La Commissione ha annunciato contromisure in risposta ai dazi del 25% decisi dagli Stati Uniti sull’acciaio e l’alluminio. Le misure, che entreranno in vigore ad aprile, sono una risposta alle tariffe considerate ingiustificate e dannose per le imprese e i consumatori. La decisione comunitaria prevede anche la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per le scelte introdotte dalla prima amministrazione Trump. Le contromisure europee potranno essere bloccate da una maggioranza qualificata dei paesi membri

La Commissione europea ha annunciato stamani di primo mattino le contromisure in risposta ai dazi del 25% decisi a suo tempo dall’amministrazione Trump sull’acciaio e l’alluminio. Le misure «accuratamente calibrate» entreranno in vigore in aprile, ha spiegato mercoledì 12 marzo l’esecutivo comunitario in un comunicato dai toni perentori. L’acceso braccio di ferro tra Bruxelles e Washington entra in una fase di aperto confronto sul versante commerciale. Pronta, in serata, il presidente degli Stati Uniti ha ribadito la volontà di imporre «dazi reciproci in risposta alle tariffe applicate dall’Unione Europea», promettendo “ritorsioni”: «Risponderò», ha dichiarato dallo studio ovale durante l’incontro con il primo ministro irlandese Micheál Martin. E poi: «Sì, assolutamente», ha continuato in risposta alla domande se i dazi sulle auto europee sono qualcosa che sta ancora considerando.

«La Commissione deplora la decisione degli Stati Uniti di imporre tali tariffe, ritenendole ingiustificate, dirompenti per il commercio transatlantico e dannose per le imprese e i consumatori, in quanto spesso si traducono in un aumento dei prezzi», si legge nel comunicato europeo. La presidente dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ha aggiunto in un punto stampa: «I dazi sono tasse. Interrompono le catene di approvvigionamento (…) Portano incertezza all’economia».

La decisione comunitaria poggia su due fasi. In primo luogo, la Commissione lascerà scadere il 1° aprile la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per le scelte introdotte dalla prima amministrazione Trump nel 2018 e nel 2020. Queste contromisure riguardano una serie di prodotti statunitensi e rispondono al danno economico, da otto miliardi di euro, provocato in prima battuta alle esportazioni europee di acciaio e alluminio.

A differenza che durante la prima amministrazione Trump, in questo caso la Casa Bianca ha deciso di escludere esenzioni e soprattutto di colpire anche prodotti derivati, ossia contenenti acciaio ed alluminio, ampliando grandemente la panoplia di prodotti che verranno colpiti. C’è di più. In occasione del suo primo mandato l’amministrazione americana aveva deciso dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Oggi i dazi sono del 25% per entrambi i settori.

In questo senso, in risposta ai nuovi dazi americani che colpiscono oltre 18 miliardi di euro di esportazioni dell’Unione europea, la Commissione ha presentato un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi. Tali misure entreranno in vigore entro la metà di aprile, dopo aver consultato gli Stati membri e le parti interessate. La doppia decisione giunge in un momento tesissimo nelle relazioni transatlantiche dopo il ritorno alla Casa Bianca del repubblicano Donald Trump.

Secondo un funzionario comunitario, le contromisure europee andranno a colpire prodotti che siano al tempo stesso simbolici e di elevato valore politico: «Tra le altre cose potrei citare il soja prodotto nella Louisiana, lo stato di riferimento del presidente della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson. Oppure la carne del Nebraska o del Kansas, due stati repubblicani». Insomma la lista sarà «accuratamente equilibrata» con l’obiettivo di «spalmare il dolore (…) e dimostrare forza»

Interpellato stamani qui a Bruxelles un funzionario comunitario non ha voluto precisare l’ammontare di dazi che l’Unione europea intende adottare nella seconda fase di risposta alle tariffe americane: «Una percentuale del 25% mi sembrerebbe un buon numero», si è limitato a dire. Mentre le contromisure inserite nella prima fase della risposta europea entreranno in vigore automaticamente, la seconda fase potrà essere bloccata da una maggioranza qualificata dei paesi membri.

«I dazi americani, insieme alle contromisure annunciate dall’Unione europea, non faranno altro che danneggiare l’occupazione, la prosperità e la sicurezza su entrambe le sponde dell’Atlantico. Le due parti devono smorzare la tensione e trovare urgentemente una soluzione negoziale», spiegava stamani Malte Lohan, l’amministratore delegato della Camera di commercio americana a Bruxelles. Il direttore generale di Business Europe Markus J. Beyrer ha parlato di «perdita netta per tutti».