Wall Street Journal: da Mosca dati agli Houthi per colpire le navi nel Mar Rosso
Nella notte, un attacco aereo su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia, ha provocato 150 tra morti e feriti. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, sottolineando che tra le vittime ci sono donne e bambini. I residenti dell’area presa di mira hanno lanciato richieste urgenti di assistenza per il trasporto dei feriti; tuttavia, le squadre di soccorso hanno dovuto affrontare notevoli difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi da parte delle forze di occupazione israeliane.
Strage senza fine a Gaza, 17 morti nel raid su una scuola. Per la protezione civile di Hamas, in 19 giorni sono state uccise oltre 770 persone dalla nuova offensiva nel nord della Striscia. Ma ripartono i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi israeliani e la tregua a Gaza. Domenica vertice dei mediatori a Doha. Parteciperanno i capi del Mossad e della Cia, con il direttore dell’intelligence egiziana e il primo ministro del Qatar. Hamas si dice pronto a fermare i combattimenti se Israele si impegna sul cessate il fuoco e avanza proposte nel confronto con l’Egitto. Netanyahu risponde facendo sapere di aver ‘accolto con favore la disponibilità del Cairo a promuovere un accordo per liberare gli ostaggi’.
08:43 – Beirut: l’uccisione dei 3 reporter è un crimine di guerra
L’uccisione di 3 giornalisti da parte di Israele è un “crimine di guerra”. Lo afferma il ministro dell’Informazione libanese dopo la morte dei 3 reporter in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell’est del Libano vicino al confine con la Siria, scrivono i media libanesi.
07:21 – Media libanesi: tre giornalisti uccisi in un raid aereo israeliano nel Libano orientale,
Almeno tre giornalisti sono stato uccisi in un raid aereo israeliano contro una guesthouse dove alloggiavano anche altri reporter nel Libano orientale, vicino al confine con la Siria. Lo riferiscono i media libanesi spiegando che, tra le vittime, si contano un cameraman e un ingegnere che lavoravano per l’emittente filo-iraniana Al-Mayadeen e un cameraman che lavorava per la tv Al-Manar di Hezbollah. Altri reporter presenti sulla scena hanno affermato che il bungalow in cui dormivano i rappresentanti di quelle emittenti è stato preso di mira direttamente.
07:06 – La protezione civile di Gaza: attacco israeliano a Jabalia, 150 tra morti e feriti
Nella notte, un attacco aereo su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia, ha provocato 150 tra morti e feriti. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, sottolineando che tra le vittime ci sono donne e bambini. I residenti dell’area presa di mira hanno lanciato richieste urgenti di assistenza per il trasporto dei feriti; tuttavia, le squadre di soccorso hanno dovuto affrontare notevoli difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi da parte delle forze di occupazione israeliane. Le case distrutte, riporta Wafa, appartenevano a diverse famiglie, tra cui le famiglie Najjar, Abu Al-Ouf, Salman, Hijazi, Abu Qumsan, Aql, Abu Rashid, Abu Tarabish, Zaqoul e Sha’lan. alm
00:20 – Wsj, da Mosca dati a Houthi per colpire navi nel Mar Rosso
La Russia ha fornito dati dei target ai ribelli Houthi dello Yemen per i loro attacchi alle navi occidentali nel Mar Rosso con missili e droni, aiutando il gruppo sostenuto dall’Iran ad assaltare un’arteria importante per il commercio globale e destabilizzando ulteriormente la regione. Lo scrive in esclusiva il Wall Street Journal. Gli Houthi hanno iniziato a utilizzare i dati satellitari russi trasmessi tramite membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran, che erano integrati con le milizie ribelli nello Yemen, ha affermato una delle tre fonti del Wsj.
Gli Houthi, che hanno iniziato i loro attacchi alla fine dell’anno scorso per la guerra di Gaza, hanno iniziato a utilizzare i dati satellitari russi mentre espandevano i loro attacchi, scrive il giornale, citando una persona a conoscenza della questione e due dirigenti della difesa europei. L’assistenza russa, secondo il Wsj, mostra fino a che punto Vladimir Putin è disposto ad arrivare per minare l’ordine economico e politico occidentale guidato dagli Stati Uniti. La Russia, in questo caso, ha supportato gli Houthi – sostenuti dall’Iran ma designati dagli Stati Uniti come gruppo terroristico – mentre portavano a termine una serie di attacchi in una delle rotte di navigazione più trafficate al mondo.