23 Novembre 2024

SPECIALE EUROPA

Fonte: La Stampa

La Stampa
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Il presidente della Commissione: non siamo meno legittimati dei governi

 

«È cambiato il clima per l’Italia, in Europa non vado a dire “per favore ascoltateci”, non vado con il cappello in mano. Non vado a Bruxelles a farmi spiegare cosa fare e l’ho spiegato anche a Barroso e Juncker». È botta e risposta tra il premier Matteo Renzi e il presidente della Commisisone europea Jean Claude Juncker, che oggi ha gelato Renzi con una battuta: «Devo dire al mio amico che non sono il presidente di una banda di burocrati». Renzi aveva criticato la Commissione europea avvisando che se avesse dato prova di rigidità sul progetto di bilancio 2015 dell’Italia avrebbe pubblicato i conti sui costi dei «palazzi» Ue. «Per l’Italia, la sua storia, il suo futuro chiedo rispetto. Anzi: pretendo il rispetto che il paese merita. #Europa», twitta il premier qualche ora dopo l’altolà di Juncker. Nel corso dell’intervista a Rai3 il presidente del Consiglio ha quindi spiegato: «In Europa ce la stiamo giocando, non l’abbiamo vinta né persa, ma stiamo facendo dei gol».

Il leader del Ppe – alla conferenza dei presidenti dei gruppi politici dell’Europarlamento- oggi aveva aggiunto che le critiche di Renzi sono «superficiali» e che la Commissione «è una istituzione europea» che va rispettata. «Non mi è piaciuto il modo in cui si sono comportati alcuni premier dopo il vertice, pensavo che il Consiglio europeo servisse a risolvere i problemi non a amplificarli. In ogni caso se la Commissione avesse seguito i burocratici «il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato molto diverso».

Del britannico Cameron Juncker ha criticato il modo in cui il premier ha presentato all’opinione pubblica nazionale l’obbligo di aumentare il contributo di Londra al bilancio Ue dovuto al miglioramento del pil.

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