19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

euro

di Danilo Taino

Il ministro delle Finanze tedesco: «Conosciamo la situazione italiana e vediamo che compie sforzi notevoli sulle riforme strutturali». Parole di velluto anche nei confronti di Draghi: «La Bce? Non può fare una politica per la sola Germania»

Chiusa (per ora) con soddisfazione la questione del piano di salvataggio della Grecia, Wolfgang Schäuble si è presentato ieri alla stampa estera rilassato e abbronzato. Ottimista quasi su tutto… quasi. Sull’Italia di sicuro. «Conosciamo la situazione italiana — ha detto — e vediamo che compie sforzi notevoli sulle riforme strutturali, sulle norme d’insolvenza e su altro: abbiamo l’impressione che sia sulla strada giusta e la sosteniamo». E ha voluto chiarire che nel governo tedesco non ci sono state obiezioni alla decisione della Commissione Ue di non sollevare questioni d’infrazione nell’analisi dei conti pubblici di Roma: «Le raccomandazioni della Ue non sono state per ora discusse in maniera approfondita ma non ho sentito critiche e non ne ho fatte». Probabilmente, in un mondo perfetto, il ministro delle Finanze tedesco vorrebbe che in Italia succedesse qualcosa di diverso, soprattutto che il rientro dal debito pubblico fosse già avviato. Ma con le crisi che ha di fronte l’Europa non ha intenzione di aprire altri fronti di divisione.
«Nessuna critica alla Bce»
A riprova, ha usato parole di velluto anche nei confronti di Mario Draghi, che poche settimane fa aveva accusato di favorire, con i tassi d’interesse negativi, l’avanzamento dei partiti populisti in Germania. Ha sottolineato di non avere criticato la Banca centrale europea della quale rispetta l’indipendenza ma ha aggiunto altro. «La Bce ha il mandato per la stabilità dei prezzi – ha detto – e il suo problema è che deve fare una politica monetaria comune per 19 Paesi che hanno situazioni economiche diverse; non può fare una politica per la sola Germania ma ne deve fare una che garantisca la stabilità dell’euro e dell’eurozona». Non meno ottimista sulla Francia, dove il governo è sotto la pressione di scioperi contro la prospettata riforma del mercato del lavoro. Qui, Schäuble ha sostenuto che la Francia non è «irriformabile», che il presidente François Hollande ha ragione nel volere introdurre cambiamenti e che le manifestazioni di protesta sono espressioni di democrazia. Ha poi parlato degli impegni del governo tedesco in fatto di infrastrutture da sostenere, di immigrati, di Grecia. E su quest’ultimo punto è stato tagliente con il Fondo monetario internazionale (Fmi), che finora ha sostenuto di non essere sicuro di volere partecipare al terzo bailout di Atene perché non ha certezze su come verrà ridotto il peso del debito ellenico. Il ministro si è detto certo che il Fmi parteciperà, alla fine, «non abbiamo dubbi». Per il semplice motivo che a decidere sarà il board del Fondo, ha aggiunto. E lì Stati Uniti ed Europa hanno la forza di imporre il loro volere, al di là di quello che pensano i tecnici del Fmi e la stessa managing director Christine Lagarde. Nota più preoccupata sull’eventuale uscita del Regno Unito dalla Ue. «Provocherebbe un danno immenso all’Europa, forse anche all’economia globale». Ha poi notato che l’Europa sta preparando piani per ogni scenario.

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