassicurare che i malumori delle minoranze interne e le polemiche sull’introduzione dell’immunità per i nuovi senatori non avranno ripercussioni sul percorso riformatore: «L’asse con Forza Italia tiene e la riforma del Senato reggerà al passaggio in aula sulla minoranza Pd: serve responsabilità, nessuno si vuole intestare la colpa di far saltare il tavolo delle riforme». Guerini minimizza in particolare sulle polemiche scaturite dal proposito di introdurre l’immunità anche per i membri del nuovo Senato, i quali pur non essendo direttamente eletti – la nuova assemblea sarà costituita perlopiù da presidenti di Regione e sindaci – riceverebbero le stesse tutele previste per i deputati: «Non è questo l’elemento su cui ruota la riforma e di conseguenza la sua tenuta».

Il nodo dell’immunità

Ma proprio sull’immunità il M5S, che mercoledì incontrerà il Pd per un vertice sulle riforme, ha aperto nelle ultime 48 ore un intenso fuoco di fila. «Sembra incredibile – scrive ad esempio Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, sul blog di Beppe Grillo – ma a distanza di 10 anni il padre del porcellum Calderoli, colui che ideò la legge elettorale più incostituzionale della nostra storia, mette a segno un altro colpo da brividi: l’immunità parlamentare per sindaci e consiglieri regionali che siederanno in Senato». E ancora: «Nel Movimento 5 Stelle i nostri parlamentari hanno finora sempre rinunciato a qualsiasi immunità. Vogliamo essere cittadini comuni, senza godere di alcun privilegio, eccetto quello di essere portavoce di milioni di italiani. Il Pd voterà l’ennesimo vergognoso privilegio alla politica pur di tenere in piedi l’accordo (ancora in alto mare) con Berlusconi e Lega?». Il governo, dal canto suo, aveva precisato di essere stato contrario alle immunità e che queste erano state introdotte durante il dibattito in commissione. L’esecutivo sarebbe insomma anche pronto a rinunciarvi. Resta da vedere se lo saranno i partiti che la riforma la dovranno votare.

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