22 Novembre 2024
giuseppe conte 1

Fonte: La Repubblica

giuseppe conte 1

di Giovanna Vitale

L’incontro, secondo fonti del Nazareno, è stato “franco e cordiale” e ha anche toccato il tema delle elezioni amministrative di ottobre

Non si vedevano dal 2014, dal famoso passaggio della campanella a palazzo Chigi, da dove l’allora premier Enrico Letta venne spodestato per mano del segretario del Pd Matteo Renzi. In sette anni è cambiato il mondo e, soprattutto, le parti si sono rovesciate: il primo è ora il segretario del maggiore partito del centrosinistra; l’altro, in calo nei sondaggi, è dato in uscita dalla creatura nata per scissione due anni fa che mai è riuscita a decollare.
Alla fine si sono incontrati, il segretario dem e il capo di Italia Viva, questa mattina nella sede dell’Arel (l’Agenzia di ricerche e legislazione) che per Letta è una specie di seconda casa. Il colloquio è durato 40 minuti. E subito a emergere sono stati più i disaccordi che gli accordi: sull’alleanza con il M5S di Giuseppe Conte, in particolare. Su cui Renzi ha messo il veto, mentre Letta la considera fondamentale per allargare il campo del centrosinistra. “Abbiamo un’opinione diversa, questo era noto: credo che il posizionamento che immagino da qui al 2023 è che non voglio stare né con Salvini e Meloni e destra, né coi grillini e i populisti a sinistra – ha detto il leader di Italia viva in tv, a L’Aria che tira su La7 – Letta cerca un’alleanza strategica con M5S e Conte, vedremo chi avrà ragione da qui ai prossimi due anni”. Il M5S cambiato? “No, penso solo che siano molto divisi, più di noi o del Pd. Facciano quello che credono, sono nati da un Vaffa day e ora dicono di fare i gentili, volevano i due mandati e ora si scannano per il terzo, volevano uscire dall’euro e adesso sono europeisti, non volevano le olimpiadi e ora chiedono i grandi eventi. Letta dice che vuole fare un’alleanza strategica con loro, noi no”, ha spiegato Renzi.

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Il leader del Pd ai suoi l’ha detto chiaro al termine dell’incontro: “Non è tempo di rancori personali”, ma nemmeno di riappacificazione. Quello che è stato non si può cancellare. Anche se il senso di responsabilità – dicono al Nazareno – impone al segretario  di verificare tutte le strade per fare qualcosa di utile al Paese. Cioè costruire una coalizione che sia davvero competitiva con il centrodestra di Salvini e Meloni, in grado di vincere le politiche nel 2023. Un’impostazione che i sondaggi starebbero già premiando.
L’incontro, secondo fonti del Nazareno, ha toccato il tema delle elezioni amministrative di ottobre (“Letta si è limitato ad ascoltare alcune idee di Renzi su un tema, quello delle amministrative di autunno, sul quale aprile sarà per il Pd un mese importante per impostare alcune soluzioni”) ed è stato “franco e cordiale”. “Concordo con la definizione data dal Pd”, ha osservato il leader di Italia viva, intervenendo a “L’aria che tira” su La7. A Letta ha fatto gli auguri perché “sta cercando di fare un lavoro molto serio e non semplice nel Pd, dopodiché ci sono delle questioni” da affrontare. Come le alleanze, appunto.
E tornando alle amministrative di ottobre, “a Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e nel collegio di Siena per le suppletive alla Camera il M5s celebra un fallimento. Secondo me quell’esperienza non è replicabile, quindi fossi nel Pd non farei l’accordo con i 5 Stelle”. E “tra Calenda e Raggi a occhi chiusi voto per Calenda”, ha detto il leader di Iv. Poi c’è il tema della questione di genere: “A Milano c’è Sala e bene, a Roma vedo solo uomini candidati, a Napoli idem. Allora io chiederei ad un sindaco molto bravo Isabella Conti di fare il sindaco a Bologna, se vogliamo parlare di contenuti”.
Proposte ma anche chiarimenti, compreso quello sui suoi viaggi all’estero e sulle polemiche nate dalle sue visite nei Paesi del Golfo. “Finché non ci sarà una legge che lo proibirà tutto è compatibile. Se si farà una legge che dice che chi sta in Parlamento non può fare alcun altro lavoro allora smetterò. I viaggi – ha ricordato il senatore fiorentino – sono a mie spese, la mia dichiarazione redditi versa più di quello che prendo da parlamentare. Finché sarà possibile fare più di un lavoro, lo farò. Iv tira fuori più idee degli altri e fanno polemiche sui miei viaggi”, ha chiosato.
Renzi, che ha passato una Pasqua lontano da sua moglie e suo figlio, tutti e due positivi al Covid, ha continuato a ribadire l’importanza del vaccino: “Mia moglie Agnese ha fatto Astrazeneca come insegnante, ma ci si può prendere il Covid anche dopo il vaccino, in percentuale più bassa. Ma chi lo prende dopo il vaccino ha meno sintomi. Io non mi sono ancora vaccinato, ma dico di continuare a farlo”.

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