Il libro di Merkel uscirà in contemporanea in diversi Paesi il prossimo 26 novembre, mentre la Germania si appresta ad andare al voto anticipato
Tutto pronto per il lancio mondiale delle memorie di Angela Merkel. Il libro uscirà in contemporanea in diversi Paesi il prossimo 26 novembre. In Italia lo pubblica Rizzoli. Titolo: Libertà. Sono 736 pagine con fotografie e tavole a colori. Una vita divisa in due stati tedeschi, fino al 1990 nella Germania Est e poi in quella unificata.
L’ascesa straordinaria di una donna dell’Est che arriva ad essere la prima cancelliera della Germania unita. Sono previste numerose presentazioni e a quella americana sarà probabilmente presente uno dei colleghi dell’autrice: Barack Obama. Gli editori non potevano pensare a un momento più favorevole per l’uscita e per il successo commerciale del libro. Siamo nel pieno della crisi politica della coalizione «semaforo» guidata dal pallido successore della Merkel, il cancelliere pericolante Olaf Scholz.
La Germania si appresta ad andare al voto anticipato il prossimo 23 febbraio. Ma non si può dire che sia il momento migliore per chi il libro lo ha scritto. Il prossimo cancelliere rischia di essere il suo peggior nemico interno nella Cdu, Friedrich Merz. La Germania scopre fragilità inattese, molte delle quali forse dovute al lungo e apparentemente felice periodo merkeliano nel quale però non si sono fatte le riforme strutturali a lungo chieste dai tedeschi agli altri membri dell’Unione europea.
Il modello economico, che negli anni della Merkel ha ottenuto così tanti risultati, è stato messo fortemente in discussione. Si basava sul gas russo a buon mercato e sulla spinta delle esportazioni verso la Cina. Condizioni venute largamente meno. Merkel ha assecondato troppo i disegni di Putin, per esempio sostenendo il gasdotto North Stream 2, concepito per tagliar fuori l’Ucraina. Sarà interessante conoscere i retroscena di tanti vertici internazionali e le ragioni anche di alcune scelte.
Coraggiose, opportune e anche sbagliate, specialmente durante la crisi della Grecia, alla quale è stato fatto pagare un prezzo eccessivo. Sincerità e spirito autocritico sono parte della grandezza dei leader. Non resteremo delusi. O almeno lo speriamo