POLITICA
Fonte: La Stampa
Il presidente del Senato: «Le camere non si possono fermare perché non si trovano accordi. Ci sono decisioni urgenti da prendere». Il Pd insiste su Violante. Spunta il nome di Bruno.
«Spero che domani si trovi una soluzione altrimenti il problema diventa ancora più grave»: lo dice il presidente del Senato, Pietro Grasso, sulla vicenda dell’elezione dei membri della Corte costituzionale e del Csm.
A margine della presentazione del suo libro «Lezioni di mafia» a Isola Maggiore di Tuoro sul Trasimeno, Grasso non entra nel merito delle candidature «perché non partecipo – ha ribadito – alle scelte nella votazione». E sottolinea che «si è tentato di andare veloci e ad oltranza».
«Continueremo su questa strada – ha aggiunto – perché abbiamo bisogno di riprendere i lavori parlamentari in quanto le due camere non si possono fermare perché non si trovano degli accordi e delle intese». «Ci sono – ha concluso Grasso – impegni urgenti da prendere per il paese e non si possono rallentare in questo modo i lavori del Parlamento».
Il Pd insiste su Violante, i dubbi di FI
Dopo il flop di giovedì, il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini e Denis Verdini, in vista delle votazioni di lunedì, hanno lavorato soprattutto a sondare i rispettivi partiti per costruire delle convergenze interne, necessarie per aprire poi il confronto tra le varie forze politiche. Ad oggi non c’è ancora un ticket certo che possa contare sul sostegno di tutta la maggioranza e di FI, anche se il Pd insisterà lunedì su Luciano Violante, mentre gli «azzurri» potrebbero convergere su Donato Bruno. Ma la strada si annuncia in salita, come spiega Giovanni Toti che non nasconde di avere «qualche dubbio sui numeri» che potrebbero convergere sull’ex presidente della Camera visto che nelle precedenti votazioni non sarebbe riuscito a fare il pieno di preferenze «neanche tra i Dem».