22 Novembre 2024

I focus Adapt hanno preso in esame undici contratti collettivi nazionali tra i più applicati e hanno estrapolato il trattamento economico complessivo, che supera il salario minimo fissato a 9 euro

Prendiamo a riferimento una delle figure professionali più frequenti nei livelli di inquadramento più bassi dei nostri contratti collettivi nazionali, i riders con bici livello I. Ebbene per costoro il Ccnl della Logistica, trasporto merci e spedizione prevede già oggi un trattamento economico complessivo pari a 11,20 euro.
Facciamo un altro paio di esempi, e prendiamo a riferimento stavolta l’imballatore della distribuzione moderna organizzata e l’addetto macchina al confezionamento dell’industria alimentare. Anche qui i rispettivi Ccnl stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale stabiliscono trattamenti economici complessivi, rispettivamente, di 10,25 euro e di 11,11 euro. In tutti e tre questi casi quindi siamo sopra i 9 euro previsti dalla proposta di legge delle opposizioni appena depositata alla Camera per introdurre in Italia il salario minimo legale.
A entrare nel merito della questione e mostrare il reale impatto della misura nel nostro mercato del lavoro, incentrato, storicamente, su un sistema collaudato di relazioni industriali e contrattazione collettiva (che persino l’Europa ci invidia) è un focus realizzato da Adapt, firmato da Michele Tiraboschi e Francesco Lombardo. I due esperti hanno preso in esame undici contratti collettivi nazionali tra i più applicati, tanto nei settori forti (per il rischio di sganciamento dal sistema contrattuale) che nei settori deboli (per valutare l’incidenza o meno della misura prospettata nel dibattito politico); e poi, hanno estrapolato il trattamento economico complessivo, che la proposta di legge dell’opposizione definisce come sommatoria di «trattamento minimo tabellare, degli scatti di anzianità, delle mensilità aggiuntive e delle indennità contrattuali fisse e continuative dovute in relazione all’ordinario svolgimento dell’attività lavorativa».
Il risultato è evidente: nessuno di questi undici Ccnl maggiormente applicati prevede un trattamento economico complessivo inferiore alla tariffa dei 9 euro lordi omnicomprensivi. La media di questi undici Ccnl è 10,29 euro, che parte dai 9,25 euro di una guardia giurata inquadrata al quarto livello del Ccnl vigilanza privata fino ad arrivare alla cifra di 11,34 euro di un operatore di laboratorio di livello E2 del Ccnl chimica-farmaceutica. Significativo, poi, evidenziano i due esperti Adapt, che in tutti i contratti analizzati già soltanto considerando le ipotesi che prevedono minimi tabellari, due scatti di anzianità maturati e i ratei delle mensilità aggiuntive si superano i 9 euro lordi proposti e addirittura in cinque dei contratti presi in considerazione il trattamento economico risulta superiore ai 9 euro lordi già solo considerando i minimi tabellari (chimica-farmaceutica, metalmeccanica industria, industria alimentare, commercio e tessile abbigliamento).
Anche se prendessimo a riferimento, è un mero esercizio di stile, gli ultimi due livelli di inquadramento contrattuali (che nella realtà vengono utilizzati poco) e lavoratori da poco tempo in azienda, eliminando quindi la componente degli scatti d’anzianità, la situazione resta pressoché identica. In questo confronto entrano in gioco profili come il caffettiere barista, il cameriere ai piani d’albergo, l’addetto alla pulizia, il guardiano. Ebbene, degli undici Ccnl considerati, nove risultano garantire già oggi un trattamento superiore alla cifra fissata dalla proposta di salario minimo legale. Gli unici due Ccnl che sono sotto, ma per pochi centesimi, sono Pulizia-multiservizi (8,59 euro) e Vigilanza privata (8,51 euro).
La conclusione degli esperti – dati alla mano – è la seguente: il lavoro povero esiste, eccome, ma è originato, anche e forse soprattutto, dalla diffusione del lavoro irregolare che lascia i lavoratori privi di tutele (compresa quella dei salari minimi), dall’elevato numero di contratti c.d. pirata, dalla discontinuità e frammentarietà dei rapporti di lavoro, dal basso numero di ore lavorate, dall’uso distorto di istituti giuridici, come i tirocini extracurriculari. Tutti aspetti su cui forse vale la pena accendere un faro.

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