24 Novembre 2024

Censiti 120 progetti finanziati da imprese. Ma gli interventi sono soprattutto al Centro Nord, nonostante i numerosi incendi al Sud

Si concentrano quasi completamente nelle Regioni del centro-nord i progetti finanziati da imprese che puntano ad aumentare le aree occupate da alberi, attraverso la messa a dimora di nuove piante. Il primo Atlante della forestazione realizzato per Il Sole 24 Ore da AzzeroCO2 (società per i servizi energetici attiva nel mondo della sostenibilità dal 2004) e Legambiente ha censito oltre 120 macro-progetti che interessano 585 ettari e prevedono la piantumazione di 450mila alberi. Dal punto di vista dell’impatto economico i molteplici effetti positivi generati dalle nuove superfici arboree (dalla regolamentazione del clima ai servizi culturali e turistici) viene stimato in 2,6 milioni di euro l’anno.

LA RIPARTIZIONE TERRITORIALE
Solo una minima parte di queste iniziative (neanche il 4%) è stata realizzata nelle Regioni del Mezzogiorno, nonostante siano le più martoriate dagli incendi che la scorsa estate hanno distrutto quasi 140mila ettari di bosco. Il rapporto dedicato al «Ruolo delle imprese nella riqualificazione del territorio» (coordinato da Annalisa Corrado) prende in esame i progetti finanziati dalle aziende e messi in opera in sinergia con gli enti pubblici nel triennio 2019-2021 . Verrà presentato al Forum nazionale «La bioeconomia delle foreste» di Legambiente il 18 novembre.

La bioeconomia ha generato 317 miliardi in Italia nel 2020
L’impatto sul benessere e la qualità della vita delle persone delle zone verdi urbane e periurbane su cui il focus accende i riflettori è di particolare importanze poiché l’aumento di queste aree ha un impatto molto rilevante in termini di assorbimento di CO2 e polveri sottili, mitigazione dell’inquinamento acustico, contenimento delle ondate di calore e delle alluvioni cui le città sono particolarmente esposte a causa della densità degli edifici e dell’impermeabilità del suolo.

«Il nostro Paese è già in balia di eventi estremi, sintomi della crisi climatica – dice Sandro Scollato, amministratore delegato di AzzeroCO2 -. Investire in infrastrutture verdi rende le città più salubri, sicure e vivibili». «L’Italia è oggi l’unico grande Paese europeo senza un piano di adattamento al clima ed è imperativo che ne sviluppi uno al più presto», aggiunge Stefano Ciafani presidente Legambiente.

Progetti e territori
Dalle piccole aziende che investono in parchi di prossimità, fino alle grandi corporate che mettono a bilancio la messa a dimora di migliaia di alberi, sono centinaia le imprese che negli ultimi anni hanno scelto di investire nella riforestazione, in collaborazione con le comunità e le istituzioni locali.
C’è, però, una marcata differenziazione regionale. La Lombardia, grazie soprattutto al progetto «ForestaMi» coordinato dal Comune di Milano, guida la classifica con ampio margine. La seguono altre due regioni del Nord (Veneto e Piemonte), mentre le solo due regioni del Sud (Puglia e Campania) che entrano nella top ten hanno numeri molto più bassi sia per l’estensione del territorio interessato che per l’impatto economico delle iniziative.
Secondo il Rapporto, alla radice di questa sproporzione c’è innanzitutto il fatto che le aziende cercano di realizzare boschi, parchi o infrastrutture verdi vicino alle proprie sedi produttive. Va, inoltre, considerata la necessità di relazioni «chiare e snelle» con le amministrazioni locali sia per la pianificazione che per la realizzazione e manutenzione degli impianti.

L’impatto economico
Che la presenza di alberi e boschi eviti frane, migliori la qualità dell’aria e faccia bene alla salute è una certezza. Ma pesare in termini economici quanto vale un progetto di riforestazione non è semplice.
Per farlo il rapporto si basa sugli studi relativi all’economia degli ecosistemi e su un database internazionale di valutazione che identifica gli effetti sociali positivi generati dagli interventi ambientali e ne quantifica il valore economico annuo. Per ogni ettaro di superfice arborea i benefici sulla qualità dell’aria valgono, ad esempio, 1.338 euro, mentre lo stoccaggio del carbonio (e quindi la regolazione del clima) genera 404 euro e la riduzione del rischio di alluvioni 57 euro. Un capitolo molto importante è quello culturale in cui le ricadute positive su turismo e sviluppo di arte e creatività valgono 553 all’anno.
Nel loro complesso i benefici economiche degli interventi di riforestazione (2,6 milioni l’anno) saranno in grado di coprire i costi dell’investimento (circa 10-12 milioni di euro) in 4-5 anni.

La ricerca
La mappa delle best practice
Il primo rapporto realizzato da AzzeroCO2 e Legambiente sul ruolo delle imprese nella riqualificazione del territorio oltre a censire gli interventi effettuati nel triennio 2019-2021 indica anche alcune best practice, riportate nelle sette schede successive. Si tratta di progetti completamente finanziati da aziende private per migliorare il proprio rapporto con il territorio e ottenerne un ritorno reputazionale, realizzati in sinergia con soggetti pubblici (Regioni, Comuni, ma anche tribunali e procure).
Non sono, invece, state prese in considerazione le iniziative integralmente i promosse e finanziate da istituzioni pubbliche che comprendono progetti molto importanti come, ad esempio, quelli dell’Emilia Romagna («Mettiamo radici nel futuro» ) e del Lazio («Ossigeno») che mirano a piantare un albero per ogni cittadino: 4,5 milioni nel primo caso e 6 milioni nel secondo.

Viterbo
Un giardino per il Palazzo di giustizia
Finanziato da Unicoop Tirreno, che ha dedicato il suo 75° compleanno all’ambiente, quest’anno, in un’area di 7mila metri quadrati di pertinenza del Palazzo di giustizia di Viterbo, nel 2021, è stato realizzato il «Giardino della solidarietà», la cui manutenzione è affidata ai detenuti della casa circondariale.
Formazione, inclusione e biodiversità sono gli obiettivi di un progetto che coinvolge studenti universitari, per tirocini o preparazione di tesi di laurea, mentre i detenuti vengono formati con un corso teorico-pratico di manutenzione del verde.
Nel giardino sono stati piantati 850 alberi, oltre a specie arbustive ed erbacee che garantiranno fioriture tutto l’anno. Il progetto è stato attuato grazie a una convenzione fra Tribunale, Procura, Università della Tuscia, Casa circondariale, ordine degli avvocati e aziende private che hanno fornito piante e mezzi (gratis).
Beneficio economico stimato: 3.165 euro l’anno.

Reggio Emilia
Aria migliore con 50mila nuove piante
Creare nuove zone d’ombra per mitigare gli effetti delle isole di calore, ridurre la concentrazione di polveri sottili, realizzare barriere antirumore in zone molto trafficate, permettere la fruizione degli spazi nei quartieri periferici e di nuova costruzione.
A questo mira il progetto «Più verde in città» che fa parte del programma «Reggio Respira» approvato dal Comune di Reggio Emilia nel 2016 per migliorare la qualità dell’aria della città intervenendo sull’aumento delle aree verdi e sulla mobilità. In campo ambientale, prevede la messa a dimora di 50mila alberi: fino ad oggi ne sono stati piantati 5.350. Realizzato grazie ad aziende sponsor (Eon, Mellin, Procter & Gamble, Scatolificio Me-cart), il progetto viene incontro alle richieste dei residenti dei diversi quartieri.
Beneficio economico: 27.582 euro l’anno.

Friuli Venezia Giulia
Arbusti e siepi si sposano con i vigneti
Ben 1.322 aziende produttrici di vino, aderenti al Consorzio di Tutela della Doc Prosecco e situate in nove province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, hanno realizzato siepi o boschetti (carpini, aceri, noccioli, viburni, ligustri) su almeno il 5% delle aree destinate a vigneti. È il risultato del progetto promosso dal Consorzio di tutela della Doc Prosecco, organismo dei produttori che gestisce la denominazione,in collaborazione con le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia che nel 2017-2018 hanno inserito la messa a dimora di alberi e arbusti fra i criteri di selezione delle aziende più virtuose cui assegnare l’idoneità a detenere la qualifica di Prosecco Doc. Il progetto, che ha contribuito alla creazione di 76 ettari di nuove aree verdi, ha un potenziale di assorbimento di 437 tonnellate di CO2 l’anno, considerando un ciclo di vita medio delle piante di 25 anni.
Beneficio economico stimato: 343.650 euro l’anno.

Lecce
Nel Salento il bosco entra in città
Un bosco in città. È l’idea portante di «Arbolia Lecce», il progetto nato dalla collaborazione fra il Comune di Lecce e la Fondazione per la gestione dell’Orto botanico universitario del Salento. L’iniziativa, resa possibile ai fondi messi a disposizione da un gruppo di aziende sponsor (Enereco, Ediltunnel, Almaroma, AC Advocacy & Communication), ha previsto la messa a dimora di 4mila alberi di circa 30 specie autocotone in un’area di tre ettari di proprietà del Comune e della Fondazione per la gestione dell’Orto botanico. Il beneficio ambientale e per la salute delle persone sarà l’assorbimento di 123 tonnellate di CO2 e 2.652 chili di PM10 l’anno. Il nuovo bosco comprende 7 habitat tipici del Salento: Pineta, Sughereta, Calliprineto, Lecceta, Bosco termoigrofilo, Macchia/Gariga, Querceto mesofilo.
Beneficio economico stimato: 13.565 euro l’anno.

Agordo (Belluno)
Rinasce la foresta ferita nel 2018
L’obiettivo è il ripristino forestale di un’area di 30 ettari situata nel Comuni di Agordo ai piedi delle Dolomiti e colpita nel 2018 dalla Tempesta Vaia, l’evento estremo che dal 26 al 30 ottobre si abbattè su Dolomiti e Prealpi Venete con raffiche di vento fino a 200 km orari e 700-800 mm di pioggia in tre giorni. Il progetto è stato finanziato da Luxottica che lo ha realizzato in sinergia con il Comune di Agordo (Belluno), un centinaio di proprietari privati e alcune imprese locali. Prima, l’area è stata pulita e messa in sicurezza, salvaguardando gli alberi rimasti. Dopodiché si è proceduto alla messa a dimore di 2mila nuove piante. Permetterà di catturare e conservare 8.500 tonnellate di CO2. Il bosco darà inoltre vita a un percorso di economia circolare con l’impiego del legname e degli scarti forestali per la produzione di energia rinnovabile.
Beneficio economico stimato: 11.304 euro l’anno.

Corvara in Badia
Abeti e larici costeggiano le piste da sci
Anche il territorio di Corvara in Badia è stato duramente colpito dalla Tempesta Vaia dell’autunno 2018. L’intervento di riforestazione promosso e finanziato da Ikea riguarda un territorio di quattro ettari nei pressi degli impianti sciistici, ai margini dell’abitato di Corvara: il ripristino della foresta ha quindi un importante funzione turistico-ricreativa, oltre che paesaggistica. Il progetto, dopo una prima fase di pulizia e sgombero degli alberi caduti, è proseguito con la messa a dimora di 3mila alberi di larice e abete, specie scelte per aumentare il pregio ambientale e la resilienza del suolo forestale. Il beneficio in termini di CO2 assorbita è valutato il 2.800 tonnellate in 100 anni. L’intervento fa parte del progetto nazionale di Ikea Effetto Vaia che con il legno recuperato realizza librerie e ante.
Beneficio economico stimato: 18.087 euro l’anno.

Milano
Tre milioni di alberi entro il 2030
Un albero per ogni cittadino dell’area metropolitana di Milano. È questo l’ambizioso obiettivo di «ForestaMi», il progetto di forestazione urbana promosso dal Comune di Milano che gestirà e monitorerà le opere. Il Comune si è anche occupato della raccolta dei finanziamenti da parte di imprese private (Axa Italia, Bulgari, Cpc Inox, Emporio Armani, Esselunga, Fondazione Snam, Gruppo Cap, Imcd, Levi’s, Loro Piana, Lvmh, Nhood, One Block Down, Perfetti Van Melle, Recordati, Salone del Risparmio).
Ad oggi, sono state messe a dimora 195.973 piante. L’obiettivo è 3milioni entro il 2030 (137mila tonnellate di Co2 assorbita in 100 anni). «ForestaMi» punta anche sulla collaborazione di tutti coloro che possono ospitare alberi nel proprio giardino o terrazza o prenderli in affido per restituirli quando andranno messi a terra.
Beneficio economico stimato: 1.107.821 euro l’anno.

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