ECONOMIA
Fonte: La Stampa
I risultati degli stress test: a Siena mancano 2,1 miliardi, a Genova 814 milioni (e subito la Cassa annuncia un aumento di 500/650 milioni e la vendita del ramo assicurativo). Per l’Italia il record europeo di svalutazioni Aqr: 12 miliardi. Bankitalia: “Solidità complessiva del nostro sistema”
Sono arrivate le pagelle della Bce. Le banche italiane che hanno fallito i temuti «stress test» sono nove, fra esse a sole 4 viene chiesto di ricapitalizzare, ma anche su questo bisogna fare la tara. Per Montepaschi la carenza è di 2,1 miliardi (che peraltro Bankitalia riduce a 1,35 miliardi, come spiegato più avanti) e per Banca Carige di 814 milioni. La Cassa genovese ha reagito immediatamente annunciando un aumento di capitale fra i 500 e i 650 milioni (al resto delle necessità provvederà con delle cessioni). In teoria anche Banca Popolare di Vicenza è carente di capitale (per 233 milioni) e così Banca Popolare di Milano (166 milioni) ma di fatto si sono già messe al sicuro con operazioni dell’ultimo minuto. Ancora più tranquilla, nonostante la bocciatura formale, la situazione delle altre cinque banche italiane nel mirino.
La Banca d’Italia precisa che la bocciatura di Mps e Carige è avvenuta «solo per lo stress test nello scenario avverso», cioè nell’ipotesi dello scenario peggiore (il test ne contemplava diversi, fino a quello di una crisi acuta del genere del 2011). La stessa Bankitalia sottolinea che i risultati dei test «confermano la solidità complessiva del nostro sistema». Promozione piena per i due pesi massimi italiani Unicredit e Intesa Sanpaolo: l’esame della Bce evidenzia un’eccedenza di capitale rispettivamente di 8,7 e 10,8 miliardi.
C’è anche un motivo per cui il risultato italiano degli stress test è peggiore della media europea: spiega Fabio Panetta, vicedirettore generale di Bankitalia, che «per l’Italia si ipotizza uno scenario sfavorevole in termini di crescita. E le condizioni iniziali contano molto».
Per citare tutti i numeri: le banche italiane che presentano carenze di capitale sono nove e avrebbero bisogno di 9,7 miliardi. Ma questo dato ufficiale era valido al 31 dicembre scorso. Tenuto conto degli aumenti di capitale avvenuti fra gennaio e settembre il fabbisogno scende a soli 3,3 miliardi. Le ulteriori operazioni decise dalle Popolari di Vicenza e Milano tagliano ulteriormente la necessità di ricapitalizzazione. Anzi adesso le due banche hanno addirittura un’eccedenza di capitale, rispettivamente di 30 e di 713 milioni.
Una precisazione anche su Mps: la Banca d’Italia spiega che il fabbisogno complessivo indicato dalla Bce è di 2,111 miliardi ma non tiene conto del residuo dei Monti Bond; tenendone invece conto la carenza di capitale scende a 1,35 miliardi. Ancora Bankitalia su Mps: «Sono stati conseguiti importanti risultati, in particolare sul piano della razionalizzazione organizzati e dell’abbattimento dei costi».
Il consiglio di amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena fa sapere di avere «avviato l’esame delle potenziali azioni da includere nel capital plan che verrà sottoposto all’approvazione delle autorità di vigilanza entro i termini previsti dalla normativa». Il cda ha anche nominato Ubs e Citigroup quali advisor finanziari per trovare la soluzione migliore.
L’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, assicura che «i risultati della Bce non avranno alcuna conseguenza sulla gestione ordinaria della banca».
Come farà Mps a trovare 2 miliardi e passa dopo i 5 già raccolti di recente sul mercato? Secondo qualche osservatore le alternative sono la ricerca di un partner bancario, verosimilmente straniero, o la cessione di un congruo numero di sportelli. Un’aggregazione con Siena nella parte della preda non è più un tabù. Un’altra ipotesi è che i Monti bond siano convertiti in azioni e così nel capitale della banca entri lo Stato. A questo punto l’indipendenza del Monte dei Paschi potrebbe essere in discussione, ma la banca ha passato altri momenti difficili e la partita è tutta da giocare.
Si muove anche Carige e non solo sul fronte dell’aumento di capitale da 500/650 milioni, che è consistente ma non sufficiente. Già ieri sera c’è stato un incontro fra i manager della Banca Carige e il fondo Apollo per la vendita delle compagnie assicurative dell’istituto ligure; si sperava addirittura di concludere subito, invece è stato annunciato uno slittamento, ma solo di qualche giorno.
In tutta Europa sono 25 le banche bocciate in base alla valutazione complessiva di Francoforte, i cosiddetti «stress test». La carenza di capitale è di 24,6 miliardi. Ma 12 di queste 25 banche hanno già coperto queste carenze con aumenti di capitale per un totale di 15 miliardi nel 2014. Ne restano 13 con una carenza di capitale totale di 9,5 miliardi. Tutte le banche che presentano «shortfall» di capitale «devono preparare piani di ricapitalizzazione entro due settimane dall’annuncio dei risultati», e cioè da oggi, e avranno fino a un massimo di nove mesi per coprire queste carenze patrimoniali.
Le banche italiane hanno subito la svalutazione dei propri attivi più forte fra gli istituti europei dalla Asset quality review della Bce. Una nota indica in 12 miliardi di euro (3,5% degli asset) la correzione. Seconda è la Grecia con 7,6 miliardi e terza la Germania con 6,7 miliardi di riduzione.