Scontri con Israele in Cisgiordania, uccisi 2 palestinesi
Rischia di allargarsi la crisi in Medio Oriente scatenata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso: mentre gli attacchi israeliani su Gaza si intensificano e la situazione umanitaria precipita, Washington invia due portaerei e mette duemila Marines in allerta nella regione. Intanto, droni iraniani attaccano basi americane in Iraq, gli Usa abbattono droni lanciati dai ribelli Houthi in Yemen ed annunciano l’invio di nuovi sistemi di difesa aerea e antimissilistica in Medio Oriente. Il tutto potrebbe sfociare in un conflitto diretto tra l’Iran e Israele.
Le minacce incrociate si moltiplicano in vista dell’imminente operazione di terra dell’esercito israeliano a Gaza ma anche del crescente scontro al nord di Israele con gli Hezbollah sciti, alleati di ferro di Teheran. Uno scontro che nella realtà sul campo – al di là della diplomazia delle parole – è oramai un vero e proprio secondo fronte.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, pur senza nominare il regime degli Ayatollah, ha minacciato «conseguenze distruttive per gli Hezbollah e per il Libano» se la milizia decidesse di scatenare una guerra piena contro Israele.
Intanto Israele ha continuato a colpire in Siria da dove transitano anche i rifornimenti per Hezbollah: per la seconda volta in 10 giorni, sono stati di nuovo centrati gli scali di Damasco e Aleppo. Un monito è stato lanciato anche dal segretario di stato Usa Antony Blinken: «Israele – ha sintetizzato – non può tornare allo status quo ma non ha intenzione di governare Gaza».
A creare ulteriore tensione è la Cisgiordania dove Hamas ha numerose roccaforti e sta soppiantando l’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen. Una, da sempre, è a Jenin nel nord dei Territori. L’aviazione israeliana ha colpito la moschea Al-Ansar della città (2 morti e feriti) sotto cui – ha detto il portavoce militare Daniel Hagari fornendo foto al riguardo – si nascondeva in un ambiente sotterraneo «una cellula terroristica di Hamas e della Jihad islamica» pronta per un attentato in Israele.
Nella Striscia la situazione umanitaria è precipitata con il 45% delle case distrutte dagli attacchi israeliani, anche se dal valico di Rafah – tra Gaza e l’Egitto – sono passati, per la seconda volta in due giorni, 17 camion di aiuti umanitari. Ma Israele ha smentito che tra questi sia passato il carburante, oramai diventato introvabile per la popolazione, tranne che – ha detto il portavoce militare in arabo Avichay Adraee – per Hamas che ha messo da parte ingenti quantità. «Potrebbe servire agli ospedali, alla igiene e agli impianti di depurazione d’acqua», ha denunciato. A vigilare sulle modalità dell’ingresso degli aiuti a Gaza – ha fatto sapere l’esercito – si è creato «un triangolo strategico» fra i presidenti americano ed egiziano, Joe Biden e Abdel Fatah al Sisi, e Netanyahu che permette l’ispezione dei camion e il loro arrivo alla Mezzaluna Rossa.
In un incidente di cui Israele si è scusato, è stata colpita per sbaglio una postazione egiziana vicino al valico di Kerem Shalom causando feriti lievi. Israele ha continuato a martellare, aumentando l’intensità degli attacchi, le postazioni di Hamas e i suoi vertici: i morti sono saliti a 4.651 con 14.245 feriti. In parallelo Israele – dove cresce il numero degli sfollati dal sud e dal nord (è stata decisa l’evacuazione di altre 14 comunità israeliane a ridosso del Libano) – è sotto continuo attacco dei razzi da Gaza: oltre 7.400 quelli lanciati da inizio conflitto. Mentre gli ostaggi in mano di Hamas, certificati dall’esercito, sono ora 212, la polizia ha annunciato di aver identificato i corpi di 1075 israeliani uccisi da Hamas, ma ci sono ancora altri 200 corpi ignoti. Il ministro della difesa Yoav Gallant ha ribadito: «Ci vorrà un mese, ce ne vorranno due o tre, ma alla fine non ci sarà Hamas».
07:32 – Scontri con Israele in Cisgiordania, uccisi 2 palestinesi
Due palestinesi sono morti e 4 sono rimasti feriti in violenti scontri con l’esercito israeliano avvenuti nel campo profughi di Jalazoun, a nord di Ramallah in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dalla Wafa, il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) che ha identificato i due morti in Mahmoud Saif Al -Tarish Nakhla e Muhammad Nidal Alyan, uccisi “da proiettili”.
07:12 – Israele: colpita struttura militare di Hezbollah in Libano. Effettuato anche attacco aereo contro una cellula terroristica
Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato nella notte su Telegram di aver colpito alcuni obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui anche una struttura militare e un posto di osservazione. Inoltre un aereo dell’Idf ha colpito una cellula terroristica che operava lungo il confine.
07:09 – Biden e gli alleati: “Israele si difenda, nel rispetto del diritto di guerra”. Colloquio con Macron, Trudeau, Sunak, Scholz e Meloni
Il presidente Usa Joe Biden e i leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia hanno ribadito “il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale, compresa la protezione dei civili”. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sul colloquio tra il presidente americano e Rishi Sunak, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Giorgia Meloni. I leader hanno accolto con favore l’annuncio dei primi convogli umanitari a Gaza e hanno chiesto il rilascio immediato degli ostaggi” nelle mani di Hamas.
00:55 – Colloquio Hamas-Iran su “brutali crimini Israele” a Gaza
Il leader dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh e il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian hanno discusso i mezzi per fermare i «crimini brutali» israeliani a Gaza. Lo ha riferito il Movimento islamico in una nota. In un post su X, il capo della diplomazia di Teheran ha fatto sapere di aver parlato anche con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry «sull’invio di aiuti umanitari» e con il leader della Jihad Islamica Ziad Nakhale. «La resistenza è forte da parte della Palestina. La struttura politica e di sicurezza del regime israeliano è crollata e la sua macchina da guerra funziona solo contro i civili», ha sottolineato Amirabdollahian.
00:26 – Esercito israeliano, “Colpita struttura militare di Hezbollah in Libano. Effettuato anche attacco aereo contro una cellula terroristica”
Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato su Telegram di aver colpito alcuni obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui anche una struttura militare e un posto di osservazione. Inoltre un aereo dell’Idf ha colpito una cellula terroristica che operava lungo il confine.