21 Novembre 2024
Biden america

I problemi di Biden sono noti da almeno quattro anni, tant’è che nel 2020 la sua squadra usò il Covid come alibi per una campagna elettorale quasi invisibile

Joe Biden sarà ricordato come il «nostro» Leonid Brezhnev? Quest’ultimo fu presidente dell’Unione sovietica e segretario del partito comunista fino alla morte nel 1982. Alla fine era un vecchio malato, sembrava una mummia. La sua figura era oggetto di feroce sarcasmo, sia in patria sia in Occidente. Divenne il simbolo di ciò che accadeva al sistema sovietico, tanto più che gli succedettero altri vecchi malati (Andropov, Cernenko), destinati a durare poco.
Le differenze tra Mosca e Washington – allora come oggi – sono abissali. L’America resta una grande democrazia, ha un pluralismo dei poteri (esecutivo legislativo giudiziario), una libera stampa e altri bilanciamenti. Però a volte la condizione psico-fisica di un leader allude a qualcosa di più generale. I problemi di Biden sono noti da almeno quattro anni, tant’è che nel 2020 la sua squadra usò il Covid come alibi per una campagna elettorale quasi invisibile. Già allora c’era il timore che potesse esibire in pubblico i segni del suo decadimento, com’è successo giovedì sera nel duello con Donald Trump.
Nel corso del suo primo mandato, Biden ha suscitato la costernazione degli altri leader occidentali: quasi ad ogni summit internazionale questi ultimi se ne tornavano a casa con aneddoti tragicomici sugli sbandamenti del presidente americano. Il clan familiare di Wilmington (Delaware) e la squadra della Casa Bianca sono colpevoli di un «negazionismo» omertoso sulla salute del presidente, franato davanti a 50 milioni di telespettatori.
Gli stessi media fiancheggiatori – New York Times, Washington Post, Cnn – non hanno scritto una pagina gloriosa della loro storia. Sapevano. Hanno minimizzato fino all’ultimo. Fino a quando, cioè, la débacle in diretta tv ha innalzato il rischio di sconfitta elettorale. Ma conta solo questo? Biden andava fermato prima, sono troppe le responsabilità sulle spalle del presidente ed è doveroso esigere da lui una lucidità al 100%. Non basta che la sua squadra di governo annoveri ottimi talenti e competenze. Le decisioni più gravi arrivano sulla scrivania del presidente e lui ha l’ultima parola.
I paragoni con l’Urss degli anni Settanta e Ottanta si fermano alla senescenza del capo. Su tutto il resto siamo agli antipodi: l’America ha l’economia più dinamica e innovativa del pianeta, un capitalismo animato dai giovani, una società civile libera e plurale. Chi doveva vigilare sul capo dell’esecutivo non lo ha fatto. Mentre l’America sprofonda nel disagio politico, Xi Jinping e Putin s’incontrano ad Astana (Kazakistan) per un summit dell’Organizzazione della Cooperazione di Shanghai. È uno dei club di paesi emergenti dove Cina e Russia preparano un ordine globale anti-occidentale. Le immagini del vecchio Joe sono incoraggianti per chi punta sul declino dell’influenza americana.

1 thought on “Joe Biden sarà ricordato come il nostro Brezhnev? I problemi ignorati per anni e la costernazione dei leader stranieri

  1. Ma veramente ha il potere di schiacciare “il” bottone ( sempre se non lo confonde con il telecomando TV), per la rappresaglia nucleare??!?

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