22 Novembre 2024
cappello universita

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La classifica Qs World University Rankings: migliora il posizionamento degli atenei italiani, anche grazie ad una modifica dei parametri. La reputazione accademica, il gradimento dei datori di lavoro e la ricerca i punti di forza

Eppur si muovono. Certo, ancora non sono riuscite ad entrare nella top 100 mondiale, ma le università italiane di anno in anno scalano posizioni. È vero che nella classifica Qs World University Rankings quest’anno sono stati rivisti i parametri per aggiudicare i punteggi agli atenei e questo può aver aiutato. Ma c’è da tenere in considerazione anche il fatto che la concorrenza si fa ogni anno più aggressiva, non solo dai grandi colossi americani da sempre al top ma anche da parte delle cosiddette nuove «tigri asiatiche».

La top ten
1. Massachusetts Institute of Technology (MIT)
2. University of Cambridge
3. University of Oxford
4. Harvard University
5. Stanford University
6. Imperial College London
7. ETH Zurich
8. National University of Singapore (NUS)
9. UCL
10. University of California, Berkeley (UCB)

Gli atenei italiani
Il risultato migliore tra le italiane lo ottiene il Politecnico di Milano, che sale di 16 posizioni e si piazza al 123esimo posto al mondo; poco dietro la Sapienza: 134esima, con un balzo di quasi quaranta posizioni (era 171esima); al terzo posto fra le italiane l’Università di Bologna: 154esima (era 167esima). Nella top ten mondiale svettano i soliti noti americani e inglesi: in cima al mondo ormai da parecchi anni c’è il Mit di Boston, seguito da Cambridge e Oxford. L’unica università europea presente è il Politecnico Eth di Zurigo (che in questa edizione sale dal nono al settimo posto). Da registrare anche la new entry della prima università asiatica: la National University of Singapore (Nus), che passa dall’undicesima all’ottava posizione al mondo.

I risultati
A spingere avanti gli atenei nostrani ha contribuito in modo determinante la scelta degli esperti di Qs di ridimensionare il peso del rapporto numerico docenti-studenti, tradizionale punto debole del nostro sistema accademico. Da noi in media si contano 20 studenti per ogni prof, contro i 17 della Francia, i 15 del Regno Unito e i 12 della Germania (dati Ocse). Dopo i tagli imposti ormai quasi 15 anni fa dal governo Berlusconi, nonostante il recente sblocco del turnover e le promesse del Pnrr, gli atenei non sono ancora tornati ai livelli pre-cura: in tutto, fra ordinari associati e ricercatori, i docenti universitari oggi sono circa 55 mila, nel 2008 erano 63 mila. Non risente di queste ristrettezze l’università privata Vita-Salute San Raffaele, che infatti in questo specifico indicatore raggiunge addirittura il 40esimo posto al mondo.

Le italiane al top
123.Politecnico di Milano
134. Sapienza Università di Roma
154. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
219. Università di Padova
252. Politecnico di Torino
276. Università Statale di Milano
335. Università di Napoli – Federico II
349. Università di Pisa
358. Università di Firenze
364. Università di Torino

Sapienza e Polimi
Nella misurazione della reputazione accademica invece — criterio che è stato ridimensionato a favore di quella del mondo del lavoro — le nostre università sono già fra le prime cento al mondo: l’Alma Mater è 73esima, La Sapienza 74esima, il Polimi 94esimo (e 99esimo nel gradimento dei datori di lavoro). L’ateneo romano, forte sia del recente Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi che dell’eccellenza assoluta dei suoi studi classici in cui da anni strappa il primo posto a Oxford e Cambridge, ottiene anche un altro posizionamento molto lusinghiero: è 33esima nell’indicatore che misura il tasso di internazionalizzazione delle sue attività di ricerca scientifica. Seguono, per questo indicatore, l’università di Padova (74esima) e Bologna (75esima).

La classifica generale
Nella classifica generale, Padova è al quarto posto fra le italiane (e 219esima al mondo), quinto il Politecnico di Torino (che ha registrato un balzo in avanti dal 325esimo posto al 252esimo), sesta l’Università Statale di Milano (276esima, era 324esima). Seguono la Federico II di Napoli (335esima), Pisa (349esima), Firenze (358esima) e Torino (364esima). C’è infine un nuovo parametro nel quale le università italiane entrano tra le prime cento, quello della «sostenibilità» sia dal punto di vista ambientale che sociale: Padova è al 55esimo posto e la Sapienza al 79esimo. Il Qs University Rankings è una delle classifiche più consultate dalle famiglie al momento della scelta dell’università per i propri figli. Forti di questa loro capacità di spostare consensi, gli esperti di Qs offrono, agli stessi atenei che recensiscono anche un servizio di consulenza per aiutarli a migliorare la propria immagine ed eventualmente il proprio piazzamento in classifica.

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