Il Qs ranking by subject 2023: confermati i risultati dell’anno scorso. Il sistema Italia è terzo in Europa per i migliori piazzamenti. Anche la Normale al top in Classics. Risultato positivo per la Luiss di Roma
Le eccellenze
La Sapienza si conferma prima al mondo negli studi classici per il terzo anno di fila, davanti alle storiche rivali Oxford e Cambridge. Ma il «Qs ranking by subject 2023» la classifica mondiale che valuta le università in base ai diversi corsi di studio porta quest’anno risultati eccellenti anche per altre università italiane: sono nelle posizioni di testa, con piccoli cambiamenti rispetto al 2022, il Politecnico di Milano in Architettura e Design e in Ingegneria, la Bocconi in Economia, Marketing e Finanza, la Normale di Pisa in studi classici e la Luiss in Scienze Politiche e internazionali . Il Qs ranking by subject è una classifica internazionale incentrata – contrariamente ad altri ranking come il Times Higher Education e l’Arwu di Shanghai – sull’aspetto reputazionale, cioè sulla considerazione di cui un’università gode presso professori e ricercatori di altri atenei e presso i datori di lavoro. Un criterio che ha sollevato diverse critiche in quanto gli esperti di Qs possono fare consulenza alle università per aiutarle a migliorarne il gradimento.
Su 54 materie censite nella classifica, gli Stati Uniti si aggiudicano 32 prime posizioni, il Regno Unito 15, le altre sette se le spartiscono la Svizzera (quattro), l’Olanda (due) e l’Italia (una). Fuori tutti gli altri continenti, dall’Asia all’Oceania, dal Sudamerica all’Africa. Se allarghiamo lo sguardo alle prime dieci posizioni, l’Italia si piazza al terzo posto nell’Europa continentale, con sette piazzamenti nella top ten, dietro alla Svizzera (32) e all’Olanda (16) ma davanti a Francia (sei), Svezia (cinque) e Germania (quattro). In generale il sistema Paese registra un trend di crescita con 139 piazzamenti in salita e 103 in discesa.
La Sapienza al top
La Sapienza conferma il primato mondiale in Studi classici (Classics and Ancient History) con il punteggio di 98,7 . In Archeologia l’ateneo romano quest’anno esce dalla top ten, classificandosi all’undicesimo posto, mentre è 17esimo in Storia dell’arte. Continua l’effetto Nobel per i corsi di Fisica e Astronomia, area in cui guadagna un posto classificandosi 35esima . In Arti e discipline umanistiche e in Scienze naturali la Sapienza si posiziona rispettivamente al 41esimo (era al 39esimo) e al 44esimo posto al mondo e prima in Italia. E’ tra i primi cinquanta anche in Scienze bibliotecarie & Information Management (43esima), Legge (43esima) e Storia(49esima). «Per la terza volta consecutiva – afferma la rettrice Antonella Polimeni – gli studi classici della Sapienza hanno raggiunto il podio più alto nella classifica internazionale QS World University Rankings by subject. Il ranking premia gli studi umanistici del nostro Ateneo, tra i quali il primo posto in Italia per Archeologia, Storia, Scienze bibliotecarie & Information Management e Storia dell’arte, materia introdotta quest’anno per la prima volta. Sapienza è tra le prime 50 università al mondo in materie, tra le quali Fisica-Astronomia e Diritto; ed è al primo posto in Italia in quattordici discipline, tra le quali Psicologia, Statistica e Infermieristica. Un risultato che ci colloca tra i migliori atenei al mondo».
Il Politecnico di Milano al vertice in Ingegneria, Architettura e Design
Al Politecnico di Milano per la prima volta quest’anno gli ingegneri battono gli architetti grazie all’exploit di Ingegneria Meccanica e Aeronautica, disciplina nella quale l’università milanese scala ben sei posizioni in un anno piazzandosi al settimo posto al mondo. Seguono Arte e Design (ottavo posto in leggera flessione rispetto al quinto posto dei due anni precedenti) e Architettura appunto in cui si conferma al decimo posto. Nella top twenty mondiale si confermano Ingegneria civile (12esimo posto: era undicesima nel 2022) seguita da Ingegneria elettrica e Ingegneria e tecnologia, entrambe 18esime (ma la prima guadagna una posizione, la seconda ne perde cinque). Merita una segnalazione Computer science, dove il Polimi guadagna ben 16 posizioni piazzandosi al 33esimo posto al mondo: un exploit notevole visto che in questo settore la competizione è durissima e le università asiatiche continuano a scalare posizioni. Subito dietro, al 34esimo posto, Ingegneria chimica (giù di quattro posizioni) e Scienze dei materiali (su di venti posizioni). Stessa posizione, 34esima,in Matematica:in questi caso però si tratta di un balzo in avanti di 25 posizioni. Anche il Politecnico di Torino si difende assai bene piazzando sei corsi nella top 50 mondiale: in particolar modo è al primo posto in Italia e 15esimo al mondo (era sedicesimo) in Ingegneria petrolifera.
La conferma della Bocconi
Anche la Bocconi si conferma al top nell’affollata classifica che riguarda le materie economiche e manageriali. Settima in Business & Management (era sesta nel 2022), è ottava in Marketing (materia censita per la prima volta e in cui si sono classificate solo venti università), 16esima in Economy & Econometrics. Perde due posti – da 15 a 17 – in Accounting & Finance.
La Luiss scala la classifica ed è 14esima in Scienze politiche
Continua la sua rincorsa anche l’Università Luiss Guido Carli di Roma che è 14esima negli Studi Politici e Internazionali, dove scala otto posizioni, ed entra tra le prime 50 per l’area Business and Management (46esima, ma seconda in Italia) e per Legge dove si posiziona al 47° posto, scalando in un anno oltre 30 posizioni. «Gli importanti investimenti nella ricerca e didattica e la crescente spinta all’internazionalizzazione hanno consentito alla Luiss di consolidare la propria reputazione a livello mondiale, testimoniata dal fatto che è l’unico ateneo italiano presente nelle prime 50 posizioni in ben tre aree disciplinari. Un risultato che conferma l’accelerazione del nostro Ateneo nello sviluppo e nel consolidamento delle progettualità del piano strategico, coerenti con la missione di formare leader cosmopoliti, responsabili e consapevoli», ha dichiarato il rettore della Luiss Andrea Prencipe.
Exploit Normale, bene Bologna e Venezia
Ma sono diversi gli atenei che riescono a tenere le posizioni con piccoli slittamenti nella classifica. A partire dalla Normale di Pisa che scala due posizioni e arriva al quarto posto in studi classici (il ranking dominato dalla Sapienza), dove anche l’Università di Pisa perde un posto scendendo al 21esimo, l’Alma Mater di Bologna si classifica 25esima (era al 22 esimo posto lo scorso anno), Tor Vergata sale dal 39esimo al 30esimo posto, la Federico II è 35esima 8era 32esima) e la Cattolica 38 esima (in salita di 12 posizioni). Il Politecnico di Torino è 15esimo (era al 16esimo posto) in Ingegneria del Petrolio. La Iuav di Venezia è 18esima in Storia dell’arte, materia censita per la prima volta quest’anno. Molti i piazzamenti tra i primi cinquanta. Da Bologna per Lingue moderne dove sale dal 49esimo posto al 38esimo e per Legge (42esima) a Milano per Farmacia (29esima, era 34esima) e Pisa per Veterinaria (40esima). Padova è 47esima in Antropologia, l’Università di Torino 45esima in Filosofia e l’Istituto Marangoni e Naba tra le prime cento in Arte &design. Infine l’istituto Universitario europeo è 31esimo in Politica e studi internazionali e 48esimo in Sociologia.