22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Diciannove sono donne. Nove della Lega, 6 del Pd e 11 del M5S. Ecco la lista completa

Trentanove tra viceministri e sottosegretari, diciannove donne (comunque in minoranza, ma di una sola unità). La squadra di Governo di Mario Draghi adesso è al completo. Il premier deve affrontare un ultimo miglio di fuoco prima di portare a casa la partita. I veti incrociati e le richieste dei partiti animano le ultime ore di trattativa e bloccano il Consiglio dei ministri convocato in serata per chiudere. Lo stallo non si sblocca e la riunione viene sospesa. A far discutere è innanzitutto l’ipotesi di affidare al responsabile comunicazione di FI Giorgio Mulè la delega all’editoria. La scelta, infatti, non convince né il Pd né il M5S. Non solo. Un nodo da sciogliere riguarda il ministero della Difesa.
Lorenzo Guerini manifesta al premier la «difficoltà tecnica» di procedere con un solo sottosegretario: «E’ impossibile gestire il lavoro parlamentare e un Ministero così complesso» con un solo uomo, spiega. Anche la scelta di Gianmarco Centinaio (ex ministro) come sottosegretario all’Agricoltura non convince i pentastellati, soprattutto il “titolare” Stefano Patuanelli. Una pausa di 40 minuti serve a sbrogliare la matassa. Alla fine, sull’editoria si cambia in corsa: la delega va a Giuseppe Moles, mentre Mulè viene ‘arruolato’ alla Difesa, al fianco di Lorenzo Guerini. Draghi toglie dalle grinfie dei partiti solo la delega ai Servizi segreti e alla Sicurezza della Repubblica, affidandola al capo della polizia Franco Gabrielli. Esulta la Lega, che porta a casa un viceministro (Alessandro Morelli, alle Infrastrutture e Trasporti) e otto sottosegretari, ottenendo, come voleva Matteo Salvini, due incarichi in più del Pd e riportando al Viminale uno degli estensori dei decreti Sicurezza Nicola Molteni.
Tra i rappresentanti del Carroccio ci sono poi Lucia Borgonzoni (ai Beni e attività Culturali), Gian Marco Centinaio (che, nonostante le tensioni, resta alle Politiche Agricole), Claudio Durigon (al Mef), Vannia Gava (all’Ambiente), Tiziana Nisini (al Lavoro), Stefania Pucciarelli (alla Difesa) e Rossano Sasso (all’Istruzione). Undici, come da previsioni non ottimistiche, gli incarichi per il M5S. Per i pentastellati diverse riconferme e qualche new entry al femminile. Laura Castelli resta al Mef come unica viceministra, Manlio Di Stefano viene confermato sottosegretario agli Esteri (nonostante i malumori dei gruppi parlamentari), PierPaolo Sileri alla Salute e Carlo Sibilia al Viminale. Promossa Alessandra Todde che da sottosegretaria diventa vice di Giancarlo Giorgetti al Mise, mentre fa il percorso inverso al Mit Giancarlo Cancelleri. Sarà Anna Macina a vigilare sul pacchetto Giustizia da via Arenula, mentre Ilaria Fontana presidierà il ministero della Transizione ecologica voluto da Beppe Grillo.
New entry Rossella Accoto (al Lavoro) Barbara Floridia (all’Istruzione) e Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale). Solo sei incarichi per il Pd. Nicola Zingaretti inserisce in squadra cinque donne su cinque, dal momento che la scelta di affidare la delega agli Affari Ue a Enzo Amendola è direttamente del presidente del Consiglio. Le new entry sono Alessandra Sartore, che da Assessore alla Programmazione Economica della Regione Lazio diventa sottosegretaria al Mef e Assuntela Messina, che va all’Innovazione tecnologica e transizione digitale. Marina Sereni resta viceministra degli Esteri, Simona Malpezzi viene confermata ai Rapporti con il Parlamento, mentre Anna Ascani torna a viale Trastevere da sottosegretaria (era viceministra).
I Dem – dopo aver cambiato i decreti Salvini – perdono il Viminale. Sei gli incarichi per FI. Silvio Berlusconi piazza Gilberto Pichetto Fratin viceministro al Mise, Francesco Paolo Sisto sottosegretario alla Giustizia, Deborah Bergamini ai rapporti con il Parlamento, Francesco Battistoni alle Politiche agricole, Giuseppe Moles all’informazione ed editoria e Giorgio Mulè alla difesa. Riporta tutti i membri al Governo Matteo Renzi. Teresa Bellanova (ministra dell’Agricoltura nel Governo Conte) diventa viceministra delle Infrastrutture, mentre Ivan Scalfarotto (già sottosegretario agli Esteri) viene nominato sottosegretario agli Interni.
«Chi si è dimesso con un atto di coraggio ritorna al governo», commenta il leader di Iv che apprezza la scelta fatta da Draghi di affidare «a un eccellente professionista quale Franco Gabrielli» la delega ai Servizi segreti. Anche il responsabile Bruno Tabacci ottiene un incarico, quale sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla politica economica. In quota +Europa Benedetto Della Vedova diventa sottosegretario agli Esteri.

Ecco la lista completa:
Presidenza del Consiglio
• Deborah Bergamini, Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento)
• Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale)
• Assuntela Messina (innovazione tecnologica e transizione digitale)
• Vincenzo Amendola (affari europei)
• Giuseppe Moles (informazione ed editoria)
• Bruno Tabacci (coordinamento della politica economica)
• Franco Gabrielli (sicurezza della Repubblica)

Esteri e cooperazione internazionale
Marina Sereni – viceministro
Manlio Di Stefano
Benedetto Della Vedova

Interno
Nicola Molteni
Ivan Scalfarotto
Carlo Sibilia

Giustizia
Anna Macina
Francesco Paolo Sisto

Difesa
Giorgio Mulè
Stefania Pucciarelli

Economia
Laura Castelli – viceministro
Claudio Durigon
Maria Cecilia Guerra
Alessandra Sartore

Sviluppo economico
Gilberto Pichetto Fratin – viceministro
Alessandra Todde – viceministro
Anna Ascani

Politiche agricole alimentari e forestali
Francesco Battistoni
Gian Marco Centinaio

Transizione ecologica
Ilaria Fontana
Vannia Gava

Infrastrutture e trasporti
Teresa Bellanova – viceministro
Alessandro Morelli – viceministro
Giancarlo Cancelleri

Lavoro e politiche sociali
Rossella Accoto
Tiziana Nisini

Istruzione
Barbara Floridia
Rossano Sasso

Beni e attività culturali
Lucia Borgonzoni

Salute
Pierpaolo Sileri
Andrea Costa

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