20 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Luigi Ippolito

L’avvocato generale della Corte europea di Giustizia ha dato un parere, non vincolante, in base a cui la Gran Bretagna ha il diritto di revocare unilateralmente la decisione di uscire dall’Unione europea


Che ci sia una luce in fondo al tunnel della Brexit? A farla balenare ieri è stato l’avvocato generale della Corte europea di Giustizia: il quale ha dato un parere, non vincolante, in base a cui la Gran Bretagna ha il diritto di revocare unilateralmente la decisione di uscire dall’Unione europea. Fino ad ora si riteneva che fosse necessario l’assenso di tutti i Paesi della Ue e che quindi Londra non potesse fare marcia indietro a piacimento. Ma se il parere dell’avvocatura sarà confermato dalla Corte, come è probabile, si aprirà una strada legale per invertire la Brexit. Ieri è cominciato anche il dibattito, a Westminster, sull’accordo per l’uscita dalla Ue raggiunto a novembre fra Londra e Bruxelles: il voto è previsto per martedì sera e al momento Theresa May non sembra avere i numeri per spuntarla.
A remare contro ci sono i conservatori euroscettici, che ritengono il compromesso ottenuto un atto di vassallaggio alla Ue, oltre ovviamente all’opposizione laburista, che punta a far cadere il governo e ad andare alle elezioni anticipate. La premier britannica insiste che la scelta è fra il suo piano o un no deal, ossia una Brexit catastrofica senza accordi che avrebbe pesanti conseguenze sull’economia: perché il processo è automatico e alla mezzanotte del 29 marzo la Gran Bretagna sarà comunque fuori. Ma è qui che si inserisce il parere della Corte europea: se Londra può ripensarci autonomamente, c’è una terza via. Che in ogni caso dovrebbe passare per un nuovo referendum, perché nessuno a Londra si prenderebbe la responsabilità politica di ribaltare il voto popolare del 2016: ma ieri i sostenitori del ritorno alla urne esultavano, perché la Corte europea ha rimosso un ostacolo importante. Comunque vada il voto in Parlamento la prossima settimana, il capitolo finale della Brexit deve essere ancora scritto.

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