19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

La decisione dopo la scelta del cancelliere Kurz di rimuovere il ministro dell’Interno Kickl per garantire un’indagine trasparente sullo scandalo che ha coinvolto il vicecancelliere Strache, del suo stesso partito


La crisi del governo austriaco si aggrava. Tutti i ministri dell’Fpö, l’alleato di ultradestra del cancelliere Sebastian Kurz, si sono infatti dimessi in massa dopo che il cancelliere ha sollevato dal suo incarico il ministro dell’Interno Herbert Kickl. Al centro della crisi è lo scandalo che ha investito il vicecancelliere Heinz-Christian Strache, protagonista di un video in cui parla di scambi di favori e trucchi per aggirare le regole sui fondi elettorali con una sedicente ereditiera russa. Video che ha portato già sabato scorso alle dimissioni di Strache, ma che ha provocato lo strappo tra gli alleati di governo.
A prendere il posto di Strache doveva essere il ministro dei Traporti Nobert Hofer. Ma le voci di una rimozione del ministro dell’Interno, Herbert Kickl, per garantire un’indagine completa e trasparente, hanno scatenato la tempesta. «Come ministri consegneremo tutti i nostri mandati se Kickl sarà rimosso» aveva tuonato Hofer. Detto fatto: quando il cancelliere Kurz ha annunciato la destituzione di Kickl sono arrivate le dimissioni dei ministri di Esteri, Difesa, Traporti e Affari sociali. Dicasteri importanti.
Ora Kurz, in difficoltà, cerca di metterci una toppa. I ministri saranno sostituiti da tecnici sino alle elezioni che il presidente Alexander Van der Bellen ha ipotizzato a inizio settembre.

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