Nasce un’alternativa conflittualista e anti-occidentalista, ma la fonte principale di queste idee si trova nell’esistenzialismo tedesco e nel poststrutturalismo francese

Nella seconda metà del secolo scorso, la migliore teoria politica aveva raggiunto un consenso planetario.Il modello sociale su cui si basava era un modello liberal e socialdemocratico di matrice Occidentale. Cui sul piano storico corrispondeva una progressiva egemonia americana. Il discorso che si faceva ai pubblici al di fuori dell’Occidente era più o meno del tenore seguente. «Questo è il modello che viene dalla avanguardia del mondo, e presto arriverete anche voi a condividerlo».
Non era la fine della storia, ma nel complesso questo argomento funzionava. Ai nostri giorni, non è più così. Le resistenze culturali e il declino degli Stati Uniti mettono in luce i limiti di questo modello. La conseguenza teorica principale è il tramonto del clima consensualista, che abbiamo ricordato all’inizio. Fuori dall’Occidente, si comincia a pensare «Sono secoli che ci dominano, ma ora siamo più forti e dobbiamo liberarci da questa posizione subordinata con le buone o con le cattive». Nasce su queste basi un’alternativa conflittualista e anti-occidentalista, che tende a vedere la persona occidentale come avida, priva di valori, egoista e incapace di sacrificarsi per degli ideali. Una convinzione del genere accomuna gli slavofili russi, gli islamisti convinti, i post-colonialisti indiani, l’anticapitalismo sudamericano, la sinistra comunista cinese, il radicalismo africano, i movimenti indigenisti sparsi per il mondo.
Il bersaglio principale di questi gruppi è costituito dalla pretesa egemonica della civiltà di matrice ebraico-cristiana. Un aspetto culturale di questa contrapposizione politica di solito poco notato è che — quando si passa ai modelli teorici — gli anti-occidentalisti traggono origine dal pensiero occidentale. Strano che possa sembrare, la fonte principale delle idee anti-occidentaliste non si trova in antichi testi locali ma nell’esistenzialismo tedesco e nel poststrutturalismo francese. Che non a caso compare sullo sfondo di molti autori anti-occidentalisti e aiuta a capire il perché il loro pensiero anima la protesta delle grandi Università internazionali.

A.N.D.E.
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