22 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

 

di Ernesto Galli Della Loggia

A Pechino regna una dittatura abituata a non guardare in faccia a nessuno perché come tutte le dittature dietro l’apparente solidità vive nel terrore di perdere il controllo della situazione


Come intende la Cina rispettare gli accordi che sta allacciando con noi e con altri Paesi occidentali? Per rispondere niente di più ovvio che vedere come Pechino ha osservato i patti stabiliti in precedenti occasioni. Per esempio il trattato che nel 1997 le consentì di sottrarre Hong Kong alla sovranità britannica in cambio del riconoscimento alla città, per cinquant’anni, di uno statuto di larga autonomia politica, economica, amministrativa e giudiziaria.
Da allora però la Cina non fa che tentare in tutti i modi di rimangiarsi gli impegni presi, a spese dei diritti di cui, a differenza della gran massa dei loro compatrioti, gli abitanti della città ancora godono. Ultimo tentativo un progetto di legge del governo della città controllato da Pechino, volto a consentire l’estradizione di molte categorie di sospetti verso la Cina continentale. E cioè verso il suo sistema giudiziario interamente nelle mani del Partito comunista e nel quale è tutt’altro che sconosciuta la tortura come abituale strumento d’indagine. Davanti alle proteste le autorità di Hong Kong hanno fatto una parzialissima marcia indietro. Ma agli occhi dei loro amministrati scesi in piazza sembrano contare molto di più gli 8-16 mesi di carcere rifilati ai responsabili del movimento democratico della «rivolta degli ombrelli» di qualche tempo fa, le misteriose scomparse di persone sgradite al governo di Pechino e ricomparse nelle aule di giustizia cinesi per «confessare» i propri crimini, o il recente probabilissimo rapimento di un magnate locale ad opera di agenti cinesi.
La verità è quella che troppi in Occidente si rifiutano di vedere: a Pechino regna una dittatura abituata a non guardare in faccia a nessuno perché come tutte le dittature dietro l’apparente solidità vive nel terrore di perdere il controllo della situazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *