Fonte: La Repubblica

politica

Il premier: “Servono per scoprire i colpevoli” e ci sono magistrati che “sono molto seri nell’utilizzo”

“Il governo non ha intenzione di rimettere mano alla riforma delle intercettazioni”, interviene così, intervistato dal Tg5 il premier Matteo renzi sul caso intercettazioni. “Ci sono molti magistrati che sono molto seri nell’usarle. Certo che le intercettazioni servono. Servono per scoprire i colpevoli, ma tutti gli affari di famiglia e i pettegolezzi sarebbe meglio non vederli sui giornali. Molti magistrati non passano queste informazioni. Spero che ci sia buon senso da parte di tutti”, ha detto il presidente del Consiglio. Una questione quella delle indagini tramite intercettazioni che è riemersa nel il caso petrolio che ha portato alle dimissioni del ministro Federica Guidi.
Il premier è intervenuto dopo le dichiarazioni del nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Pier Camillo Davigo, convinto che sulle intercettazioni non serve una stretta. “La pubblicazione di intercettazioni davvero non pertinenti è già vietata dalla legge penale quantomeno dal reato di diffamazione. Se non rientrano in quel reato o sono pertinenti oppure si tratta di fatti che attengono all’operato di un pubblico ufficiale. Nel qual caso la pubblicazione è lecita”. E a chi chiede una nuova legeg dice:  “Se si ritiene che le pene per la diffamazione non siano adeguate, basta aumentare quelle. Il resto è superfluo”.

A.N.D.E.
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