Fonte: Huffington Post
La richiesta dovrebbe approdare insieme al Def. La Lega ha chiesto 50 miliardi
Sarà “robusto” il nuovo decreto per dare fiato alle attività ancora a terra per la crisi e imprimere una spinta alla ripartenza: con ogni probabilità, supererà i 40 miliardi. E’ quanto emerge a pochi giorni dal Consiglio dei ministri che varerà il Documento di economia e finanza e il nuovo scostamento di bilancio con la richiesta alle Camere di autorizzazione a finanziare il nuovo provvedimento, atteso a fine mese, ricorrendo ad altre risorse in deficit.
La cifra non è ancora definita con esattezza ed è in corso da giorni un forte pressing dei partiti – la Lega in particolare – perché l’asticella tocchi i 50 miliardi. Fonti dell’esecutivo invitano però alla prudenza, anche perché proseguono senza sosta le riunioni per definire lo scostamento, nell’ambito della cornice della politica economica del governo Draghi. Il premier, al lavoro a Palazzo Chigi per tutta la mattinata, ha controllato con il ministro dell’Economia Daniele Franco numeri e tabelle, che saranno sul tavolo del Cdm tra martedì e mercoledì della prossima settimana.
Il quadro da comporre non è semplice, perché le nuove stime di Pil, debito e deficit vanno calcolate alla luce del nuovo indebitamento ‘extra’ necessario per attenuare con un nuovo decreto per le imprese i danni economici della pandemia. Ma vanno anche incrociati gli effetti positivi, già a partire dall’anno in corso, del Recovery Plan. E’ questo l’altro grande dossier che Draghi ha sul tavolo in questi giorni: l’obiettivo è inviare il piano a Bruxelles il 30 aprile, dopo averlo illustrato alle Camere, ma la definizione dei progetti è ancora in corso, sia per la difficoltà a far quadrare i conti rispetto alle richieste dei ministeri, sia perché su alcuni punti si è scelta “forte discontinuità” rispetto alle bozze del governo Conte.
Quanto ai conti pubblici, la crescita 2021 tornerà col segno più, dopo la violenta battuta di arresto dell’anno del Covid, ma il perdurare dell’emergenza e le difficoltà della campagna vaccinale nei primi mesi dell’anno costringeranno a rivedere al ribasso le previsioni: il Pil tendenziale dovrebbe attestarsi appena sopra il 4% (in linea con le ultime stime del Fondo monetario ma anche di Confindustria) mentre il deficit, previsto in calo in autunno con la Nadef, potrebbe arrivare alla doppia cifra per effetto del doppio scostamento. Ad accelerare la ripresa dovrebbe però contribuire il nuovo Piano di ripresa e resilienza: il lavoro in questi giorni punta a scremare progetti ‘in esubero’ per circa 30 miliardi avanzati dai nuovi ministri che, singolarmente o in tavoli congiunti, stanno lavorando anche alla semplificazione delle procedure per assicurare di raggiungere gli obiettivi entro i 5 anni di orizzonte del piano.
In parallelo i tecnici lavorano alle misure da inserire nel decreto per le imprese, una sorta di ‘Sostegni bis’: i partiti premono per ottenere più risorse possibili, la Lega ha chiesto esplicitamente almeno 50 miliardi. Una cifra che rimbalza nel tam tam di maggioranza ma che, almeno per ora, non trova conferme. Di sicuro si cercherà di dare fiato alle imprese in difficoltà a causa delle restrizioni imposte dalla curva dei contagi anche ad aprile, senza – spiegano dal governo – creare false illusioni ma intervenendo con tempestività per garantire l’erogazione dei rimborsi e insieme porre le basi per quella ripresa che potrà prendere slancio solo quando la campagna vaccinale avrà messo in sicurezza il Paese.