23 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

di Andrea Carrugati


Via libera della Camera alla riforma della legittima difesa con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Festeggiano con striscioni Lega e Forza Italia, di nuovo alleati come un tempo. Protestano Pd e sinistra, soffre il M5S che conta 54 assenti al momento del fatidico sì: 29 giustificati dalla “missione”, 25 espressamente dissidenti sono rimasti In Transatlantico per rientrare solo a voto concluso: quasi tutta la sinistra interna che fa capo a Roberto Fico. Tra gli assenti alcuni suoi fedelissimi come Luigi Gallo, Giuseppe Brescia, Sara Cunial, Rina De Lorenzo (autrice di un documento che definiva “incostituzionale” la riforma), Davide Tripiedi, Doriana Sarli. Assente ingiustificata anche Giulia Sarti, ex presidente della commissione Giustizia a rischio espulsione per la rimborsopoli M5S. “Questa è sicuramente una legge della Lega”, svicola Luigi Di Maio. “Io sono leale al contratto anche se non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel M5S”. «Non è una questione di cosa c’è scritto nella legge, è il messaggio. Se si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi, questo non è il mio modello di Paese”, spiega il vicepremier. Gli fa eco il capogruppo D’Uva: “Che nessuno si metta in testa che con questa legge ci sarà il Far West. Ci sarà sempre un’indagine e spetterà sempre al giudice valutare la legittimità della difesa”. I leghisti la vedono diversamente: festeggiano in Aula con gli striscioni “La difesa è sempre legittima”, poi selfie e video nel cortile di Montecitorio. Festa anche per Forza Italia in Aula, con i cartelli “Finalmente una cosa di centrodestra”. Fico ha censurato la manifestazione ammonendo gli azzurri: “Si tratta di un inutile e increscioso gesto nei confronti dell’Aula”. I forzisti hanno risposto con il coro: “Silvio, Silvio”.
Il testo attiverà in Senato il 26 marzo, con l’obiettivo di chiudere in pochi giorni. “Ora mancano pochi passi al traguardo finale. Stop ai calvari giudiziari per chi si difende e per chi reagisce ad un’aggressione in stato di turbamento”, gioisce il ministro- avvocato Giulia Bongiorno. La legittima difesa? «Iter che sta andando avanti», il laconico commento del premier Giuseppe Conte. Netto il no del Pd: «Qui non si parla di sicurezza ma di giustizia privata, di esecuzione sul posto. È peggio degli Stati islamici che usano le frustate o il taglio delle mani», attacca Alfredo Bazoli. “Questa legge creerà una lunga e irresponsabile scia di cadaveri e il responsabile di ogni morto in più avrà un nome e un cognome: Matteo Salvini», l’accusa di Carmelo Miceli. “Non mi sembra che sia un problema all’ordine del giorno. Io invito tutti, occupiamoci del lavoro, perché le persone non hanno lavoro e stanno male”, avvisa il neosegretario dem Nicola Zingaretti.
Nel merito, la nuova legge riconosce «sempre» la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa. Affinché scatti la legittima difesa non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, ma è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma e non è necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona. Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in «stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto». Vengono inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. In particolare, viene innalzata a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio. Quanto al furto in abitazione e scippo, si arriva fino a un massimo di sei e sette anni di carcere. Vengono inasprite anche le sanzioni con un massimo di 2.500 euro (attualmente 2000 euro). Infine, vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette. Chi si è legittimamente difeso non sarà responsabile civilmente. In sostanza, la riforma fa sì che l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non debba essere obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto in sede civile. L’ultimo articolo della riforma interviene sul codice di procedura penale affinché «nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose».

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