21 Novembre 2024

POLITICA

Fonte: La Stampa

renzi

Il premier tende la mano alla maggioranza Pd. Calderoli: pronto referendum per smontarla

L’approvazione dell’Italicum è importante perché «da stabilità», ma soprattutto perché «la politica ha ripreso la propria dignità e torna ad essere bella». A dirlo, durante un comizio elettorale a Rovereto in Trentino, il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi. «Questo è un paese che fa le riforme, dopo 20 anni è fatto positivo: bisogna farle bene, non basta farle», ha aggiunto. «La cosa importante è che le promesse si mantengono e che la politica torna credibile», ha aggiunto Renzi. «La legge elettorale non è importante solo in quanto tale, ma perché permette di sapere chi vince le elezioni e dà a chi vince il compito e la responsabilità di governare, non continuare a chiacchierare ma fare le cose», ha concluso il premier.

Renzi si è concesso anche una battuta sulle divisioni interne al Pd. Mentre il segretario Pd parlava dal palco di Bolzano è infatti arrivato un grido `abbasso Civati´ e Renzi ha replicato dicendo: «Ma come `abbasso Civati´? Viva Civati! Noi siamo per tenere tutti dentro». Resta peraltro caldo il fronte interno: «Se alle prossime elezioni mi ricandiderò con il Pd? Se dovessi rispondere oggi, direi di no», dice Stefano Fassina cui non piace «il Pd di Renzi, molto lontano dal Pd che abbiamo immaginato».

Intanto la Lega nord ha già pronta la proposta per un referendum parzialmente abrogativo dell’Italicum. È quanto ha spiegato il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli. Il testo prevede l’abrogazione dei 100 capilista bloccati, le pluricandidature e il ballottaggio (se una lista supera il 40 per cento ha il premio di maggioranza, altrimenti scatta il proporzionale), ha spiegato Calderoli, parlando coi giornalisti nel corso di un evento del Carroccio.

A chi gli chiedeva un giudizio sulla nuova elegge elettorale, approvata ieri, il “padre” del Porcellum ha risposto: «Far di peggio era impossibile ma ci sono riusciti». «Ci vuole un bel pelo a firmarlo ma se Mattarella lo fa, lo faccia il prima possibile, perché il rischio è di andare a settembre e che scadano i termini per la presentazione del referendum».

Calderoli non sembra poi intenzionato a coalizzarsi con coloro che finora hanno parlato di referendum, come il Movimento 5 stelle. «Mi sembra, da quello che ho sentito, che non ci capiscano molto di referendum – ha affermato – parlano di abrogazione totale che non si può chiedere su una legge elettorale». Mentre lo scenario che vede alla prossime politiche è chiaro. «Ci sarà Salvini che va al ballottaggio con Renzi, i due “Mattei”, e vince».

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