16 Settembre 2024

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, su Telegram annuncia che l’accordo per una tregua con Israele è vicino. Mentre il premier israelinao Netanyahu ribadisce: «La liberazione degli ostaggi è una missione sacra, non ci fermeremo»

Ore 08:30 – L’esercito israeliano: «Completato l’accerchiamento di Jabalya a Gaza nord»
L’esercito israeliano ha completato l’accerchiamento, nel nord della Striscia, di Jabalya – ritenuta roccaforte di Hamas – ed ora è pronto «ad allargare i combattimenti».
Alla periferia di Jabalya – ha continuato – sono stati trovati «tre imbocchi di tunnel con terroristi di Hamas nascosti all’interno, che sono stati distrutti».

Ore 08:18 – Israele: «250 gli obiettivi di Hamas colpiti nella Striscia»
L’esercito israeliano ha attaccato ieri 250 obiettivi di Hamas nella Striscia, inclusi lanciatori di razzi e altre infrastrutture della fazione islamica. Lo ha detto il portavoce spiegando che «un elicottero ha colpito una postazione di lancio di razzi dalla quale è stata sparata la salva di razzi verso il centro di Israele», Tel Aviv compresa. L’esercito ha poi aggiunto di «aver scoperto armi all’interno di case nella Striscia, incluso un missile anti-tank nascosto sotto la culla di un bambino».

Ore 08:12 – Una fonte israeliana conferma: «Vicino l’accordo per la liberazione di donne e bimbi»
Una fonte israeliana ha detto alla tv Canale 12: «siamo molto vicini ad un accordo» per il rilascio di alcuni ostaggi a Gaza. Dopo aver sottolineato che ci sono ancora aspetti tecnici da risolvere, secondo la fonte c’è una intesa in base a cui almeno 50 persone saranno liberate, mentre decine di altri lo potrebbero essere in cambio di una estensione del cessate il fuoco dopo i primi pochi giorni iniziali. Ad essere liberati – ha detto la tv – dovrebbero essere i bambini, le loro madri e altre donne.

Ore 08:05 – Dall’Intifada alla breve illusione della pace
(Lorenzo Cremonesi) L’incidente tra la camionetta militare e il taxi carico di pendolari palestinesi di ritorno a casa dai cantieri attorno a Tel Aviv avviene nelle viuzze del campo profughi di Jabalia, tra i più sovrappopolati di Gaza. I quattro morti vengono trasportati all’ospedale Shifah. Si sparge la voce che a ucciderli sia stato il fratello di un commerciante israeliano accoltellato a morte poco lontano il giorno prima. Una vendetta? In realtà non è vero, come del resto spesso sono false o distorte le dicerie che echeggiano nei vicoli della Striscia. Ma basta poco per accendere la scintilla della rivolta.

Ore 08:03 – Israele: «Altri 2 soldati morti, il totale sale a 68»
L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati nell’operazione di terra nel nord di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Il totale ad ora è di 68 soldati morti.

Ore 08:02 – Gaza, scontri più feroci, 63 caduti israeliani. L’idea dei comandi: allagare le gallerie di Hamas
(Guido Olimpio) Un’istante dopo le fiamme delle esplosioni, forse provocate dai corpetti esplosivi che indossavano. Una missione «sacrificale» condotta da Hamas e documentata con un video. L’attacco è la prova di come i combattimenti siano divenuti più intensi. Ma c’è un secondo elemento a sottolineare la ferocia: il numero dei caduti israeliani sale rapidamente, ora è arrivato a 63 morti dichiarati. Tredici tra sabato e domenica, compreso un geniere della Yahalom, l’unità incaricata di scoprire i tunnel.

Ore 07:56 – Hamas: «Possibile accordo a ore dal Qatar»
L’annuncio di un possibile accordo di cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri tra Israele e Hamas potrebbe essere annunciato «a ore» da funzionari del Qatar: lo ha detto ad Al Jazeera l’esponente della fazione islamica, Izzat el Reshiq. «L’atteso accordo includerà il rilascio di ostaggi donne e bambini israeliani in cambio di donne a bambini palestinesi nelle prigioni dell’occupazione», ha detto el Reshiq. In precedenza, uno dei leader di Hamas – Ismail Haniyeh – aveva detto che il gruppo era «vicino a raggiungere un accordo su una tregua» con Israele.

Ore 04:53 – Gaza: Cpj, almeno 50 i giornalisti uccisi da inizio guerra
È salito ad almeno 50 il bilancio dei giornalisti e degli operatori dei media uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre scorso. Lo ha dichiarato ieri sera il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), in quello che è stato il mese più sanguinoso per i reporter da quando l’ong per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei giornalisti nel 1992. Il bilancio segna una «triste pietra miliare» e supera di gran lunga quello dei 15 reporter uccisi nella guerra in corso tra la Russia e l’Ucraina, secondo il Cpj. Nella giornata di sabato scorso sono stati cinque i giornalisti uccisi in Medio Oriente, segnando il secondo giorno più mortale del conflitto tra Hamas e Israele dopo il 7 ottobre. «I giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra», ha affermato in una nota Sherif Mansour, coordinatore del Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa.

Ore 04:52 – Medio Oriente: Guterres, numero vittime civili a Gaza è «senza precedenti»
Il numero dei civili uccisi a Gaza dall’inizio di ottobre è «senza precedenti» rispetto a qualsiasi conflitto dal 2017. Lo ha dichiarato ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. «Quello che è chiaro è che abbiamo avuto in poche settimane migliaia di bambini uccisi. È questo che conta. Stiamo assistendo a un massacro di civili che è senza paragoni e senza precedenti in qualsiasi conflitto da quando sono segretario generale», ha denunciato Guterres durante una conferenza stampa. Interrogato sulla sua visione in merito al futuro di Gaza dopo il conflitto, Guterres ha respinto la possibilità di un protettorato dell’Onu nella Striscia, e ha chiesto un «approccio multilaterale» che conduca ad una soluzione a due Stati.
Nel frattempo, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato ieri che i negoziatori stanno «avvicinandosi alla conclusione» di un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti dall’organizzazione islamista palestinese Hamas, ma ha rifiutato di fornire dettagli in merito ai termini dell’intesa. Almeno 12.700 palestinesi sono morti dall’inizio della campagna militare israeliana a Gaza, seguita all’attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre scorso, che ha causato a sua volta circa 1.200 vittime israeliane. Tra le vittime palestinesi degli attacchi israeliani si conterebbero almeno 5.350 bambini.

Ore 03:51 – Gaza: media, almeno 3 morti in raid Israele su case a Jabalia
Tre corpi sono stati estratti dalle macerie dopo che le forze israeliane hanno colpito un edificio residenziale a Jabalia, a nord di Gaza: lo rende noto l’emittente Al Jazeera, aggiungendo che diverse persone sarebbero ancora intrappolate sotto il palazzo crollato.

Ore 03:48 – Medioriente: pesanti combattimenti vicino all’ospedale indonesiano
Pesanti combattimenti sono scoppiati intorno all’ospedale indonesiano a Nord di Gaza. Lo riporta Nbc News. Le notizie dei combattimenti nei pressi dell’ospedale indonesiano arrivano dopo settimane di attenzione verso la principale struttura ospedaliera di Gaza, quella di Al-Shifa, dove centinaia di pazienti e membri del personale rimangono intrappolati. Più di 30 bambini sono stati evacuati ieri da Al-Shifa e adesso si trovano in ospedali egiziani per essere curati.

Ore 03:37 – Gaza: Austin, ci aspettiamo che Israele rispetti legge conflitti
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin afferma che gli Stati Uniti si aspettano che Israele segua «la legge sui conflitti armati» e tenga conto dei civili durante la guerra a Gaza. Durante la visita di Austin ieri in Ucraina, al segretario alla Difesa americano è stato chiesto se fosse preoccupato per il modo in cui Israele sta utilizzando le armi fornite dagli Usa nella sua offensiva contro Hamas. «Abbiamo detto in ogni fase del percorso che la nostra aspettativa è che gli israeliani conducano le loro operazioni in conformità con la legge sui conflitti armati — ha risposto Austin —, e ci siamo assicurati di continuare a sottolineare agli israeliani che devono rendere conto dei civili nello spazio di battaglia. E non solo, devono fare tutto il possibile per portare assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza». Il segretario alla Difesa americano ha aggiunto che «Hamas non è il popolo palestinese: è un’organizzazione terroristica e il popolo merita di meglio, merita molto di più. Si spera che alla fine tutto ciò si trasformi in qualcosa che fornisca un buon governo alla popolazione di Gaza e affronti le cause profonde dell’instabilità».

Ore 03:21 – Gaza: media, 17 morti in raid Israele su campo profughi
Almeno 17 persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite stanotte in un attacco israeliano sul campo profughi di Nuseirat, a sud di Gaza: lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, affermando che tra le vittime ci sono anche donne e bambini.

Ore 02:28 – Medioriente: Oms, stiamo aiutando a evacuare tre ospedali di Gaza
L’Organizzazione mondiale della Sanità sta lavorando per evacuare tre ospedali nella striscia di Gaza. Lo riferisce il rappresentante dell’Oms, Richard Peeperkorn, ai microfoni di Nbc News spiegando di «non essere qui per evacuare pazienti o personale ospedaliero ma per rafforzare e costruire gli ospedali». Tuttavia, «su richiesta di medici e pazienti spaventati e disperati, stiamo facilitando l’evacuazione di almeno tre ospedali in difficoltà nel Nord di Gaza (Al-Shifa, Al-Alhi e l’Ospedale indonesiano) e l’intera operazione potrebbe durare settimane», aggiunge Peeperkorn. L’evacuazione di Al-Shifa è iniziata nel fine settimana, con il trasferimento di 33 bambini nati prematuri. L’Oms sta lavorando con la Mezzaluna Rossa Palestinese e altre organizzazioni per evacuare i restanti 250 pazienti e 25 membri del personale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *