DONNE/POLITICA
Fonte: Donne in AffariCi si avvicina alla parità di genere? Purtroppo ancora no: su 13 ministri solo 5 sono donne, ma Renzi tenta di rifarsi dando 3 ministeri senza portafoglio ad altrettante donne.
Apparentemente, sembrerebbe così che su 16 ministeri (ma attenzione, quelli senza portafoglio non sono Dicasteri propriamente detti) 8 vengano affidati a donne
Ma uno dei più importanti Ministeri, soprattutto di questi tempi, è affidato a una donna: quello dello Sviluppo Economico, ora guidato da Federica Guidi. Una donna anche alla guida di un Ministero tradizionalmente considerato “maschile”, quello della Difesa: la Ministra è Roberta Pinotti.
Agli Affari esteri, altro Ministero importante in questo momento storico soprattutto per la nota vicenda dei Marò, ancora una donna: Federica Mogherini. Le altre due donne componenti del nuovo Governo Renzi sono: Stefania Giannini, alla quale è stato affidato il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e Beatrice Lorenzin, alla quale è stato affidato il Ministero della Salute.
Intanto, nel primo giorno di incarico governativo, le due Ministre Mogherini e Pinotti, rispettivamente agli Esteri e alla Difesa, hanno telefonato ai Fuciliari di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone riferendo loro che sono determinate a fare tutto il possibile per riportarli tra le braccia dei propri familiari, in Patria: “siete il mio primo pensiero e il primo del nuovo governo”, ha dichiarato la Ministra Pinotti, ringraziandoli per la dignità dimostrate nell’affrontare questa dura prova di due anni. La titolare del Dicastero della Difesa ha ribadito che il caso resterà prioritario e che ricorrerà ad ogni strumento consentito per porre fine a questa vicenda.
Da sinistra a destra, Federica Guidi, Stefania Giannini, Beatrice Lorenzin, Matteo Renzi, Roberta Pinotti, Federica Mogherini, Giorgio Napolitano, Maria Carmela Lanzetta, Marianna Madia, Maria Elena Boschi.
Già all’opera dunque le nostre nuove Ministre, ma vediamo ora “chi sono” attraverso una breve nota biografica:
Federica Guidi, Ministra a capo del MISE
Donna dal passato imprenditoriale, figlia del vicepresidente di Confindustria Guidalberto Guidi e dapprima vicepresidente e dopo presidente ella stessa della sezione Giovani Imprenditori di Confindustria, ha poi calcato le orme del padre divenendo Vicepresidente di Confindustria. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato come analista finanziaria e in seguito è entrata nella Ducati Energia, l’azienda di famiglia, di cui è stata amministratore delegato.
Ha fatto parte anche dei consigli di amministrazione della Fiat e della Ferrari e di altre importanti aziende.
Il 22 febbraio, Federica Guidi si è dimessa da tutte le cariche operative e rappresentative ricoperte nelle società della famiglia nonché dall’incarico di consigliere delegato nel Fondo Italiano d’Investimento.
Roberta Pinotti, a capo del Ministero della Difesa
Docente di italiano, ha insegnato nei licei (è laureata in lettere moderne) ma non è nuova agli ambienti della Difesa, poiché già nel precedente Governo, a guida Letta, ne era Sottosegretario di Stato mentre, precedentemente ancora, era Responsabile nazionale Difesa nella Segreteria nazionale di Walter Veltroni, Ministro della Difesa del Governo ombra del PD (2008/2009) e capo dipartimento del PD alla difesa con segretario Dario Franceschini. Sempre con Franceschini è anche presidente nazionale del Forum Difesa del PD.
A distinguerla è soprattutto la carriera politica: fin dagli anni Novanta ha vinto elezioni interne ai partiti (PCI, PDS, DS) e pubbliche (assessorati alla Provincia di Genova, Deputata alla Camera, Senatrice della Repubblica
Federica Mogherini, a capo del MAE
Attivista politica romana, ha studiato Scienze Politiche specializzandosi nei rapporti esteri in particolare con il mondo islamico. Ha curato, dalle fila del PD, lavorando nel suo Dipartimento Estero, le Relazioni internazionali seguendo in particolare la situazione dell’Iraq, dell’Afghanistan e del processo di pace in Medio Oriente. Ha anche tenuto le relazioni con il PSE (Partito Socialista Europeo) e ha curato i rapporti con i Democratici americani.
Quando Dario Franceschini era Segretario del PD l’aveva nominata Responsabile nazionale Pari Opportunità. Matteo Renzi a dicembre 2013 l’aveva nominata responsabile per l’Europa.
In qualità di Deputata (eletta nel PD dalla circoscrizione dell’Emilia Romagna nel 2013) è stata Presidente della Delegazione parlamentare presso l’Assemblea NATO ed ha fatto parte della Commissione Affari Esteri e Comunitari e di quella della Difesa.
Stefania Giannini, a capo del MIUR
Toscana, professoressa di linguistica ed ex rettrice dell’Università per stranieri di Perugia (fino al 20013, quando è stata eletta al Senato), la neoministra è una Montiana, coordinatrice politica di Scelta Civica.
Nel 2005 è stata nominata rappresentante per l’Italia nel comitato di selezione di Erasmus Mundus presso la CE, ruolo che ha ricoperto fino al 2009 quando è entrata a far parte del Tavolo Interministeriale per la cooperazione allo sviluppo presso la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Fa parte della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ed membro del Comitato di orientamento strategico per le relazioni scientifiche e culturali fra Italia e Francia nonché della Società Italiana di Glottologia (di cui è presidente). Inoltre, è presidente anche della delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’ICE (Iniziativa Centro Europea)
Beatrice Lorenzin, a capo del Ministero della Salute
Riconfermata alla stessa carica del precedente Governo Letta, la Ministra Lorenzin è una politica romana proveniente dal Movimento giovanile di Forza Italia, nel quale ha militato fin dal 1996, quando aveva 25 anni. L’anno successivo alla sua entrata in politica è stata subito eletta come consigliere municipale (nell’ex XIII Municipio di Roma) e viene subito lanciata nella carriera politica divenendo dapprima Coordinatore regionale laziale del movimento giovanile di Forza Italia, poi Consigliere comunale di Roma (unica donna di centrodestra), poi Vicepresidente della Commissione Donne Elette E DEL Gruppo consiliare di FI e poi, con un “salto di qualità” arriva ad occupare la poltrona di Sottosegretario Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria e viene eletta alla Camera dei Deputati (nel 2008, nella lista PDL) dove diviene membro del Consiglio Direttivo del gruppo PdL alla Camera e della commissione Affari Costituzionali nonché della Commissione Bicamerale per l’Attuazione del Federalismo Fiscale e della Commissione Parlamentare per l’Infanzia. A fine 2013 passa dalle fila del PdL a quelle del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
Il 22 febbraio si è tenuto il primo Consiglio dei Ministri durante il quale sono stati nominati i Ministri senza Portafoglio. Si tratta di:
- Maria Elena Boschi, per le Riforme costituzionali ed i rapporti con il Parlamento;
- Maria Carmela Lanzetta, per gli Affari regionali;
- Maria Anna Madia, per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
Tre donne su tre, dunque ma chiariamo che il Ministro senza portafoglio non è alla guida di alcun Ministero in quanto rappresenta da sé il proprio ministero. Dunque non ha una sede, non ha dipendenti della PA da coordinare ma svolge solo il proprio compito istituzionale, sedendo al Consiglio dei Ministri ma rispondendo individualmente di ogni proprio atto e collegialmente per quelli del Consiglio. Il motivo dell’esistenza di questi Ministeri/non Ministeri è politico: si tratta di lanciare un segnale su quanto vuole fare il nuovo Presidente del Consiglio, ma si tratta anche di accontentare i componenti della compagine politica che lo sostiene. Di fatto, esercitano le funzioni ad essi delegate dal Presidente del Consiglio avvalendosi esclusivamente dei Dipartimenti della Presidenza.
I ministri senza portafoglio sono nominati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e infatti il primo atto del capo del Governo Renzi è stato proprio il conferimento di tale nomina, accanto al conferimento dell’incarico di Sottosegretario di Stato alla Presidenza e dunque di Segretario del Consiglio a Graziano Delrio.
Maria Elena Boschi
Avvocata fiorentina, membro del Consiglio di Amministrazione di Publiacqua è stata una “supporter” importante per la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del Centrosinistra del 2012. Nata nel 1981, è un’attivista politica membro della direzione del PD di Firenze e Deputata alla Camera (eletta nel 2013). Da poco più di due mesi è entrata a far parte della segreteria nazionale del PD in qualità di responsabile delle riforme.
Maria Carmela Lanzetta
La famosa mamma che da sola ha avviato la lotta alla ‘ndrangheta, dalla quale è stata perseguitata per anni, proviene da una famiglia di farmacisti (mamma farmacista, padre medico) e lei stessa si è laureata in farmacia a Bologna. Alla sua farmacia venne dato fuoco nel 2012 e subì altri attentati per la sua lotta contro la malavita.
Nel 2006 è stata eletta Sindaco di Monasterace (Calabria) – riconfermata alle elezioni successive – ma si è dimessa dalla carica nell’estate del 2013 per protesta contro le istituzioni che l’hanno lasciata sola nella sua lotta. È stata, alle primarie del 2013, sostenitrice di Pippo Civati e non di Renzi.
Maria Anna Madia
Detta Marianna, è anche lei una giovane (classe 1980) donna della politica. Figlia di un giornalista e attore (Stefano), si è laureata in scienze politiche e ha conseguito un dottorato di ricerca in economia del lavoro. Collaboratrice dell’AREL (Agenzia di ricerche e legislazione) è stata anche coordinatrice della redazione di ELE (mensile telematico Europa Lavoro Economia) e dal 2011 lavora nella redazione della rivista Italiani europei. Moglie di un produttore televisivo, ha effettuato alcuni servizi anche per la Rai. Eletta nel 2008 alla Camera dei Deputati, dove è stata membro della Commissione permanente Lavoro pubblico e privato, alle primarie del PD di fine 2012 si è candidata raggiungendo circa 5mila preferenze tanto è vero che la sua posizione l’ha portata alle elezioni politiche del febbraio 2013 dove ha continuato ad essere membro della Commissione lavoro fino al 14 marzo 2013 per cessazione del mandato parlamentare ma nello stesso anno, a dicembre, diviene membro della segreteria nazionale del PD guidato dal neo segretario Matteo Renzi che la designa a responsabile per il lavoro.