8 Settembre 2024

Le notizie di venerdì 23 febbraio sul conflitto tra Israele e Hamas, in diretta. Raid israeliano a Jenin. La delegazione di Hamas guidata da Haniyeh lascia l’Egitto dopo tre giorni di colloqui

• È il 138° giorno di guerra: oltre 29 mila le persone uccise a Gaza. In Israele, 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre.
• WSJ: Hamas pronto ad accettare il rilascio di 3 mila detenuti palestinesi in Israele in cambio degli ostaggi israeliani.
• Oggi il capo della Cia Bill Burns si recherà a Parigi per colloqui con funzionari del Qatar, egiziani e israeliani.

Ore 09:41 – Iran: «Israele nega i diritti inalienabili dei palestinesi»
«Israele continua a negare gli inalienabili diritti della nazione palestinese». Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, commentando il voto del parlamento israeliano che ha approvato la decisione del governo del premier Benyamin Netanyahu che si oppone ad ogni dichiarazione unilaterale di uno Stato palestinese. «L’opposizione a uno Stato palestinese indipendente, ancora una volta, ha rivelato il volto orrendo di questo regime come anche la sua natura guerrafondaia e occupante», ha scritto Kanani in un messaggio su X, aggiungendo che «l’approccio ingannevole del regime si basa su false dichiarazioni riguardo alla pace e inutili accordi del passato che i leader sionisti, negli ultimi decenni, hanno promesso con trucchi e inganni». Il funzionario della Repubblica islamica ha infine chiesto che si possa tenere «un referendum per permettere ai palestinesi di esercitare il loro diritto all’autodeterminazione».

Ore 09:01 – Nel piano del dopoguerra di Netanyahu c’è la chiusura dell’Unrwa
Uno degli aspetti chiave del Piano del governo di Benyamin Netanyhau per il dopoguerra a Gaza è la chiusura dell’Unrwa. Dopo aver ricordato il presunto coinvolgimento di 12 membri dell’Agenzia nel 7 ottobre, il Piano afferma che Israele lavorerà per sostituire l’agenzia con «organizzazioni umanitarie internazionali responsabili». Il Piano indica poi i principi nel breve termine, ovvero la continuazione della guerra fino al raggiungimento degli obiettivi: la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas e della Jihad islamica, ritorno degli ostaggi, rimozione di ogni minaccia di sicurezza da parte di Gaza.

Ore 08:47 – La delegazione di Hamas guidata da Haniyeh lascia l’Egitto dopo 3 giorni di colloqui
Dopo tre giorni di colloqui al Cairo, la delegazione di Hamas, guidata da Ismail Haniyeh, ha lasciato l’Egitto. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera sulla base di notizie diffuse da Hamas che riferisce di incontri con il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, incentrati su un accordo per il cessate il fuoco con Israele e la consegna di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.

Ore 08:43 – L’Idf conferma il raid mirato con un drone su Jenin
L’Idf e l’agenzia di sicurezza israeliana, Shin Bet, confermano di aver effettuato nella notte un attacco con droni nella città di Jenin in Cisgiordania, che secondo loro ha preso di mira e ucciso un agente palestinese della Jihad islamica che si stava recando a compiere un attacco terroristico. L’obiettivo è stato identificato come Yasser Hanoun, residente a Jenin. L’uomo era stato precedentemente incarcerato da Israele per il suo coinvolgimento nelle attività della Jihad islamica. Secondo Israele, Hanoun è stato coinvolto in un gran numero di attacchi a fuoco negli ultimi mesi. Il ministero della Sanità palestinese, controllato da Hamas, ha affermato che altre 15 persone sono rimaste ferite nell’attacco a Jenin, di cui due in condizioni critiche.

Ore 07:43 – Biden: «I palestinesi soffrono a causa del terrorismo di Hamas»
«La stragrande maggioranza dei palestinesi non fa parte di Hamas. E Hamas non rappresenta il popolo palestinese. In realtà, anche loro stanno soffrendo a causa del terrorismo di Hamas. Dobbiamo essere chiari su questa realtà». Lo ha scritto su X il presidente Usa Joe Biden.

Ore 07:34 – Il piano post guerra di Netanyahu: a Gaza funzionari locali
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha presentato ieri sera per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione di Gaza dopo la guerra, con l’obiettivo di installare «funzionari locali» non legati al terrorismo per amministrare la Striscia al posto di Hamas. Il documento è stato pubblicato nella notte. Lo riportano i media israeliani. Il testo non nomina l’Autorità palestinese né esclude la sua partecipazione, ma dice che gli affari civili a Gaza saranno gestiti da «funzionari locali» con «esperienza amministrativa», non legati a «Paesi o entità che sostengono il terrorismo».

Ore 06:30 – Israele: «Ucciso terrorista palestinese a Jenin»
Un «terrorista che stava per commettere un attacco, e che ne aveva compiuti diversi nelle settimane scorse, è stato eliminato in un attacco aereo su Jenin la notte scorsa» da parte dell’esercito e dei servizi speciali israeliani. L’operazione congiunta, coordinata dall’intelligence, è stata comunicata dagli stessi IDF e ISA sul profilo Telegram. L’uomo, Yasser Hanoun, viene definito dall’esercito «un terrorista della Jihad islamica» ed è stato in precedenza in carcere per «il suo coinvolgimento nelle attività militari dell’organizzazione terroristica». Negli ultimi mesi, è stato coinvolto in diverse sparatorie contro le comunità di Israele, fra le quali quelle di Meirav e Mevo Dotan, a anche in attacchi contro soldati israeliani e presidi militari lungo la zona cuscinetto vicina alle barriere di sicurezza di Giudea e Samaria, e nei posti di passaggio di Salem e Jalameh. «Il terrorista – conclude la comunicazione via social – è stato eliminato mentre era sulla strada verso un altro attacco a fuoco».

Ore 03:40 – Hamas chiede il rilascio di 3 mila detenuti in cambio degli ostaggio
Dopo le anticipazioni del Wall Street Journal, fonti arabe avrebbero confermato che una delle condizioni poste da Hamas per il rilascio degli ostaggi sarebbe la scarcerazione di 3 mila palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, molti dei quali arrestati dopo il 7 ottobre a Gaza ma anche in Cisgiordania.

Ore 03:37 – Cina all’Onu: immediato cessate il fuoco a Gaza
Zhang Jun, ambasciatore cinese all’Onu, è tornato a chiedere l’immediato cessate il fuoco a Gaza. L’appello è arrivato proprio mentre secondo fonti Usa le trattative a livello internazionale per un accordo fra Israele e Hamas avrebbero subìto un’accelerazione nelle ultime ore.

Ore 03:29 – Israele all’Eurovision con il brano di Eden Golan sul massacro del 7 ottobre
(di Davide Frattini, nostro corrispondente da Gerusalemme) «Non resta più aria per respirare / Nessun posto, nessun me giorno dopo giorno». Gli ultimi versi sono sussurrati più che cantati e in inglese perché il pubblico internazionale possa capirli. Eden Golan è stata scelta per rappresentare Israele all’Eurovision e il titolo non lascia dubbi quali eventi la ballata voglia evocare: Pioggia d’ottobre. Anche se quel giorno il cielo era azzurro fin dall’alba, quando i terroristi di Hamas hanno assaltato i villaggi israeliani nel sud del Paese, attorno alla Striscia di Gaza.

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