Secondo un Report di Ismea, le aziende condotte da under 40 sono il 18,7% rispetto al 9,3% delle aziende agricole in generale, e sono più digitalizzate (61,7% contro 15,8%)
L’agriturismo negli ultimi anni è diventato uno dei pilastri dell’agricoltura italiana: nel 2021 ha registrato un valore di oltre 12,5 miliardi di euro, con una crescita del 50% negli ultimi dieci anni, e rappresenta più di un quinto del valore complessivo della produzione del settore primario. Si tratta dell’attività connessa più diffusa praticata dal 38% delle oltre 65 mila aziende agricole multifunzionali, spaziando dall’accoglienza appunto, alla produzione di energia rinnovabile, alla prima lavorazione di prodotti agricoli o alla trasformazione di prodotti animali, senza dimenticare le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale.
È la fotografia scattata dal sesto Rapporto sul comparto, curato da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) nell’ambito delle attività della Rete rurale nazionale e presentato al convegno “Agriturismo e multifunzionalità, scenario e prospettive”.
Nel comparto spiccano i giovani: gli agriturismi condotti da under 40 sono il 18,7% rispetto al 9,3% delle aziende agricole in generale, e sono più digitalizzate (61,7% contro 15,8%); tra queste, le più informatizzate sono quelle con fattoria didattica (76,6%), servizi di agricoltura sociale (71,5%) e agriturismo (69,3%).
Il settore, nonostante sia stato duramente colpito durante l’emergenza dovuta al Covid-19, ha saputo confermare la sua dinamicità a tutto tondo. Il numero di aziende è salito dell’1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e del 3,3% rispetto al 2019, raggiungendo le 25.390 aziende. Un’offerta che nel 2021 ha ripreso a crescere anche per valore della produzione, ritornando sopra al miliardo (1.162 milioni di euro), con un incremento sul 2020 del 44,8% a valori correnti. Il tutto con 294mila posti letto, il 6% di tutte le tipologie di strutture ricettive, oltre 14 mila piazzole per campeggiatori e 532 mila posti a tavola, insieme all’ampia gamma di attività (didattiche, sportive, culturali, ricreative) e servizi (anche rivolti alla persona, come l’agricoltura sociale).
L’agriturismo inoltre, secondo il Rapporto, «fa bene al territorio»: per ogni 100 euro spesi dagli ospiti, altri 40 euro vengono investiti in esperienze di fruizione offerte dal posto, dall’enogastronomia, alle attrazioni artistiche e culturali, allo sport e all’avventura. È quanto risulta da un’indagine condotta da Ismea da giugno a settembre del 2022, finalizzata a valutare la soddisfazione degli ospiti che hanno pernottato nelle strutture e le loro abitudini: «Emerge un quadro di conferme delle tendenze in atto, caratterizzato da una parziale destagionalizzazione dei soggiorni (12,5% nei mesi non estivi), l’aumento della loro durata media, il privilegiare mezzi di trasporti propri (automobile 88,5%) e la disintermediazione (il 75% degli ospiti ha prenotato contattando direttamente l’agriturismo)».
Quanto alle ragioni che hanno portato gli ospiti a scegliere il territorio da visitare, secondo il rapporto, prima su tutte la ricerca di relax e benessere, seguita dalla presenza di città d’arte e attrattori culturali, in particolare per i turisti stranieri, e dall’enogastronomia locale.
«Difendere la qualità italiana, oggetto di attrazione principale dell’agriturismo insieme ai beni culturali, all’ambiente del nostro territorio. Questo è un impegno di carattere generale – ha detto il ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida intervento alla prestazione del rapporto –. L’altro elemento su cui stiamo lavorando molto è la formazione e quindi utilizzare le scuole, gli istituti alberghieri e gli agrari. Occorre poi incentivare questa attività cercando di far comprendere che il lavoro in agricoltura o nelle attività connesse non è umiliante se è pagato il giusto, in grado di garantire una crescita professionale ed economica». Lollobrigida ha poi precisato che «lavoreremo, ovviamente con le associazioni rappresentative di questo settore, per sviluppare le attività connesse o direttamente attivate in un mondo in crescita, perché ci sono dei parametri di riferimento che caratterizzano questo nostro modello turistico che garantisce potenzialità da agevolare, implementare e raccontare».