Da Meloni che parla di “vergogna” a Letta per cui “è un pugno nello stomaco”
Inaccettabile, vergogna, pugno nello stomaco. Così la politica accoglie e condanna la decisione di scarcerare Giovanni Brusca, boss di mafia pentito, dopo 25 anni di carcere. A 64 anni l’uomo che ha premuto il telecomando a Capaci per uccidere Giovanni Falcone e la sua scorta, e che ha fatto sciogliere nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo è, con tutte le cautele previste per un personaggio della sua caratura criminale, una persona libera.
“Non è questa la “giustizia” che gli Italiani si meritano” dice il leader della Lega Matteo Salvini. Lo “scannacristiani”, dice Giorgia Meloni, ”è tornato libero. È una notizia che lascia senza fiato e fa venire i brividi!”. Per la leader di Fratelli d’Italia “l’idea che un personaggio del genere sia di nuovo in libertà è inaccettabile, è un affronto per le vittime, per i caduti contro la mafia e per tutti i servitori dello Stato che ogni giorno sono in prima linea contro la criminalità organizzata. 25 anni di carcere sono troppo pochi per quello che ha fatto. È una sconfitta per tutti, una vergogna per l’Italia intera”.
Per Mara Carfagna la scarcerazione ”è un atto tecnicamente inevitabile ma moralmente impossibile da accettare. Mai più sconti di pena ai mafiosi, mai più indulgenza per chi si è macchiato di sangue innocente. Sono vicina ai parenti delle vittime, oggi è un giorno triste per tutti” scrive su Twitter il ministro per il Sud e la Coesione territoriale. La scarcerazione di Brusca ”è stato un pugno nello stomaco che lascia senza respiro e ti chiedi come sia possibile” dice Enrico Letta, segretario del Pd, a Rtl 102.5. “La sorella di Falcone ricorda a tutti che quella legge applicata oggi l’ha voluta anche suo fratello, che ha consentito tanti arresti e di scardinare le attività mafiose, ma è un pugno nello stomaco”.
Nei 5 stelle, Virginia Raggi twitta che è “una vergogna inaccettabile, un’ingiustizia per tutto il Paese”, mentre Paola Taverna la definisce “una ferita dolorosa per tutto il Paese. Una vergogna senza pari, un insulto alla memoria di chi è caduto per difendere lo Stato. Serve subito una nuova legge sull’ergastolo ostativo. Nessun passo indietro davanti alla #Mafia”. Per Stefano Buffagni “notizie del genere fanno male, tanto male. La legge è legge e va rispettata ma il dolore nel pensare Brusca libero resta. Il mio pensiero in questo momento va agli eroi, famosi e meno, che hanno lottato la mafia e dato la vita per assicurare gente come lui alla giustizia”. Per Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, “a 64 anni ha la capacità di tornare a essere immediatamente efficiente, vero è che resta in libertà vigilata per quattro anni ma ricordo che ci sono 70enni che continuano a guidare i sodalizi mafiosi”.