Fonte: Corriere della Sera
di Dario di Vico
Tocca alla Società degli Adulti prendere coscienza delle proprie responsabilità senza sottovalutare la forza del fattore umano
La notizia viene dalla Silicon Valley e da Glassdoor, un sito specializzato in ricerca del personale che va per la maggiore: nel distretto dorato dell’high tech ci sono stagisti che arrivano a ottenere paghe record tra gli 8 e i 6 mila euro. Si tratta di giovani che non hanno ancora terminato l’università e che vengono reclutati dalle compagnie del digitale senza badare a spese. La selezione per arrivare a conquistare una internship — traduzione di stage — è durissima e si basa sia sulla reputazione universitaria sia su una lunga trafila di interviste/colloqui/simulazioni.
La ratio di una così agguerrita competizione è quella di assicurarsi da subito i migliori talenti su cui investire proponendo loro, dopo lo stage, un vero ingaggio. È un capitalismo in cui conta tantissimo la finanza ma alla fine a fare la differenza sono le persone, il denaro in fondo è una commodity mentre il talento brilla come una specialty. È un fenomeno che riguarda, per ora, esclusivamente la valle del digitale perché nelle banche d’affari a New York come a Londra le paghe mensili sono molto più basse. Lette da casa nostra le cronache californiane ovviamente fanno strabuzzare gli occhi: in Italia stage è una parola malata.
Al punto che oggi evoca altre parole come precariato e sfruttamento. Per carità, esistono anche nella penisola degli esempi virtuosi e atenei che curano già dal tirocinio il piazzamento virtuoso dei propri studenti ma la stragrande maggioranza degli stagisti italiani è un esercito che coltiva poche speranze, quando addirittura non è costretto a battere in ritirata. Tocca alla Società degli Adulti prendere coscienza delle proprie responsabilità e combattere la singolare malattia che ci porta a sottovalutare la forza del fattore umano. Eppure noi italiani, che di capitale finanziario ne abbiamo proprio poco, dovremmo essere i primi a investire sulle persone.