Da Gerusalemme a Tel Aviv manifestazioni per contestare la decisione di rimuovere Yoav Gallant, che aveva criticato il provvedimento. Ben Gvir minaccia di far cadere il governo. Ambasciate in sciopero, chiusa anche Roma
Proseguono le proteste in Israele contro la riforma della giustizia voluta dal governo Netanyahu e per chiedere il ritorno del ministro della Difesa Gallant che si era opposto alla norma. Il presidente israeliano Herzog ha chiesto al premier di ritirare la riforma che «indebolisce il sistema giudiziario», mentre è stata indetta una protesta di massa davanti alla Knesset e i sindacati minacciano lo sciopero generale.
Rivolta nella notte a Israele, i manifestanti cantano la loro rabbia contro Netanyahu: “Democrazia”
Netanyahu parlerà oggi alla nazione e potrebbe annunciare la sospensione della riforma, ma ha rinviato tutto perché impegnato in un confronto con i partiti che lo sostengono. Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Potenza ebraica, minaccia di far cadere il governo in caso di un passo indietro.
15:00
Almeno 80mila persone radunate fuori dalla Knesset
Sono almeno 80.000 i manifestanti che sono radunati fuori dalla Knesset, il parlamento israeliano, per protestare contro la riforma del sistema giudiziario voluta dal governo guidato da Netanyahu. Lo riferisce il sito Haaretz, citando fonti della polizia.
14:56
In centinaia al via corteo di protesta a Gerusalemme
È partito il corteo a Gerusalemme di protesta contro la riforma del sistema giudiziario voluto dal governo guidato da Netanyahu. In centinaia si sono radunati sventolando le bandiere di Israele. Lo riporta Haaretz.
14:53
L’estrema destra preannuncia una manifestazione a sostegno della riforma giudiziaria
Movimenti della destra radicale stanno organizzando una manifestazione di sostegno al governo Netanyahu che dovrebbe avere luogo in serata a Gerusalemme, di fronte alla sede della Corte Suprema. Alla protesta ha aderito il gruppo ‘La Familia’, il club dei tifosi ultras della squadra di calcio del Betar Gerusalemme. Secondo il loro sito l’annuncio della manifestazione sta già innescando espressioni di sostegno da tutto il paese e “gruppi di attivisti convergono verso Gerusalemme”. Alla manifestazione dovrebbero partecipare anche elementi della comunità ortodossa di Geruslemme. “Non intendiamo – dice La Familia – farci rubare il risultato delle elezioni” del primo novembre 2022, che ha assegnato ai partiti di destra 64 dei 120 deputati alla Knesset. In passato tifosi di ‘La Familia’ sono stati protagonisti di risse negli stadi di calcio, e la polizia prevede di dover essere presente in forze a questa manifestazione.
14:11
Israele: due manifestanti entrati alla Knesset, sono stati fermati
Israele: due manifestanti sono riusciti a entrare alla Knesset ma sono stati fermati
14:03
Media israeliani: Netanyahu convoca il ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir
Mentre l’annunciato discorso del premier Benyamin Netanyahu continua a ritardare, i media israeliani riferiscono che il premier ha convocato il ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, l’esponente di estrema destra che minaccia di lasciare il governo in caso di rinvio della riforma giudiziaria. L’emittente Channel 12 afferma intanto che persone della cerchia di Netanyahu starebbero consigliando al premier di aspettare di vedere se la manifestazione pro riforma convocata per le 18 a Gerusalemme avrà successo. Netanyahu aveva annunciato un suo discorso alle 11 ora locale, mentre diversi media riportavano la sua intenzione di fermare l’iter della controversa riforma giudiziaria.
13:44
Appello di Netanyahu: i manifestanti siano responsabili, siamo tutti fratelli
«Chiedo a tutti i manifestanti, di destra e di sinistra, di comportarsi in modo responsabile e non agire violentemente». Lo ha scritto su twitter il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, mentre le proteste contro la riforma giudiziaria continuano in varie città israeliane. «Siamo tutti fratelli», ha aggiunto
13:38
Deputati del governo israeliano esortando i loro sostenitori a manifestare in favore della riforma giudiziaria
Diversi deputati del governo israeliano, scrive Times of Israel, stanno esortando i loro sostenitori a manifestare in favore della contestata riforma giudiziaria. “Non ci ruberanno le elezioni” è lo slogan che viene condiviso, in vista dell’appuntamento che è stato fissato per le 18 a Gerusalemme, fra Sacher Park e la Corte suprema, vicino alla Knesset, il parlamento israeliano. Anche il gruppo di estrema destra La Familia ha annunciato che sarà a Gerusalemme, annullando sua una manifestazione che era prevista invece a Tel Aviv. La polizia ha intanto riferito che rafforzerà la sua presenza nell’area
13:15
Media: ipotesi di appoggio esterno dell’estrema destra
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, secondo alcune fonti citate dal Times of Israel, starebbe «considerando» l’idea di abbandonare il governo ma, allo stesso tempo, il suo partito potrebbe ancora dare al governo sostegno esterno.
12:41
Ministro della Giustizia “rispetterà” le decisioni di Netanyahu ma lo mette in guardia sulla tenuta del governo
Il ministro israeliano della Giustizia, Yariv Levin, ha detto che «rispetterà» le decisioni del primo ministro Benyamin Netanyahu sulla riforma giudiziaria, ma ha messo in guardia che il suo congelamento potrebbe mettere a rischio la tenuta del governo. Lo riferisce Times of Israel. E’ stato Levin a mettere a punto la contestata riforma che divide Israele. Le sue parole arrivano mentre continua a ritardare l’attesa dichiarazione di Netanyahu che potrebbe annunciare il rinvio della riforma. Levin però avverte che lo stop al progetto “potrebbe portare immediatamente alla caduta del governo e al collasso del Likud”, il partito di Netanyahu. “Dobbiamo fare ogni sforzo per stabilizzare il governo e la coalizione”, ha aggiunto. Diversi esponenti del Likud hanno già detto che appoggeranno Netanyahu se rinvierà la legge e altrettanto hanno fatto altri due partiti della coalizione, le formazioni ultraortodosse Shas e Giudaismo unito nella Torah. La fazione Otzma Yehudit del controverso ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, parte dell’alleanza di estrema destra Sionismo Religioso, è la più decisa nel premere per portare avanti la riforma.
12:27
Media: Ben Gvir pronto a dimettersi se la legge di riforma giudiziaria sarà fermata
Se la legge di riforma giudiziaria sarà fermata, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir si dimetterà dal suo incarico pur continuando ad appoggiare dall’esterno la maggioranza. È quanto – secondo i media – avrebbe detto in queste ore al premier Benyamin Netanyahu intenzionato, in base a molte fonti, a fermare il provvedimento di fronte alla estesa protesta in corso nel Paese. Intanto il presidente della Commissione Costituzione della Knesset Simchà Rothman (Sionismo Religioso) – uno degli architetti della contestata riforma – ha invitato i sostenitori della destra a manifestare a supporto della legge contro la sua sospensione. «Non ci ruberanno le nostre elezioni», ha scritto su Twitter e citato dai media invitando la base a manifestare fuori della Knesset a Gerusalemme e a non «mollare sulla scelta del popolo».
12:20
Berlino: “Preoccupati per Israele, speriamo in un’intesa”
«Come amici stretti non interferiamo, ma guardiamo con preoccupazione a quello che accade in Israele». Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, rispondendo a una domanda sulle violenze in corso contro la riforma della giustizia. Il portavoce ha ricordato che meno di 15 giorni fa il cancelliere si è confrontato con Benjamin Netanyahu «in un colloquio aperto» in cui aveva sottolineato che «una giustizia indipendente è importante per una democrazia funzionante». Ricordando la proposta del presidente israeliano Isaac Herzog, Hebestreit ha sottolineato di sperare che «si arrivi presto a un’intesa».
11:55
La polizia sta rafforzando le forze a Gerusalemme per il timore di scontri
La polizia sta rafforzando le unità a Gerusalemme mettendo in campo centinaia di agenti nel timore che, nelle prossime ore, possano esserci scontri tra sostenitori e oppositori della riforma della giustizia. «Permetteremo la libertà di manifestazione, non tollereremo violenze e disordini», ha fatto sapere un funzionario. Ci sono già centinaia di manifestanti fuori dal Parlamento israeliano, persone che sventolano la bandiera israeliana e inneggiano alla «democrazia»; ma si attende per le prossime ore l’arrivo di manifestanti di estrema destra. Nella zona sono gia’ pronti i camion con gli idranti e gli uomini della polizia di frontiera, in assetto anti-sommossa. Adesso gli occhi sono puntati sulle prossime mosse del premier Benjamin Netanyahu: di fronte a proteste di piazza senza precedenti, ha annunciato ai suoi ministri che vuole ritirare la riforma ma adesso sembra intrappolato tra l’opposizione e i ministri di estrema destra che spingono perche’ la riforma sia fatta.
11:21
Media, Netanyahu ai ministri: “Fermerò la riforma”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha informato gli alleati della coalizione di governo che intende sospende la riforma giudiziaria. Lo riferisce l’emittente pubblica Kan dando conto della riunione in corso. Secondo il media, il principale ideologo dell’iniziativa e il ministro della Giustizia Yariv Gideon Levin ha capito e riconosciuto che «non c’è altra scelta». Presumibilmente, gli resta da convincere il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, uno dei membri del gabinetto più a destra, che minaccia di far cadere il governo: secondo l’emittente il ministro ha annunciato l’intenzione di dimettersi ma assicurato che sosterrà l’esecutivo dall’esterno.
11:12
Contro-protesta sionisti, in campo anche ultras di destra
In Israele, un parlamentare sionista Simcha Rothman, uno degli architetti della riforma giudiziaria, ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza per protestare contro la possibile sospensione della controversa proposta di legge. «Il popolo chiede una riforma radicale del sistema giudiziario», ha twittato. Per il pomeriggio è prevista a Tel Aviv anche una contro-manifestazione de La Familia, un gruppo di ultras di estrema destra, sostenitori di una squadra calcistica di Gerusalemme, il Beitar Gerusalemme, noti per episodi di razzismo e violenza, convinti sostenitori del sionismo. Il gruppo ha annunciato che si riunirà in un incrocio a Tel Aviv: «Finora siamo rimasti tranquilli, stasera arriveremo a Kaplan».
10:59
Asili e centri commerciali chiudono per sciopero
Con l’annuncio da parte del sindacato Histadrut di uno sciopero generale, non verranno organizzati centri diurni per bambini, previsti da domani per aiutare i genitori durante la pausa per le vacanze di Pasqua. I centri commericiali Big chiuderanno a mezzogiorno sempre a causa dello sciopero, mentre quelli del gruppo Azrieli rimarranno chiusi a partire da domani. Lo riporta The Times of Israel.
10:55
Mega manifestazione nel primo pomeriggio a Gerusalemme all’esterno della Knesset, in arrivo a migliaia su bus e auto
È prevista una mega manifestazione nel primo pomeriggio a Gerusalemme, all’esterno della Knesset, dove lo slargo antistante si va già riempiendo di manifestanti che, sventolando la bandiera israeliana, protestano per la riforma della giustizia. In queste ore, riferiscono i quotidiani locali, vengono anche organizzati in tutto il Paese i pullman per trasportare i manifestanti. Oltre ai bus, il tam-tam che corre sul web incoraggia i proprietari di auto a caricare il maggior numero di autostoppisti. Lo slogan è “Riempite le vostre auto”.
10:41
Netanyahu rinvia il suo discorso per avere colloqui con i leader della coalizione
Il premier Benjamin Netanyahu ha rinviato l’atteso discorso alla nazione che avrebbe dovuto fare alle 10.30. Lo riferiscono i media secondo cui il premier è impegnato in colloqui con i leader dei partiti della coalizione di destra. Nel discorso – secondo fonti citate dai media – il premier potrebbe annunciare lo stop alla riforma giudiziaria.
10:32
Sciopero generale convocato in Israele, si ferma anche il sistema sanitario
Lo sciopero generale convocato in Israele coinvolge anche il sistema sanitario: il sindacato dei medici israeliani ha annunciato il congelamento immediato del sistema, fino a quando non sarà annunciata la sospensione dell’annunciata e contestatissima riforma giudiziaria.
10:30
Il ministro dell’Economia di Israele, Barkat: non vogliamo una guerra civile
Il ministro dell’Economia di Israele, Nir Barkat, ha dichiarato che sosterrà il premier Netanyahu nella decisione di fermare la controversa riforma della giustizia. Lo riferisce The Times of Israel. «Lo Stato di Israele ha la precedenza su tutto – ha detto Barkat – il popolo di Israele ha la precedenza su tutto. Sosterrò il primo ministro nella decisione di fermarsi e tracciare un nuovo corso. La riforma e’ necessaria e la realizzeremo, ma non a prezzo di una guerra civile».
10:06
Media: estrema destra minaccia la caduta del governo se non ci sarà lo stop alla riforma riforma
I partiti di estrema destra che fanno parte della coalizione di governo guidata da Benjamin Netanyahu hanno minacciato di far cadere il governo, ritirando il loro sostegno al primo ministro se deciderà di fermare la riforma giudiziaria. Lo riferiscono alcuni media israeliani, tra cui The Times of Israel. Per questo motivo Netanyahu avrebbe fatto slittare il suo discorso alle Knesset previsto alle 9 ora italiana. Channel 12 riporta che il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha minacciato di lasciare la coalizione, durante una riunione dei capi di partito.
10:00
Annuncio del segretario generale dell’Histadrut: “Verso uno sciopero storico. Occorre chiudere il Paese”
In Israele, il segretario generale dell’Histadrut, il potente sindacato laburista, Arnon Bar-David, ha annunciato «uno sciopero storico» per fermare la riforma della giustizia che ha scatenato violente proteste della popolazione. «Occorre chiudere il Paese, c’é un limite a quanto puoi stare a guardare».
09:56
Israele: bloccati i decolli dall’aeroporto di Tel Aviv
Il leader del sindacato dei dipendenti degli aeroporti israeliani Pinchas Idan ha annunciato l’arresto immediato di tutti i decolli dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Si tratta, ha spiegato, di una protesta nei confronti della grande riforma giudiziaria avviata dal governo Netanyahu e contro il licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant. Poco prima il leader della centrale sindacale Arnon Bar David aveva preannunciato uno sciopero generale in tutto il Paese se Netanyahu oggi non formerà quella riforma.
09:47
Duro avvertimento a Netanyahu dal leader Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra
Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Potenza ebraica e ministro per la sicurezza nazionale, ha minacciato Benyamin Netanyahu che farà cadere subito il governo se il premier decidesse di fermare la riforma giudiziaria. Lo riferiscono i media. Ben Gvir, hanno aggiunto i media, ha affermato che il significato di un arresto della riforma sarebbe “una resa di fronte alle violenze nelle strade”. Senza il partito di Ben Gvir Netanyahu perderebbe la maggioranza alla Knesset.
08:39
Nuovo appello del presidente Herzog: “Fermate subito l’iter riforma”
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha rinnovato l’appello al governo e al premier Benjamin Netanyahu a fermare il progetto di riforma della giustizia dopo la nottata di proteste che ha scosso il Paese. «Per il bene dell’unità del Popolo d’Israele, per le responsabilita’ a cui siamo tenuti io vi invito a fermare immediatamente il processo legislativo», ha affermato il capo di Stato.
08:20
Media: Netanyahu verso la sospensione della riforma
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlerà oggi alla nazione e, secondo i media che citano fonti vicino al primo ministro, potrebbe annunciare la sospensione della riforma giudiziaria. La decisione è arrivata dopo la nottata di forti proteste in tutto il Paese a causa del licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant, reo di aver chiesto il fermo della riforma. Anche il presidente Herzog questa mattina ha chiesto al premier lo stop dell’iter legislativo della riforma. Secondo alcune fonti, il discorso di Netanyahu è atteso attorno alle 10.30 ora locale (le 9.30 in Italia).
08:00
Indetta una protesta di massa davanti la Knesset: Gallant sia rimesso al ministero della Difesa
I leader delle proteste anti riforma giudiziaria hanno indetto una manifestazione di massa alle 14 (ora locale) davanti la Knesset a Gerusalemme. «Non consentiremo alcun compromesso – hanno sostenuto – che danneggi l’Indipendenza della Corte Suprema». Gli stessi hanno chiesto che il ministro Gallant, licenziato dal premier Benyamin Netanyahu, sia riportato alla responsabilità della difesa. Oggi il governo ha convocato una Commissione che intende modificare il meccanismo di nomina dei giudici della Corte assicurando alla maggioranza politica la preminenza nella scelta
07:46
Proteste ignorate in Israele, riprende in Commissione esame riforma
In Israele, alla Knesset, si sono aperti i lavori in Commissione Giustizia per votare e poi consegnare al Parlamento per il voto definitivo il ddl di riforma giudiziaria che ha scatenato violente proteste nel Paese. Il gesto della coalizione al governo sembra platealmente ignorare le proteste senza precedenti che si sono svolte nella notte e anche i rumours, non confermati però, che il premier Benjamin Netanyahu potrebbe cedere e sospendere la riforma.