Fonte: Sole 24 Ore
di Biagio Simonetta
Il divorzio dalla Ue manda nel panico i cittadini dell’Isola, ed è corsa alla richiesta di passaporti Ue: la media è arrivata a 5mila emissioni giornaliere
Un autentico boom. Un milione di nuovi passaporti irlandesi distribuiti nel corso del 2019, con medie giornaliere che hanno toccato le 5mila emissioni. La maggioranza è per cittadini britannici che ne hanno fatto richiesta. I numeri sono quelli diffusi dalle autorità di Dublino, e spiegano in modo chiaro che la Brexit fa paura.
Presto gli spostamenti internazionali – anche quelli in Europa – saranno normati da nuove regole. La mobilità cambierà radicalmente, e anche alcuni diritti varieranno. Ed è per questo che la corsa ai passaporti europei è già iniziata da tempo.
«Nel 2019 – scrivono dal Dipartimento degli affari esteri di Dublino – sono stati rilasciati oltre 900mila passaporti irlandesi, un nuovo record, che rappresenta un aumento del 7% rispetto al 2018. Durante i periodi di punta, sono state presentate oltre 5.800 domande da tutto il mondo in un solo giorno. Continuando la tendenza da record, le domande mensili totali hanno superato le 100mila a gennaio, marzo, aprile e maggio nel 2019».
È molto probabile che questi numeri cresceranno ancora. Dopo la vittoria di Boris Johnson alle scorse elezioni del 12 dicembre, lo spettro della Brexit è oramai prossimo. E se i programmi saranno rispettati, la Gran Bretagna cambierà le sue regole sull’immigrazione a partire dal gennaio 2021.
Questo 2020 alle porte, dunque, potrebbe far registrare nuovi record. Molti cittadini di Inghilterra, Scozia e Galles cercheranno una cittadinanza europea che consenta loro di mantenere alcuni privilegi continentali. Per i residenti dell’Irlanda del Nord, invece, il gioco è più semplice, poiché hanno diritto alla doppia cittadinanza (dunque al passaporto irlandese).
Non solo Irlanda
I dati dicono che un altro Paese molto gettonato per il rilascio di passaporti è la Svezia. I cittadini del Regno Unito – secondo Quartz – hanno presentato un numero record di domande di passaporto svedese nel 2019: erano oltre 4.400 alla fine di novembre. Più del doppio di un anno fa. Ma la grande corsa britannica per la cittadinanza europea riguarda un po’ tutto il vecchio continente.
Dal 2000 al 2015, 4.800 cittadini britannici avevano ottenuto il passaporto tedesco. Nei tre anni seguenti, dal 2016 al 2018, il numero è cresciuto di circa quattro volte, e 17mila britannici hanno ricevuto documenti da Berlino. Trend simili anche in Francia: meno di 400 britannici avevano chiesto la cittadinanza francese nel 2015. Il numero è salito a 1.363 l’anno successivo, e poi a 3.211 nel 2018.
I vantaggi
Ma perché la Brexit ha innescato questa corsa alla doppia cittadinanza? I motivi sono abbastanza chiari, e conducono a tutta una serie di vantaggi che i residenti nel Regno Unito perderanno. Un cittadino europeo può risiedere e lavorare in qualsiasi altro Paese dell’Unione, senza bisogno di visti particolari. Inoltre ha diritto all’assistenza medica completa, grazie alla famosa tessera sanitaria, in ognuno dei 27 Paesi Ue.
Senza dimenticare la facoltà di visitarli (per lavoro o per turismo, non conta) senza la necessità di un visto elettronico, che invece servirà per accedere alla Gran Bretagna a partire dal 2021.