19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

Atene si prepara a versare in un’unica soluzione le quattro tranche di questo mese. Tsipras: «Abbiamo già pagato 7,5 miliardi e continueremo a farlo»

La Grecia rifiuta le proposte dei creditori: lo comunica il ministero delle Finanze ellenico spiegando che il programma chiesto al premier Alexis Tsipras negli incontri a Bruxelles «non può risolvere» la crisi e «aumenterebbe la povertà e la disoccupazione». Si complicano quindi le trattative sul rimborso del debito greco che fino a ieri sembravano a un passo da una soluzione. Unico segnale positivo: c’è un accordo tra Grecia e Fmi rispetto ai quattro pagamenti di giugno (i primi 300 milioni avrebbero dovuto essere versati già domani). Invece il dovuto di tutti i quattro pagamenti sarà cumulato e rimborsato in un’unica scadenza il 30 di questo mese. Il Fmi ha spiegato che in base alle decisioni prese alla fine degli anni ‘70, gli stati membri possono chiedere l’accorpamento di scadenze multiple in un solo pagamento per ovviare alle difficoltà amministrative che possono sorgere dall’effettuare diversi esborsi in un breve lasso di tempo.

Anche Draghi al confronto

Un nuovo incontro a Bruxelles è previsto per venerdì fra il capo del governo di Atene e alti funzionari europei dopo l’incontro finito la notte scorsa tra il presidente greco Alexis Tsipras, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Il nuovo round del confronto potrebbe essere allargato a vertici del Fmi e della Bce. Agli incontri infatti potrebbero prendere parte anche il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale del Fmi Christine Lagarde. In giornata il premier greco Alexis Tsipras aveva lanciato un messaggio a creditori e mercati per tranquillizzarli. Aveva detto che non è il caso di «preoccuparsi dato che abbiamo già pagato 7,5 miliardi e continueremo a farlo».

Linea Rossa

Il funzionario aggiunge che è molto probabile che ai colloqui prendano parte anche il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale del Fmi Christine Lagarde, massimi esponenti delle altre due istituzioni creditrici di Atene. Prima di volare a Bruxelles, il premier greco riferirà in Parlamento sullo stato delle trattative anche se non è prevista la fiducia. Ormai è chiaro che la volontà di tutti è trovare un accordo entro domani. I creditori, però, non intendono cedere troppo nel negoziato. Ad esempio, è escluso che si parli di un taglio del debito, ha sottolineato il portavoce di Schauble. Un’intesa invece ci sarebbe già sul surplus, finora uno dei grandi ostacoli. In particolare, il governo greco non arretra rispetto a quella che chiamo la «linea rossa»: nessun nuovo taglio che penalizzi lavoro e pensioni.

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