22 Novembre 2024
depressione violenza

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La mozione impegna il governo su 29 punti, nessuno dei quali riguarda nuove misure penali ma gli aspetti di prevenzione e di sostegno alle vittime

La Camera ha approvato all’unanimità la mozione unitaria legata alla prevenzione del fenomeno di violenza sulle donne. Nel documento il governo si impegna a dare la priorità alla «prosecuzione di politiche di contrasto alla violenza domestica». Tra gli altri punti più importanti troviamo «l’implementazione di risorse destinate al Fondo per le politiche relative alle pari opportunità» e un Fondo per le «vittime di reati internazionali violenti». Infine nel documento si invita il governo a predisporre una vasta campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini.
Nel dettaglio, la mozione impegna il governo su 29 punti ben precisi, nessuno dei quali riguarda nuove misure penali, dato che nel dibattito tutti hanno sottolineato che l’attuale quadro, il cosiddetto “codice rosso”, è già adeguato. Gli impegni riguardano, quindi, più gli aspetti di prevenzione e di sostegno alle vittime. In particolare si impegna il governo a «potenziare le iniziative di formazione specifica del personale chiamato ad interagire con le vittime», cioè polizia, carabinieri e magistrati. A promuovere «adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione rivolta agli uomini» e «anche in collaborazione con i centri anti violenza, corsi di autodifesa personale destinati alle donne».
Non solo. L’esecutivo punta a potenziare «la protezione delle vittime di violenza in occasione della concessione della misura cautelare» dell’uomo violento, «quali il divieto di avvicinamento o l’ordine di allontanamento», con un maggior utilizzo del braccialetto elettronico e del cavigliere elettronico a doppio dispositivo gps. Il governo si impegna a «evitare situazioni paradossali di affidamento congiunto in caso di violenza infra-familiare» e «a rafforzare le politiche e le risorse necessarie, volte a implementare progetti e percorsi di educazione finanziaria, per le donne vittime di violenza, al fine di prevenire e contrastare la violenza economica nonché a favorire l’autonomia, l’empowerment e l’integrazione lavorativa delle donne, nella fase di uscita dall’esperienza di violenza».
«In quest’aula penso siamo tutti convinti sia necessario trovare la condivisione concentrandosi su obiettivi comuni. Abbiamo incrementato come governo i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio e il fondo contro la tratta – ha dichiarato la ministra per la Famiglia, Natalità e Pari opportunità Eugenia Roccella alla Camera –. Raccoglieremo i dati statistici sulle violenze fondamentale per costruire politiche di prevenzione. Rafforzeremo il ricorso ai braccialetti elettronici e ci impegneremo nella formazione degli operatori di forze dell’ordine, medici e assistenti sociali perché siano preparati a accogliere le vittime di violenza».
«Vogliamo ampliare le azioni di propaganda del numero antiviolenza 1522 e stiamo cercando di rendere lo spot del 1522 non occasionale ma ripetuto – ha aggiunto Roccella -. Abbiamo già in atto un accordo con Poste Italiane per una locandina e avvisi luminosi nelle 15mila sedi delle Poste. Inoltre per evitare la dispersione delle risorse destinate ai centri antiviolenza e case rifugio da quest’anno agiremo per recuperare i fondi inutilizzati per reinvestirli nello stesso scopo. Questo governo, che non a caso è presieduto da una donna, si impegnerà a fondo contro la violenza sulle donne, e ringrazio i gruppi parlamentari per gli sforzi fatti per arrivare a una mozione unitaria».

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