23 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Alberto Custodiero

Oggi voto finale, ma il testo non diventerà ancora legge: dovrà tornare al Senato per l’ultima approvazione. Fi canta vittoria, il Pd attacca: “Sovverte i valori costituzionali e propone un’idea arcaica di giustizia che diventa vendetta privata”

Al rush finale alla Camera la riforma della Legittima Difesa. Ieri sono stati votati i primi sei articoli. L’Aula riprenderà stamattina con il voto di dieci emendamenti, seguiranno poi le dichiarazioni di voto e infine il voto finale. Il testo tuttavia non diventerà legge in quanto al Senato era stato commesso un errore sulle coperture finanziarie poi ‘sanato’ da un emendamento in Commissione a Montecitorio. Per questo il testo dopo l’approvazione della Camera dovrà tornare a Palazzo Madama per il definitivo ok.
I pilastri della riforma delineati nei primi sei articoli sono chiari e netti già da mesi: la difesa sarà “sempre” legittima qualora ci si trovi “in uno stato di grave turbamento”. Verranno introdotte pene più severe per tutti quei reati che minano la sicurezza della persona come furto, rapina e violazione di domicilio.
Un cambiamento drastico e per questo chi critica la riforma (ad esempio l’Associazione Nazionale magistrati) vede una preoccupante deriva giustizialista, nonostante dalla Lega giungano rassicurazioni sull’esclusione di ogni rischio ‘far west’. E soprattutto, sostengono i leghisti non si sa sulla base di quale dato, “è una richiesta di giustizia che arriva dal 99% del popolo italiano”.Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato in Aula due volte, in attesa di portare a casa una delle norme per cui il Carroccio si batte da sempre.
Il testo approdato a Montecitorio è blindato. Nessun emendamento è stato infatti presentato dalle forze di maggioranza: nemmeno i Cinque Stelle, nonostante all’interno del Movimento non manchino perplessità e malumori. La riforma, come già avvenuto nel passaggio al Senato, dovrebbe incassare i voti anche di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
L’Aula era stracolma ieri. Il dibattito si è acceso tra il Pd e Forza Italia. Il Partito democratico ha parlato di legge “pericolosa, perché sovverte i valori costituzionali e propone un’idea arcaica di giustizia che diventa vendetta privata”.
“Sulla Legittima difesa – ha tuonato il deputato dem Emanuele Fiano – si sta consumando alla Camera una doppia prova politica. La Lega testa la tenuta dei Cinque Stelle su temi che in passato i grillini avrebbero considerato invotabili, e contemporaneamente Forza Italia prova a richiamare, su un tema che sente proprio, la Lega di Salvini all’antica alleanza di origine”.
“In entrambi i casi – ha aggiunto – le prove delle vecchie e nuove alleanze passano sopra il merito di quello che si sta approvando. Un insulto alla civiltà giuridica del nostro Paese che produrrà l’obbrobrio della ‘difesa sempre legittima’ in barba ai principi della discrezionalità dell’azione giudiziaria e del ruolo della magistratura”.
Forza Italia ha cantato vittoria: finalmente, hanno detto, una vera legge di centrodestra.
Tra i banchi del Movimento si sono contate assenze importanti. Alle prime votazioni mancavano all’appello 32 deputati, quelli più a ‘sinistra’ tra cui Valentina Corneli, Yana Ehm, Riccardo Ricciardi, Doriana Sarli e Gilda Sportiello.

Ecco i primi sei articoli approvati
L’articolo 1 è uno dei cardini dell’intero provvedimento targato Lega, in quanto dispone in sostanza che “la difesa è sempre legittima”. L’articolo 2 modifica il 55 del codice penale sull’eccesso colposo e inserisce tra le cause di non punibilità chi si è difeso in “stato di grave turbamento”.
L’articolo 3 modifica il 165 del codice penale sulla sospensione condizionale della pena: nel caso di condanna, la sospensione condizionale della pena è subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.
L’articolo 4 modifica il 614 del codice penale aumentando le pene per la violazione di domicilio: le pene sono aumentate “da uno a quattro anni” e “da due a sei anni”.
L’articolo 5 modifica il 624 bis del codice penale inasprendo le pene per il furto in abitazione.
L’articolo 6 modifica il 628 del codice penale inasprendo le pene per la rapina.

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